Volume su Guido Boggiani
Presentato il nuovo volume del Museo del Paesaggio su Guido Boggiani, epilogo della mostra dedicata al pittore omegnese.
👤 Redazione ⌚ 3 Dicembre 2024 - 10:03 Commentaa-
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"Guido Boggiani. La collezione del Museo del Paesaggio" è il nuovo volume voluto ed edito dal Museo del Paesaggio di Verbania a conclusione dell’esposizione che si è chiusa nelle scorse settimane, la prima mostra monografica a livello nazionale dedicata al pittore ed esploratore omegnese.
"Più oltre, più oltre nel nuovo. I viaggi di un artista: Guido Boggiani" ha raccontato il pittore, l'uomo, le sue amicizie, un artista partito dal Lago Maggiore e approdato nella Capitale, che poi attraverso i suoi viaggi si è trasformato in etnografo e linguista ed è diventato un pioniere
dell’etnologia.
La pubblicazione, riccamente illustrata con dipinti e disegni della collezione del Museo del Paesaggio ma anche con opere meno note, è a cura di Federica Rabai e Stefano Martinella. E’ stata presentata ufficialmente venerdì 29 novembre presso la sala conferenze di Palazzo Viani Dugnani.
I testi sono firmati da Aurora Scotti, che è stata anche la curatrice della mostra, dall'etnologo e documentarista Maurizio Leigheb e dallo storico dell'arte Stefano Martinella.
Il volume è stato realizzato con il sostegno di Ministero Direzione Generale Educazione e Ricerca Istituti Culturali, Regione Piemonte, Città di Verbania e Fondazione Cariplo.
"Abbiamo aggiunto un tassello importante alla nostra realtà culturale perché questa pubblicazione rappresenta il catalogo generale di una nostra intera collezione museale" rimarca la Conservatrice del Museo del Paesaggio Federica Rabai. Aggiunge: “E’ stato complicato ricostruire l’intera produzione di Boggiani, mancano le opere appartenenti alle collezioni private. Speriamo che la mostra e la pubblicazione fungano da cassa di risonanza e che magari qualche collezionista si faccia vivo con noi per iniziare a colmare queste lacune”.
"Guido Boggiani. La collezione del Museo del Paesaggio" con l’approfondimento di Stefano Martinella parte dalle prime opere del pittore, quelle dedicate alla terra dove è cresciuto, a Stresa e ai paesaggi del Verbano; racconta il primo nucleo di tele acquisite e donate al museo e l'affidamento allo stesso da parte degli eredi di Boggiani di gran parte della sua produzione artistica.
Martinella evidenzia il legame del pittore con il suo territorio d’origine, “Ogni ritorno sul lago per una visita alla famiglia era occasione per un nuovo quadro” spiega. Lo stesso ha curato la sezione del volume sulla collezione di Boggiani del Museo del Paesaggio: le tele ma anche i 53 disegni che sono stati tutti restaurati per la mostra. Ancora, racconta la presenza del pittore-esploratore nei musei del mondo.
Aurora Scotti punta i riflettori sull’artista Boggiani, esponente di spicco del Naturalismo Lombardo, sul rapporto con i maestri e sulle prime esposizioni a Milano. Non mancano riferimenti al suo periodo romano, alle amicizie con noti intellettuali del tempo (da Gabriele D'Annunzio ad Edoardo Scarfoglio) e al suo crescente interesse per le popolazioni del Sudamerica.
“Nonostante tutte le sue esperienze successive Boggiani è rimasto sempre legato al Naturalismo – spiega Scotti-. I suoi interessi in campo scientifico non lo hanno spinto verso il Divisionismo, ha continuato a scegliere la natura che suggerisce un sentimento, pace, serenità. Questa è stata la sigla che lo ha accompagnato tutta la vita, anche nelle vedute dell’America Latina”. Prosegue Aurora Scotti: “Siamo di fronte ad una specie di dicotomia: il paesaggio lo emozionava, nelle sue ricerche etnografiche emerge invece la volontà di classificare, capire scientificamente lo sviluppo del genere umano. Questo arricchisce la sua figura e ci fa capire la poliedricità dell’uomo. Contemporaneamente offre anche una lezione di coerenza: la natura è il luogo dove la scienza può cercare di capire le origini dell’universo, Boggiani diventa lo scienziato della natura quando dipinge e poi fa l’antropologo quando si reca in Sudamerica”.
Il focus di Maurizio Leigheb è proprio dedicato al passaggio di Guido Boggiani da pittore a etnografo con i suoi importanti studi in Paraguay sulla tribù dei Caduvei, i famosi "indios cavalieri". Tornato in patria l’artista partecipa con gli amici conosciuti a Roma ad una crociera in Grecia sul panfilo "Fantasia" all'insegna della cultura classica per tornare poi ai suoi amati studi sudamericani, una passione che gli costerà anche la vita. “La scoperta vera di Boggiani è stata fatta da etnologi ed antropologi perché si sono resi conto che il suo diario Viaggi di un artista nell’America Meridionale. I Caduvei è in realtà una delle prime monografie etnografiche al mondo dedicata a un’unica popolazione, siamo nell’Ottocento” sottolinea Leigheb.
“Questa pubblicazione incarna lo spirito del museo” dichiara in conclusione il Presidente del Museo del Paesaggio Carlo Ghisolfi: “Guido Boggiani oltre ad essere un artista con molte opere nella nostra collezione è stato uno di quegli artisti che ha costituito il corpo principale del Museo del Paesaggio secondo i dettami del fondatore Antonio Massara: la divulgazione di un paesaggio reale, vicino alla gente e in trasformazione. Il volume rappresenta un elemento importante per il museo e per la la divulgazione della cultura del paesaggio”.
"Guido Boggiani. La collezione del Museo del Paesaggio" è acquistabile presso il bookshop di Palazzo Viani Dugnani, via Ruga 44, Verbania (15 euro). Leggi QUI il post completo