Tra 15 anni rischio per i ghiacciai del Monte Rosa

Lo studio elaborato Politecnico di Milano e da Acqua Novara Vco prende in esame lo scenario peggiore tra i cinque messi a punto dall'Ipcc: il timore per uno scioglimento anticipato dei ghiacciai rispetto alle previsioni di fine secolo

  
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In meno di quindici anni i ghiacciai piemontesi del Belvedere, sul Monte Rosa, e del Sabbione, in alta val Formazza, potrebbero dover affrontare estati con temperature sempre superiori allo zero. È il risultato di alcune modellizzazioni realizzate dal Politecnico di Milano e da Acqua Novara Vco, società che gestisce il servizio idrico in 178 comuni nel nord del Piemonte, sulla base dello scenario peggiore tra i cinque messi a punto dall'Ipcc, quello definito 'Ssp5-8.5' che prevede emissioni di gas serra molto elevate.
L'elaborazione degli scenari

"Modellizzando lo scenario peggiore, che ipotizza che le soluzioni che si stanno individuando a livello globale non ottengano risultati favorevoli, si desume che nelle estati tra il 2038 e il 2042, quindi tra circa quindici anni, nell'area non ci sarà più lo zero termico a nessuna altitudine, neanche alla Capanna Margherita (il rifugio più alto d'Europa, a quota 4.554 metri)" spiega Daniele Barbone, amministratore delegato di Acqua Novara Vco.
La scomparsa dei ghiacciai

"Il rischio connesso è che i ghiacciai del Belvedere e del Sabbione si sciolgano complessivamente con largo anticipo rispetto all'ipotesi scientifica già fatta, cioè la scomparsa dei ghiacciai alpini entro la fine del secolo". Per questo motivo, conclude Barbone, "per noi significa ragionare di altro, come gli invasi e l'approvvigionamento dal lago".
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