É il tempo del Bettelmatt

É il tempo del Bettelmatt. Iniziata la Marchiatura del formaggio, rito di tradizione e qualità. Alpigiani di ieri e di oggi continuano con passione la produzione di questo formaggio unico.

  
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È arrivato settembre, le foglie iniziano a ingiallire, l’aria si fa fresca, in alto è giunta la prima neve, le vacche scendono dagli alpeggi e ritornano verso casa. Casari e pastori con le loro famiglie lasciano la montagna e tornano a valle. È il tempo di portare in città i formaggi della stagione. È il tempo del Bettematt.

Otto produttori in sette alpeggi trascorrono su queste montagne dell’Alta Val Formazza e dell’Alpe Devero in Val d’Ossola in Piemonte (VB), alcuni mesi estivi per produrre questo formaggio di qualità prodotto in sole 6000 forme all’anno. Una tradizione che va avanti da sempre e che continua anche nelle nuove generazioni di figli e nipoti.

Alberto Mazzurri, 78 anni ha trascorso trenta stagioni sulle montagne della Val Formazza, negli alpeggi di Bettelmatt e Morasco, con la moglie Cristina Bravi e la famiglia. È stata l’ultima stagione per lui. Continua a lavorare in bassa valle a Crevoladossola dove ha la stalla. “Lascio spazio ai giovani “– dice. Ma è difficile lasciare andare un lavoro che è una passione che è da sempre con te. “Tutti possono fare il formaggio - racconta - difficile è fare il formaggio buono; mi è sempre piaciuto farlo come si faceva una volta. L’esperienza non è mai abbastanza. Le stagioni che non sono mai uguali; il meteo che può cambiare improvvisamente, possono mettere in difficoltà il prodotto finale. Quella delle vacche è un pò come una malattia…Se non ce l’hai nel sangue non ce la fai, è una vita dura, ma di soddisfazione… Difficile separarsene.”

Il testimone passa a due giovani formazzini Corrado Sandretti, 44 anni e Alessio Bacher, 30 anni, che da quest’anno sono saliti sugli alpeggi a produrre il formaggio d’oro. “È stata la prima esperienza in alpe, nata all’ultimo momento quando abbiamo saputo che il Sig, Mazzurri non riusciva più a salire. La vita in alpeggio ci piace e ci appassiona, amiamo la vita in mezzo agli animali e alla natura. Il nostro desiderio è di continuare, di migliorare e di produrre sempre buoni formaggi fra le nostre montagne.”

È arrivato anche il tempo della Marchiatura, l’azione finale che ha lo scopo di definire la riconoscibilità, la rintracciabilità, la qualità del Formaggio Bettelmatt: questo formaggio d’alta quota dal caratteristico sapore reso unico dall’erba che cresce solo quassù, all’ombra dell’Arbola, 3235 mt. Il
marchio, raffigurante la montagna Arbola stilizzata, una stella alpina, i prati e il nome del formaggio, viene impresso a caldo su ogni forma, sotto il controllo dell’Unione Montana Alta Ossola, l’ente proprietario del marchio, che garantisce la gestione dell’operazione, a certificazione della qualità. Su ogni forma viene inserito inoltre da ogni casaro, nome dell’alpeggio e mese di produzione.

Come ogni anno, verranno consegnate ai rivenditori e ai ristoratori che scelgono il Bettelmatt, le Vetrofanie da esporre nei proprio locali come indicazione dei luoghi dove potere trovare il vero formaggio Bettelmatt.
Sono in programma alcune Marchiature pubbliche dove poter ammirare questo rito dal vivo: la prima Marchiatura pubblica si è svolta a all’Alpe Crampiolo nel Parco Naturale del Devero, in occasione della “Festa dul Scarghè”; invece il 16-17 settembre e 24-25 settembre, sarà possibile viverla direttamente presso tutti i produttori. Un’altra occasione per ammirare questa operazione, sarà il 6 Ottobre a Biancolatte, a Crodo.

Gli 8 produttori di Formaggio Bettelmatt sono:
“ALBRUN” di Matli Gianni – Alpe FORNO - Baceno
“ALPEN” dei Fratelli Pennati – Alpe VANNINO – Formazza
BERNARDINI MASSIMO – Alpe KASTEL – Formazza
BRACCHI FAUSTO – Alpe POJALA – Premia
MATLI SILVANO – Alpe FORNO – Baceno
OLZERI ADOLFO – Alpe SANGIATTO – Baceno
SANDRETTI CORRADO – Alpe MORASCO/BETTELMATT – Formazza
SCILLIGO GABRIELE – Alpe TOGGIA/REGINA – Formazza

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