Piano sanità: Chiamparino, battaglia ai sindaci che ricorrono al tar

Il presidente della Regione pronto alla battaglia legale: "Chi sceglie il confronto può essere ascoltato, ma davanti al giudice ci si difende".

  
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"À la guerre comme à la guerre" ha minacciato il presidente. Che poi ha spiegato: "C'è un rapporto inversamente proporzionale tra le possibilità di aggiustamento di quelle decisioni - ha spiegato riferendosi alla scelta della giunta di chiudere e ridimensionare alcuni ospedali - e la modalità di ricorso alla giustizia amministrativa". "Davanti al Tar - ha sottolineato - non si fanno accordi, non si discute, davanti al Tar ci si difende".

Il messaggio agli amministratori riottosi, insomma, è chiaro. Chi sceglie metodi di confronto, forse, ha qualche possibilità di essere ascoltato "a parità di tempi, saldi economici e qualità della salute" precisa il presidente, ma chi va a muso duro in causa non parte certo con il piede giusto. Anche perché "una pubblica amministrazione in lite non fa accordi: chi vorrà ricorrere è legittimato a farlo, ma poi bisognerà aspettare di vedere cosa dicono i giudici. Perché a quel punto decidono loro e non il confronto politico".

L'annuncio di alcuni sindaci di adire le vie legali ha stupito Piazza Castello "soprattutto quando si tratta di amministratori che chiedono collaborazione e confronto su altre vicende e poi ti fanno quella sorpresa lì" si è sfogato Chiamparino.


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