Attacchi social all'avvocata dell'aggressore con l'acido

L'avvocata Elisa Indriolo, difensore del 63enne arrestato a Verbania per il tentato attacco con acido alla ex compagna nel suo negozio di parrucchiera, è stata oggetto di pesanti attacchi verbali che hanno colpito sia lei personalmente che il suo ruolo professionale.

  
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La Camera Penale di Verbania ha espresso piena solidarietà alla collega, rilasciando un comunicato in cui ribadisce l'importanza costituzionale del diritto alla difesa, garantito dall'articolo 24. Il documento sottolinea come sia pericoloso criticare chi difende persone accusate di reati, per quanto riprovevoli questi possano essere, poiché questo mette a rischio un diritto fondamentale.

La nota precisa inoltre che il ruolo dell'avvocato difensore non va confuso con il reato o con chi lo commette: la sua funzione è quella di garantire l'esercizio del diritto alla difesa, un principio cardine della giustizia. A questo proposito, viene ricordato il sacrificio dell'avvocato Fulvio Croce, ucciso negli anni Settanta proprio per aver scelto di non sottrarsi al suo dovere di difensore.

La nota integrale:
"Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Verbania ha deliberato in data odierna di esprimere piena solidarietà alla Collega Elisa Indriolo, per gli ingiustificati attacchi subiti sui social network in conseguenza dello svolgimento della propria funzione di difensore di una persona indagata per i noti fatti avvenuti in Verbania, Frazione Trobaso, in data 28/12/2024
Si ricorda che l’avvocato svolge nel nostro ordinamento repubblicano una fondamentale funzione sociale, consentendo ad ogni persona di potersi difendere nel processo, quale unico e solo strumento indispensabile, per una società’ che si vuol definire civile, al fine di determinare la colpevolezza di un soggetto accusato di aver commesso un reato e conseguentemente al fine di comminare la giusta pena.
Tocca invece assistere alla delegittimazione della funzione difensiva e dello stesso processo che – soprattutto in casi di cronaca quale quello in questione - sembra essere visto da taluni come una sorta di inutile orpello, che rallenta i tempi necessari ad arrivare all’invocata esemplare condanna."


Nota dell'Associazione Italiana Giovani Avvocati;
“Solidarietà alla collega Elisa Indriolo, vicepresidente della sezione AIGA Verbania, oggetto sui social di commenti inappropriati, attacchi personali e gravi insulti. La “colpa” dell’avvocato Indriolo sarebbe quella di essere difensore di un uomo accusato del tentativo di aggressione con acido muriatico all’ex compagna: secondo alcuni utenti, Elisa in quanto donna non potrebbe difendere un soggetto accusato di determinati reati, e in ogni caso non sarebbe ammissibile che un avvocato si occupi della difesa di tali soggetti. Ci preme evidenziare che, per quanto un’ipotesi di reato possa apparire grave, la posizione dell’indagato non può mai essere confusa con quella del proprio difensore. Combattiamo da tempo l’immedesimazione fra assistito e avvocato, ricordando a tutti che l’avvocato esercita un diritto alla difesa che è costituzionalmente garantito dall'art. 24: “La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”: si tratta di uno dei pilastri del nostro Ordinamento e la sua applicazione deve essere garantita a prescindere dal reato contestato”. Lo afferma Carlo Foglieni, presidente nazionale AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati).
“L'avvocato è un soggetto necessario affinché sopravviva lo stato di diritto - sottolinea Foglieni -. Le continue intimidazioni nei confronti dei colleghi non possono più essere tollerate”. Leggi QUI il post completo