NCD e Comunità.vb: "No alla chiusura dei Dea"

Preoccupazione per ciò che comunicherà lunedì sera l’assessore Saitta ai sindaci della provincia, presso il Forum di Omegna alle 21.00. "Inaccettabile. C’è solo una parola per definire la chiusura, decisa dalla Regione e annunciata ieri alla rappresentanza dei sindaci dal primo cittadino di Omegna, di uno dei due Dea del Vco".

  
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Ad affermarlo, schierandosi soprattutto in difesa del reparto di Verbania – che stando alle prime indicazioni sarebbe la “vittima sacrificale” della giunta Chiamparino – sono Ncd e Comunità.vb che hanno presentato un ordine del giorno che impegna il sindaco a difendere la salute prima della politica chiedendo la convocazione di un Consiglio Comunale aperto sul tema sanità.

«Che il primo atto della nuova giunta regionale per il Vco equivalga alla chiusura di un Dea è un fatto gravissimo ed eloquente – dichiara Damiano Colombo, di Ncd, primo firmatario della mozione – che segna la morte del “Castelli”. Privare Verbania, il suo entroterra e un bacino da 2,5 milioni di turisti di un Dea è una follia. Stupisce che la decisione venga dal centrosinistra che nel 2005-2010 ha voluto l’ospedale unico plurisede. Ed è imbarazzante per il Pd e per il vicepresidente Reschigna, che da sindaco di Verbania e da consigliere regionale di minoranza diceva tutt’altro, attaccando il centrodestra che, invece, ha sempre salvato i Dea concedendo deroghe alle assunzioni. E chissà che cosa diranno quei Comitati, non tutti, che si sono sembra dimostrati “benevoli” verso il centrosinistra».

Il Piano sanitario regionale prevede un Dea ogni 150.000-300.000 abitanti. Il Vco (160.000 abitanti circa) ha ottenuto una deroga per via della morfologia del territorio e per la sua specificità montana. Di fatto, pur operando su due strutture, il Dea è unico e funziona come testimoniano i circa 53.000 accessi del 2013: 29.000 a Verbania e 24.000 a Domodossola.

Sopprimere il Dea di Domo o di Verbania sarebbe, di fatto, il primo passo verso la chiusura dell’uno o dell’altro nosocomio. «Dobbiamo esserne consci perché indietro non si torna – aggiunge Marco Parachini per Comunità.vb – Senza Dea i reparti migreranno a Domodossola e Verbania avrà solo ambulatori, analisi e chirurgia in day surgery: sarà un micro-ospedale. Chiediamo un Consiglio Comunale aperto e che i nostri rappresentanti istituzionali, dal sindaco in su, difendano il diritto alla salute dei verbanesi. Lunedì sarà in città l’assessore regionale alla Sanità. È una buona occasione per capire qualcosa di più. Chiediamo che all’incontro partecipi, in rappresentanza del Consiglio Comunale, l’intero ufficio di presidenza».

«La riforma della sanità deve essere discussa anche in Consiglio Provinciale. – afferma il neoeletto consigliere di Ncd Matteo Marcovicchio – La Regione deve avere il coraggio di dirci che cosa vuol fare e il centrosinistra quello di rimangiarsi le battaglie ideologiche degli ultimi anni. Criticavano tanto la giunta Cota e ora… Questa grave decisione rischia solo di alimentare una “guerra tra poveri” con Verbania e Domodossola a scannarsi sulle ceneri dei due ospedali per servizi inadeguati alle esigenze dei cittadini. Il Vco deve essere compatto nel dire no alla chiusura dei Dea e nel mantenimento di entrambi».

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