Stresa Festival 2024: Ditta Rohmann

Mercoledì 21 e giovedì 22 agosto la 63esima edizione di Stresa Festival propone l’ormai consueto appuntamento con le meditazioni sulle suite per violoncello di Bach affidate a interpreti sempre diversi e ospitate nella preziosa cornice dell’Eremo di Santa Caterina a Leggiuno, sul lato varesino del Lago Maggiore (inizio concerti ore 20.30; partenza in battello riservato dall’Imbarcadero di Stresa alle ore 20).

  
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A eseguire l’integrale delle suite violoncellistiche bachiane, Mario Brunello, Direttore Artistico di Stresa Festival, ha invitato quest’anno la collega ungherese Ditta Rohmann, che ha scelto di distinguere i due concerti con l’esecuzione nel primo delle Suite n. 1 in sol magg. BWV 1007, n. 5 in do min. BWV 1011 e n. 3 in do magg. BWV 1009, lasciando per il secondo le Suite n. 4 in mi bem. magg. BWV 101, n. 2 in re min. BWV 1008 e n. 6 in re magg. BWV 1012.

Per il violoncello Johann Sebastian Bach inventa dal nulla un intero universo espressivo: sceglie la forma della suite di danze senza mai scostarsi dallo schema standard, allemanda, corrente, sarabanda, giga, precedute da un preludio e con una coppia di galanterien (minuetti o bourrées o gavotte) intercalata tra la terza e la quarta danza.

Nata a Budapest in una famiglia di musicisti, Ditta Rohmann è apprezzata per la sua spiccata versatilità: oltre a esibirsi in qualità di solista di musica da camera in tutta Europa, si dedica a improvvisazioni con gruppi di world music, collabora con compagnie di danza e si cimenta anche nelle vesti di attrice. Le sue collaborazioni si estendono a musicisti e formazioni di grande prestigio grazie al suo esteso repertorio che spazia dalla musica barocca a compositori contemporanei. Tra i suoi successi spiccano i premi ricevuti al Concorso Bach di Lipsia, il Premio ungherese Junior Prima ungherese e sue registrazioni su CD e radiofoniche. Ditta Rohmann ritiene inoltre importante applicare, sviluppare e trasmettere le conoscenze acquisite: dopo essere stata allieva di Miklós Perényi, Suren Bagratuni, Ivan Monighetti, Boris Pergamenschikow e Ferenc Rados, si è a sua volta dedicata all’attività didattica, insegnando all'Università di Debrecen e all'Accademia Liszt di Budapest. Come solista ha registrato le Suite per violoncello di Bach e un album dal titolo Solo Cello Portrait, nel quale compaiono composizioni di Kodaly, Kurtàg, Ligeti, Eotvos e Dukay. Leggi QUI il post completo