Forza Italia: Il CEM? Chiamiamolo "Palastones"
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Coordinamento Citadino e Gruppo Consiliare di Forza Italia, dopo l'incontro di ieri sera sul Centro Eventi Multifunzionale
👤 Redazione ⌚ 23 Gennaio 2015 - 13:01 21 commentia-
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Un filmato fortemente evocativo ha aperto la serata ben riuscita, organizzata dall’Amministrazione Comunale a Villa Giulia, per presentare alla Città il CEM, ormai in fase di costruzione avanzata.
Una considerazione preliminare: la presentazione dell’opera, l’indicazione da parte dell’Amministrazione Comunale delle linee guida entro le quali essa intende muoversi per mettere a frutto la gestione della struttura ed anche i numerosi interventi seguiti da parte di operatori culturali verbanesi, impegnati nel settore del teatro e della musica, ma non solo, sconfessano platealmente e radicalmente il profluvio di contumelie e di attacchi spesso strumentali che, nel quadriennio 2009- 2013, certa sinistra non rassegnata alla cancellazione del precedente progetto in Piazza Fratelli Bandiera ha voluto indirizzare alla precedente amministrazione di centrodestra, per giustificare così la propria permanenza sulla scena politica verbanese.
Il fatto che ora, un’Amministrazione sempre di centrosinistra abbia sposato, ci sembra con estrema convinzione, il senso di quest’opera e le potenzialità che essa potrà riverberare nello sviluppo culturale e turistico della Città, è senza dubbio positivo.
Lasciandoci dunque alla spalle il passato occorre svolgere a nostro avviso una serie di considerazioni. Il CEM non è semplicemente un’opera pubblica o un’entità economica, ma ha in sé un valore aggiunto ed una potenzialità tutta da esprimere nel futuro della Città.
L’Amministrazione ha annunciato un concorso di idee per cambiare il nome: CEM – o Centro Eventi Multifunzionale – è un acronimo che la precedente Amministrazione di centrodestra ha utilizzato per segnare il passaggio tra il precedente progetto del Teatro in Piazza Fratelli Bandiera – che riguardava appunto un semplice teatro – ed un nuovo modello di struttura che, oltre ad essere teatro, sarebbe stato funzionale allo svolgimento di una serie di altri eventi, dai congressi, ai concerti, all’interno ed all’aperto, alle esposizioni, al cinema ed alle attività legate al mondo giovanile.
Questo perché come noto, i teatri che siano semplicemente tali, non sono nelle condizioni di sostenersi sul piano gestionale e finanziario. Viceversa una struttura multifunzionale è nelle condizioni, se operativa nelle sue molteplici potenzialità, di ospitare anche contemporaneamente eventi culturali tra loro diversificati, con ciò creando i presupposti per una gestione efficiente e sostenibile.
Se dunque “CEM” segna il cambiamento di impostazione sotteso al nuovo progetto, siamo tuttavia d’accordo sul fatto che questa infrastruttura ha in sé anche un valore artistico ed evocativo, rintracciabile nel suo profilo e nelle linee progettuali: quello dei ciotoli sulla riva del fiume.
Da qui la nostra proposta di chiamarlo semplicemente “Palastones” in modo che il significato artistico dell’opera sia preservato e reso chiaramente riconoscibile, anche al fine di realizzarne – perché no – un marchio, un brand con il quale contraddistinguere l’offerta culturale di Verbania che in questa struttura dovrà trovare la propria casa.
Ben venga l’ipotizzata sinergia con il Teatro “Coccia” di Novara, ben venga la prospettiva di indirizzare la gestione della struttura nella rete dei teatri del bacino lombardo e ben venga anche l’idea di inserire l’opera nel contesto armonico della fascia a lago di Verbania, sulla base di un percorso che, oltre ad essere paesaggistico deve essere anche di natura culturale.
Ecco infatti che l’opera – ci piacerebbe il “Palastones” – verrebbe ad interagire ad esempio con il mondo dell’architettura del paesaggio, sul quale Verbania attraverso la rassegna di “Editoria e Giardini” ha costruito da anni un successo editoriale, ma anche con le potenzialità oggi inespresse di Villa Giulia, sino ad arrivare a Suna dove la riqualificazione di Palzzo Cioja ad una funzione culturale dovrà essere l’obiettivo dei prossimi anni. Esortiamo l’Amministrazione Comunale a riprendere i contatti con la Fondazione “La Verdi” di Milano, con la quale nel 2012 era stato siglato un accordo di collaborazione, affinchè Palazzo Cioja diventi un campus di formazione di giovani orchestrali sviluppando una sinergia con il “Palastones” che è dotato di golfo mistico e che quindi ben potrebbe ospitare, ad esempio i concerti dell’orchestra sinfonica “La Verdi”, potenziando così l’offerta culturale di Verbania.
Sono dunque molti gli spunti e le potenzialità che da un’oculata gestione del CEM /Palastones Verbania potrebbe trarre in termini di beneficio per il proprio rilancio turistico e culturale creando un vero e proprio “sistema” di iniziative e di avvenimenti tra loro collegati da un unico filo conduttore che, se ben sfruttato, potrebbe diventare il marchio di una Verbania che fa fare cultura ad alto livello. Leggi QUI il post completo