Riordino Arpa: "Piano a rischio?"
Riceviamo e pubblichiamo, una lettera di Paolo Demaesrtri, rappresentante sindacale eletto presso la sede Arpa di Omegna, in merito agli sviluppi della chiusura dei laboratori Arpa di Omegna.
👤 Redazione ⌚ 20 Febbraio 2015 - 10:23 Commentaa-
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Buongiorno,
sono passate tre settimane dal 26 gennaio, giorno "ufficiale" della chiusura dei laboratori ARPA di Omegna, e la situazione, se possibile, è ancora più confusa e contraddittoria di prima.
Come abbiamo scritto nel comunicato diffuso in occasione dell'incontro di Reschigna con i Sindaci del VCO del 28 gennaio (che vi allego), dal 26 gennaio i 10 tecnici di laboratorio, privati del proprio lavoro, vengono inviati in "affiancamento" al personale che effettua controlli e monitoraggi sul territorio provinciale, senza criterio e senza uno straccio di formazione preventiva.
Il principio che sembra governare il cosiddetto affiancamento è che se mi affianco ad un ingegnere divento un ingegnere, anche se sono un perito o un laureato in chimica o in biologia. In aggiunta, 3 tecnici di laboratorio vengono inviati in trasferta a Novara per uno o due giorni la settimana per aiutare i colleghi dei laboratori “riceventi”, evidentemente in affanno.
Le colleghe del lavaggio vetrerie, dipendenti di una cooperativa che ha in appalto la gestione del servizio, hanno ricevuto le lettere di licenziamento: il 27 febbraio sarà il loro ultimo giorno di lavoro.
A Novara, quello che dovrebbe essere il laboratorio "interprovinciale", non riesce a processare i campioni propri e del VCO insieme e perciò, dalla data di dismissione di Omegna, il numero dei campioni e dei parametri riscontrati sui campioni è diminuito: ma di questo nessuno parla perchè sarebbe come ammettere che questa ristrutturazione oltre ad essere improvvisata ed a non comportare alcun risparmio , determina una diminuzione quantitativa e qualitativa dei servizi ambientali offerti da Arpa alla cittadinanza.
Nel frattempo i laboratori più moderni di Arpa Piemonte, quegli stessi laboratori per cui sono stati spesi 10 miliardi di vecchie lire e 15 anni di lavoro, sono diventati il magazzino ricambi delle altre strutture laboratoristiche di Arpa Piemonte. Reagenti, materiali di consumo, vetrerie e ieri anche i condizionatori d'aria, come potete vedere dalle fotografie allegate: quello che serve lo si viene a prendere ad Omegna.
Nelle altre sedi di Arpa, a prescindere dalle chiacchiere formali ed informali della dirigenza, non succede niente.
Ma mentre la nostra Direzione procede di gran carriera concentrando la sua attenzione su Omegna nel tentativo di rendere inefficiente nel più breve tempo possibile una macchina rodata e funzionante, nel panorama regionale qualcosa si muove.
Il 22 gennaio 8 consiglieri regionali del PD hanno presentato una proposta di legge (la n.92) che sostituisce la legge istitutiva di Arpa. L'approvazione del progetto di legge determinerebbe la decadenza immediata della Direzione Generale, e quindi l'arresto almeno temporaneo del processo di riorganizzazione.
Nella legge, fra le altre cose, il collegio dei revisori dei conti assume un ruolo particolarmente importante e vengono ridefiniti i requisiti che deve possedere il Direttore Generale dell'ente, requisiti che il nostro attuale Direttore non possiede. Ci sembrano segnali forti e chiari: forse la Regione sta cominciando a dubitare della attuabilità e della economicità di questo piano e della idoneità dei suoi ideatori a ricoprire il ruolo che ricoprono.
Il 29 gennaio la Provincia di Vercelli, appellandosi alla L.R. 60/1995, ha deliberato di ricorrere al TAR contro il decreto 106 di Arpa, che individua in Novara la sede del laboratorio interprovinciale di ambito (e cioè delle province di Novara, Vercelli, Biella e VCO). Se il ricorso verrà accolto (e non c'è motivo di pensare che non lo sia) l'attuazione del piano dovrà essere sospesa. Vi allego l'articolo sul tema che il bisettimanale La Sesia ha pubblicato il 17 febbraio.
Anche i Comuni del VCO finalmente stanno cominciando a muoversi. Dopo che Vignone ha deliberato e Verbania ha programmato di discuterne nel prossimo consiglio, questa sera sarà il Consiglio Comunale di Domodossola a discutere un ordine del giorno contro la chiusura dei laboratori di Omegna.
Ci sarebbe più di un motivo per tornare a riunirsi intorno ad un tavolo riflettere su quello che ogni giorno di più si rivela essere un piano superficiale, improvvisato, diseconomico ed inattuabile e magari sulle sue alternative. E invece la nostra Direzione spinge, accelera addirittura, senza guardarsi intorno, con il supporto della CISL e della UIL, che si sono schierate vergognosamente a favore dello smantellamento della nostra rete laboratoristica. Non è una novità: anche questo piano è stato redatto senza guardarsi intorno ed è per questo che non funziona.
Penso che anche se oggi siamo noi lavoratori di Omegna a soffrire della perdita di lavoro, professionalità e servizi, i veri perdenti sono loro, quelli che vogliono a tutti costi andare avanti, e cioè i dirigenti che decidono per noi: la Direzione Generale di Arpa. La loro è la fretta di chi vuol chiudere prima che qualcuno, finalmente, li fermi. Speriamo che succeda e speriamo che sia presto, e comunque prima che Omegna sia smantellata. Noi (sindacati e lavoratori) faremo tutto quello che è in nostro potere fare per impedire che accada.
Grazie dell'attenzione Leggi QUI il post completo