La questione degli Uffici Postali di Montagna
Riceviamo un documento di Verbania documenti (VB/doc), sulla questione degli uffici postali di montagna sottoposti in questo momento ad una revisione della loro organizzazione da parte di Poste It.
👤 Redazione ⌚ 12 Marzo 2015 - 09:43 Commentaa-
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LA QUESTIONE DEGLI UFFICI POSTALI DI MONTAGNA
nell’analisi politica
Abbiamo esaminato:
Il DM del 7 ottobre 2008 del Ministero dello Sviluppo economico;
La delibera n. 342 di AGCOM (Autorità per la Comunicazione) del 26 giugno 2014,
che ne consegue.
In quest’ultima si dice (art. 2 comma 33): si “impone esplicitamente il rispetto dei criteri di distribuzione sul territorio dei punti di accesso alla rete postale nei confronti degli obiettivi di contenimento degli oneri del servizio universale”.
La delibera, presenta, tuttavia, più di una vistosa contraddizione rispetto a questa virtuosa affermazione.
Si legge, infatti, nelle valutazioni finali dell’Autorità (art. 4 comma 80) che non si condivide l’esigenza di tenere conto della carenza del trasporto pubblico locale e delle difficoltà di spostamento della popolazione anziana non dotata di mezzi propri; né di altre problematiche di natura infrastrutturale e sociale, né di situazioni di emarginazione o disagio.
Sbaglierebbero, quindi, quei Comuni che insistessero a perorare la causa dei propri uffici postali montani basandosi solo su motivazioni sociali e di salvaguardia del servizio per le popolazioni amministrate.
Le rivendicazioni ci sembra, quindi, che debbano essere rivolte in due direzioni:
1. La situazione economica degli uffici. Poste It è, infatti, tenuta a trasmettere all’Autorità la parte relativa agli Uffici postali che “non garantiscono condizioni di equilibrio economico”, per consentire all’Autorità la verifica. La stessa informazione non può non essere consegnata ai Comuni interessati, essendo Poste It tenuta, oltre che all’informazione agli utenti, a rivolgersi ai Comuni in modo che possa essere permessa l’individuazione di eventuali soluzioni alternative;
2. L’individuazione di punti nella normativa stabilita da AGCOM, utili alla causa e che sono stati recepiti nel Contratto di programma del Ministero con Poste It.
Riteniamo, infatti, che per quanto riguarda la normativa l’attuale governo decisionista non ammetterà mediazioni.
Dirà ad AGCOM : hai fatto la normativa? Trasmettila (già fatto); dirà a Poste It: hai ricevuto la normativa? Applicala.
Riteniamo di poter affermare che sia possibile l’individuazione di altri punti della normativa che potrebbero far volgere la vicenda a favore dei Comuni.
E’ del tutto evidente che solo manifestazioni pubbliche di sostegno (comunali, di comitati e sindacali) potranno permettere una positiva soluzione. Di ciò si sente la mancanza.
Valuteremo successivamente la questione relativa a Verbania e Domodossola, per quanto riguarda l’accentramento su Novara delle lavorazioni manuali del VCO, che, ci pare, non possa non coinvolgere anche Novara, oggi apparentemente beneficata dal trasferimento.
Verbania documenti (VB/doc). marzo 2015 Leggi QUI il post completo