Sorveglianza speciale per due soggetti maltrattanti

Su proposta del Questore del Verbano Cusio Ossola il Tribunale di Torino – Sezione Misure di Prevenzione - ha emesso due decreti applicativi della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza a carico di due uomini residenti in provincia, autori di violenze nei confronti delle rispettive compagne.

  
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Il primo, già denunciato in passato da precedenti conviventi per aggressioni e lesioni personali ai loro danni, di recente era stato autore di violente aggressioni alla sua ex convivente ed anche arrestato. In occasione dell'arresto, l’uomo aveva sottratto il cellulare alla donna, colpendola con pugni al capo. La donna, fuggita in strada inseguita dall’individuo, aveva richiesto l’intervento dei Carabinieri che prontamente intervenuti avevano rintracciato nell’immediato l’uomo arrestandolo e traducendolo in carcere su disposizione della Procura della Repubblica di Verbania.

Il Tribunale di Torino, accogliendo integralmente le motivazioni formulate nella proposta del Questore, nel riconoscere la pericolosità del soggetto, ha stabilito che l’uomo per la durata di 3 anni sarà obbligato a rimanere nella propria abitazione dalle 21 di sera fino alle 07 del mattino, non potendo accedere negli esercizi pubblici tra le ore 18 e le 21 ma, soprattutto, non potrà comunicare con ogni mezzo con la vittima, non potrà avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla donna ed alla sua abitazione, mantenendo sempre una distanza di almeno 500 mt dalla donna, anche in caso di incontro casuale. Dovrà infine partecipare a uno specifico percorso di recupero di autori di condotte maltrattanti al fine di prendere coscienza del forte disvalore delle condotte violente poste in essere.

Il secondo, responsabile da diversi anni di maltrattamenti posti in essere ai danni della propria compagna, nonostante avesse promesso e giurato più volte alla donna che sarebbe cambiato, non solo continuava nelle medesime condotte vessatorie, amplificate dall’abuso dell’alcool dal quale evidentemente dipendeva, ma aveva iniziato ad usarle anche violenze fisiche, culminate con l’arresto dell’uomo nel mese di marzo da parte dei Carabinieri, chiamati dalla donna perché durante l’ennesima lite violenta l’uomo le aveva stretto le mani al collo, minacciandola di ucciderla.

Anche per lui il Tribunale di Torino, accogliendo la proposta del Questore, ha stabilito che per due anni e mezzo l’uomo sarà obbligato a rimanere nella propria abitazione dalle 21 di sera fino alle 07 del mattino e non potrà comunicare con ogni mezzo con la vittima, non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla stessa, alla sua abitazione e mantenendo sempre una distanza di almeno 500 mt dalla donna, anche in caso di incontro casuale. Gli sarà applicato anche un dispositivo di controllo elettronico a distanza (cosiddetto braccialetto) per monitorare i suoi spostamenti e verificare che sia sempre rispettata la distanza dalla vittima, permettendo l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine nel caso si avvicinasse alla donna nel raggio di 500 metri.

Dall’inizio dell’anno sono 12 le sorveglianze speciali irrogate dal Tribunale di Torino, su proposta del Questore, per questa nuova categoria di pericolosi soggetti, introdotta dal c.d. Codice Rosso, che ha esteso ai soggetti maltrattanti l’applicazione della misura della sorveglianza speciale già prevista per gli esponenti della criminalità organizzata, allo scopo di prevenire che la spirale di violenza da loro intrapresa possa sfociare nella commissione di più gravi reati.
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