Caso di tbc al Cobianchi, nessun allarme

Un caso di tubercolosi all'istituto "Cobianchi" di Verbania e un centinaio di studenti da sottoporre al test per scoprire se sono stati contagiati. La notizia è stata comunicata mercoledì 15 febbraio nel corso di un incontro con i genitori dopo il collegio dei docenti.

  
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Dal sito della Prealpina:
A essersi ammalato è un professore dell'istituto, che già da diverse settimane aveva manifestato problemi di salute. Dopo una serie di controlli è finalmente giunta la diagnosi: si tratta proprio di un caso di tubercolosi.
Alla comunicazione della notizia, la scuola ha immediatamente allertato l'Asl che ha avviato tutte le procedure necessarie in questi casi tramite i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica e Malattie Infettive. Se il nome "tubercolosi" spaventa, non è secondo l'azienda sanitaria il caso di parlare di emergenza: «La lesione riscontrata sull'insegnante è molto piccola e in fase di inizio attività, il che significa che le probabilità di contagio sono molto basse - spiega il commissario straordinario dell'Asl Renzo Sandrini -. Lo dimostra il fatto che abbiamo sottoposto al test della tubercolina i suoi familiari e per tutti l'esito è stato negativo».
Durante l'incontro sono stati indicati anche con la collaborazione dei docenti gli studenti che sono venuti a contatto con l'insegnate, e che nei prossimi giorni saranno sottoposti al test in via precauzionale. In tutto si tratta di pochi casi, un centinaio circa di ragazzi. In particolare i controlli dovrebbero riguardare il terzo piano della scuola, dove si trovano le classi seguite dal docente. Anche i colleghi professori ovviamente effettueranno l'esame, che consiste in un semplice e rapido test cutaneo.
«Se qualcuno dovesse risultare positivo - prosegue Sandrini - allora saranno fatti altri accertamenti e in caso di necessità saranno sottoposti alla terapia».
Il direttore dell'Asl, spiegando che comunque la tubercolosi non è affatto una malattia in diminuzione, anzi, si è diffusa ulteriormente negli ultimi anni, tranquillizza tuttavia gli animi: «La sua pericolosità è relativa, può diventarlo solo se non curata e per le persone in normali condizioni di salute non dovrebbe comportare problemi particolari. Può invece creare complicazioni su pazienti che già presentano altre patologie». Leggi QUI il post completo