Marcovicchio: "Sanità, a quando?"

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del consigliere provinciale, Matteo Marcovicchio, sul tema sanità nel Vco, e il countdown fissato dalla Regione che scorre inesorabile senza che, secondo il suo parere, si affrontino i problemi.

  
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Gennaio se n’è andato, a febbraio c’è Carnevale, a marzo la Quaresima e ad aprile Pasqua. Poi arriverà il Giro d’Italia, l’estate e le vacanze al mare e, chissà che cos’altro….

C’è sempre una scusa buona, plausibile, per non parlare di sanità. Da un mese tengo aggiornato il non calendario della Regione che scorre verso il 31 dicembre e la chiusura di un Dea – che fino a prova contraria (vedi ricorso Tar di mezzo Piemonte sul piano sanitario) è l’unico dato certo – e continuo a stupirmi del silenzio assordante di Torino.

Se in Regione hanno un’idea di come riorganizzare la nostra sanità, se la tengono gelosamente per loro e si guardano bene dal raccontarcela.

Intanto sul territorio ci si muove in ordine sparso. Nascono voci, s’alimentano notizie, si susseguono le prese di posizione. Tra le ultime le più importanti sono tre: ostetricia-ginecologia, pronto soccorso di Omegna, emodinamica.

Il ruvido e scomposto intervento del sindaco di Verbania che ha bollato come pericoloso il partorire a Verbania ha avuto l’effetto di produrre una pubblicità negativa (inutile, perché mai c’è stata questa emergenza e mai è stata in discussione la professionalità degli operatori) su un servizio già sotto attacco, alimentare ulteriormente le divisioni territoriali e creare tensioni all’interno dell’ospedale.

La scoperta che nel misterioso piano sanitario regionale i cui dettagli sono comparsi a posteriori due settimane fa, Omegna perde il pronto soccorso, ha messo in apprensione (giustamente) i cittadini del Cusio e costretto il sindaco di Omegna, che è anche medico dell’Asl e che è anche colei che nella conferenza dei sindaci ha votato per l’unico Dea a Domodossola, a lanciarsi in previsioni e progetti.

L’ultimo caso, di questi giorni, è l’emodinamica. Che, si ipotizza, potrebbe andare a Verbania. Ma che, stando a quanto detto dall’assessore regionale Saitta per Alba, è uno spreco inutile se non ha un bacino d’utenza di 300-600 mila abitanti. Per inciso il Vco ne ha circa 160.000, che se proprio vogliamo allargarci scendendo fino all’alto Novarese, possono arrivare a 190.000.

Cito questi tre fatti, ma quotidianamente leggiamo novità, aggiornamenti e commenti, per rimarcare che viviamo solo una gran confusione il cui risultato principale è che non possiamo pianificare il futuro della nostra sanità e danneggiamo il diritto alla salute nostro e dei nostri conterranei.

La responsabilità della Regione in questo senso è fortissima e s’aggrava sempre più anche perché a breve i nodi verranno al pettine. Nessuno lo dice, ma come saranno garantiti i servizi (Dea, punto nascite, ecc… ecc…) se sono bloccate le assunzioni extra decise dalla giunta uscente proprio per evitare tagli e scadute a fine 2014?

Una proposta – o almeno una risposta, una convocazione, un incontro – da Chiamparino, Reschigna e Saitta deve arrivare. Noi continueremo a chiederla pubblicamente. Nel mio piccolo oggi solleciterò nuovamente il presidente della Provincia Costa a farsi interprete di questa esigenza a Torino.

Matteo Marcovicchio
Consigliere provinciale
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