ARPA: nuovamente a rischio laboratori di Omegna
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Paolo Demaestri RSU di USB Piemonte, riguardante la possibilità che Arpa, chiuda i laboratori di Omegna, e con loro quelli di Asti, La Loggia, Ivrea, Orbassano e probabilmente Vercelli, che già due anni or sono avevano rischiato la chiusura.
👤 Redazione ⌚ 27 Settembre 2014 - 10:23 2 commentia-
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Nonostante l’opposizione della maggioranza della RSU, il 22 settembre la Direzione di Arpa Piemonte ha approvato un piano di riorganizzazione dei laboratori che prevede la chiusura di 5 sedi laboratoristiche su 10 (Omegna, Asti, La Loggia, Ivrea e Orbassano) ed il ridimensionamento di altre 2 (Cuneo e Vercelli, con possibile chiusura di Vercelli entro il 2017) con conseguente “riqualificazione” (e cioè demansionamento) di molti dipendenti.
Il piano prevede che da 159, i lavoratori impiegati nei laboratori diventino 125. In seguito alla riorganizzazione, gran parte del personale delle cooperative che assicura i servizi di lavaggio vetrerie e pulizie nelle sedi di laboratorio, stimabile in qualche decina di persone, resterebbe a casa. L’attuazione del piano è prevista nell’arco di un triennio e cioè entro il 2017. Il suo obiettivo dichiarato è ridurre la spesa. Il suo presupposto è “ottimizzare” lo stato di fatto accorpando le attuali attività di analisi in funzione della riduzione dei costi fissi e cioè dei costi della strumentazione. Come sempre i lavoratori (i “costi variabili”) non contano.
Il piano però non regge. Le ipotesi di partenza sono aprioristiche e non supportate da alcuno studio di fattibilità, le stime dei costi sono approssimative e parziali, i dati utilizzati non sono completi. Per il Piemonte nordorientale (Novara, Vercelli, Biella e VCO) si prospetta una situazione di disinvestimento sostanziale, con perdita delle capacità di analisi e di intervento per un periodo che, nel migliore dei casi, potrebbe durare anni. In tutto il Piemonte si dovrebbero affrontare costi suppletivi per il trasporto campioni, lo smantellamento e la riconversione di sedi, la riqualificazione del personale.
In breve si tratta di un piano approssimativo, basato solo su necessità di bilancio e cioè, oggettivamente, sulla volontà di abbattere i costi a scapito delle funzioni istituzionali di Arpa. La sua attuazione significherebbe riduzione e delocalizzazione dei servizi al cittadino e cioè meno controlli, meno interventi, meno analisi.
Arpa Piemonte regala la tutela ambientale a chi la vuole.
L’Unione Sindacale di Base è contraria al piano ed ai principi che lo governano e vi si opporrà promuovendo con ogni mezzo a sua disposizione la mobilitazione e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Se Arpa dev’essere rinnovata ciò deve avvenire non riducendo ma preservando e potenziando i servizi che l’Agenzia rende alla popolazione: controlli ambientali, verifiche di sostenibilità ambientale di progetti e piani, bonifiche e molto altro. E’ questo che vuole il personale di Arpa ed è questo che vuole la gente. La nuova amministrazione regionale ne prenda atto e si rifiuti di avvallare un piano che vuole tagliare sui servizi per ridurre i costi, a spese della popolazione e dell’ambiente. Leggi QUI il post completo