Unione Industriale VCO ottimismo per il 3° trimestre
Terzo trimestre 2024, nel VCO il trend rimane positivo. Favorevoli le attese per occupazione e produzione. A livello regionale il comparto manifatturiero soffre, mentre rimangono alte le previsioni di crescita per i servizi.
👤 Redazione ⌚ 15 Luglio 2024 - 10:03 5 commentia-
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Unione Industriale VCO ha di recente interpellato le sue aziende associate per raccogliere i dati utili a delineare l’analisi congiunturale previsionale per il terzo trimestre 2024: dall’indagine emerge un consolidamento nella fiducia delle imprese, a conferma della ripresa economica e del complessivo stato di buona salute delle aziende della nostra provincia.
In primis, ad essere positivo è il dato sull’occupazione: oltre il 90% delle aziende intervistate prevede una sostanziale stabilità o addirittura un aumento di personale, mentre soltanto il 6,5% una diminuzione. Quest’ultimo dato risulta in calo rispetto alle rilevazioni dei due trimestri precedenti (8% e 13%).
Registrano numeri incoraggianti anche le previsioni sulla produzione: aumenta di 10 punti percentuali rispetto allo scorso trimestre il numero di aziende che ne prevedono un incremento (29% contro il precedente 19%) e al contempo diminuisce il numero di aziende che ne stimano una riduzione (9,7% contro il 15,2% della scorsa rilevazione).
Il dato sulla produzione trova un’ulteriore conferma se messo a confronto con quello degli ordinativi: il 19% delle imprese intervistate afferma che questi ultimi subiranno un aumento. Quello del VCO è il migliore dato in questo ambito, a livello piemontese. Per quanto concerne gli ordinativi esteri, oltre l’85% delle aziende prevede che rimangano stabili o che subiscano un rialzo.
Altra conferma dello stato di salute delle aziende del VCO: oltre il 75% di esse ha in programma investimenti per il futuro.
Il Presidente di Unione Industriale VCO, Michele Setaro, ha commentato così il risultato dell’indagine congiunturale: “Siamo soddisfatti del buon esito della nostra rilevazione e orgogliosi che il VCO sia un territorio che registra dati più rosei della media regionale. L’incremento degli ordinativi genera un circolo virtuoso, capace di determinare la crescita dell’occupazione e della produzione, da cui consegue una maggiore propensione a investire. Del resto la pur moderata crescita del PIL, i segnali positivi sui consumi di beni, l’avvio del taglio dei tassi d’interesse e l’inflazione contenuta non possono che fare bene al mercato e alle imprese. Anche l’incremento dell’export di beni a livello internazionale e la fiducia in crescita nell’Eurozona contribuiscono a rendere le previsioni più ottimistiche, anche se non è certo il caso di adagiarsi sugli allori”.
A livello regionale l’indagine congiunturale realizzata a giugno tra le aziende del sistema confindustriale piemontese, ha raccolto le valutazioni di oltre 1.300 imprese manifatturiere e dei servizi. Dai dati emerge che tornano a essere prudenti le attese delle imprese per il III trimestre 2024.
Dopo un secondo trimestre in recupero, i saldi ottimisti – pessimisti per produzione, ordini e redditività si attestano su valori negativi. In calo anche le previsioni sulle esportazioni, segno che il nostro sistema economico risente della situazione economica incerta a livello globale.
Per la prima volta si inverte la forbice dimensionale, con le imprese di maggiori dimensioni che esprimono attese meno positive, rispetto a quelle più piccole.
Va riscontrato come il dato complessivo piemontese risente di un andamento settoriale divergente:
da un lato il comparto manifatturiero, in sofferenza, con indicatori in calo e cassa integrazione in aumento, soprattutto in alcuni settori. Dall’altro, un terziario che prosegue la crescita iniziata dopo la pandemia e sembra non risentire delle tensioni sui mercati internazionali.
A livello settoriale, nell’industria si registrano andamenti differenziati. I saldi ottimisti – pessimisti sono sotto la media regionale per tessile, metalmeccanica, gomma plastica, chimica e manifatture varie (gioielli, giocattoli, ecc.). Restano positivi alimentare, cartario- grafico, legno, edilizia.
Nel terziario, come già nelle scorse rilevazioni, tutti i comparti esprimono attese favorevoli; in particolare ICT, servizi alle imprese e trasporti.
“È evidente come pesino sulle previsioni per questo terzo trimestre, da un lato le incertezze legate alle varie tornate elettorali appena concluse, ma soprattutto il rallentamento della produzione industriale sia in Francia che in Germania. E trattandosi dei nostri due principali partner commerciali, l’effetto sulle nostre esportazioni e soprattutto sulle filiere dentro cui operano, è immediato. Ciononostante, registriamo un saldo positivo su investimenti e occupazione che indica chiaramente come la vocazione alla crescita delle nostre imprese sia forte. L’aumento del possibile ricorso alla cassa integrazione, che non è mai un segnale positivo, è fortemente collegato alle difficoltà del settore automotive, che è il cuore della nostra manifattura. Industria 5.0 e ulteriori incentivi sul settore auto, sono strumenti a disposizione del Governo, su cui le nostre imprese devono poter contare al più presto” commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte. Leggi QUI il post completo