MilanoInside: Tutti in metrò senza…..pantaloni!
Domenica 11 gennaio si è tenuta a Milano la quinta edizione del flash mob “No pants subway ride”, nato a New York nel 2002.
👤 Antoneta Kraja ⌚ 15 Gennaio 2015 - 08:01 Commentaa-
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Negli ultimi anni il flash mob è divenuto un evento molto conosciuto anche in Italia.
Il termine “flash mob”, coniato nel 2003, deriva dall’inglese “flash”: lampo, e “mob”: folla; esso fa riferimento ad un evento che coinvolge, in un luogo pubblico, un considerevole numero di persone che si sono preventivamente accordate nel tenere un determinato comportamento tendenzialmente insolito in mezzo alla folla. Tutto viene perfettamente organizzato in maniera da apparire improvviso e dissolversi poi rapidamente.
Il “flash mob” aveva in origine il mero scopo di spezzare la routine quotidiana nelle principali città, divenendo però poi uno strumento utilizzato a vari fini: da quelli più divertenti, a quelli artistici, sino ad arrivare poi a quelli politici e di protesta. Molti infatti sono i “flash mob” utilizzati per proposte di matrimonio, come molti sono quelli che consistono in stupefacenti concerti o performance artistiche tenute da veri talenti; in minor quantità, ma pur in sempre aumento, sono anche quelli di propaganda o protesta politica.
Il primo “flash mob” europeo si è svolto a Roma nel 2003, quando oltre 300 persone si sono riunite presso il negozio Messaggerie Musicali della capitale, portando lo staff in totale confusione con assurde richieste.
Il primo “flash mob” a livello mondiale, invece, è stato proprio la prima edizione del “No pants subway ride”, tenutasi a New York nel 2002, quando 7 ragazzi hanno deciso di viaggiare in metrò senza pantaloni per ben 8 fermate.
Il “no pants subway ride” è divenuto oggi un appuntamento annuale ideato ed organizzato da un gruppo chiamato “Improve Everywhere”; l’evento coinvolge migliaia di persone in tutto il mondo svolgendosi in contemporanea in molte città tra cui, da cinque anni, anche Milano. Domenica 11 gennaio infatti, i partecipanti si sono ritrovati in Piazza Leonardo da Vinci per poi entrare in metropolitana senza pantaloni sotto lo sguardo attonito degli altri passeggeri. La corsa si è conclusa in Duomo dove si è tenuto il classico lancio dei pantaloni.
Questa manifestazione simboleggia uno smacco alle regole e alle convenzioni sociali, volendo trasmettere mediante un forte gesto un messaggio di libertà. Che gli ideali e la visione della vita dei partecipanti siano condivisibili o meno, viste le condizioni atmosferiche ed il significato che il loro gesto manifesta, non si può negarne il coraggio (o l’incoscienza)…
Antoneta Kraja
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