LegalNews: Separazione con tradimento reciproco, addebito a chi ha tradito per primo?
In questo contributo esaminiamo un tema che, oltre ad essere spinoso, è molto sentito: il tradimento come causa di separazione. In particolare ci concentreremo sul caso, abbastanza comune, di tradimento reciproco.
👤 Avv. Mattia Tacchini ⌚ 12 Gennaio 2015 - 08:00 Commentaa-
+
Senza volerci dilungare sulla procedura di separazione giudiziale, possiamo ricordare che in caso di separazione non consensuale (ossia litigiosa, quando i due coniugi non sono d’accordo nel separarsi e una parte prende l’iniziativa in giudizio contro l’altra) è piuttosto comune che uno dei due coniugi tenti di addebitare all’altro la separazione, oppure che entrambi tentino di attribuirsi reciprocamente l’addebito.
Esso sostanzialmente consiste nella attribuzione della responsabilità del fallimento della vita in comune al coniuge che ha tenuto comportamenti contrari ai doveri che derivano dal matrimonio, causandone la fine. Effetti dell’addebito sono la perdita del diritto all’eventuale assegno di mantenimento e una grande limitazione dei diritti successori del coniuge cui sia stata addebitata la separazione nei confronti del patrimonio dell’altro.
Nel caso di tradimento, la giurisprudenza è costante nell’affermare che il tradimento di per sé, pur essendo una violazione del dovere coniugale di fedeltà, non è sufficiente a causare l’addebito della separazione: occorre che esso abbia causato la crisi coniugale e la conseguente fine del matrimonio. In sostanza il tradimento deve essere stato la effettiva causa della fine del matrimonio; in caso contrario, qualora la crisi coniugale fosse precedente e il tradimento solo successivo, quest’ultimo sarebbe un effetto della crisi e non la sua causa, non essendo idoneo a giustificare l’addebito.
Purtroppo spesso si sente di matrimoni che finiscono a causa di un tradimento reciproco: in una tale ipotesi, vista l’analoga condotta fedifraga tenuta dai coniugi, si potrebbe ritenere che non possa aversi una pronuncia di addebito a carico di una delle parti. La condotta di entrambi i coniugi, infatti, sarebbe contraria ai doveri coniugali, con la conseguenza che non si potrebbe individuare che abbia effettivamente causato la fine del matrimonio.
La Suprema Corte di Cassazione con una recente Ordinanza (n. 21596/2014) ha trattato un tema già affrontato in passato, ossia quello dell’addebito della separazione in caso di reciproco tradimento tra i coniugi: nel caso in esame uno dei due aveva tenuto una condotta fedifraga prolungata in un momento nel quale la vita coniugale risultava ancora sana, mentre l’altro aveva tradito solo successivamente al deterioramento del rapporto, causato dalla condotta dell’altro.
In tale caso, la Suprema Corte ha affermato che l’addebito della separazione va attribuito al coniuge che ha tradito per primo, quando il rapporto era ancora sano, causando la crisi coniugale; al contrario la relazione dell’altro coniuge sarebbe “relativamente giustificata", perché iniziata solo successivamente alla crisi coniugale causata dal primo tradimento.
Avv. Mattia Tacchini
Leggi QUI il post completo