"Diritto al nome, diritto alla memoria"
Giovedì 25 aprile 2024, dalle ore 14.00 alle ore 18.00, il gruppo di lavoro del Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell'Università degli Studi di Milano) rimarrà a disposizione presso la Casa della Resistenza di Verbania-Fondotoce per accogliere tutti i parenti di partigiani dispersi durante i rastrellamenti della Val Grande o presumibilmente uccisi nelle stragi di Fondotoce, Pogallo e Baveno del giugno 1944.
👤 Redazione ⌚ 24 Aprile 2024 - 13:01 Commentaa-
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L’obiettivo è dare un’identità ai 33 partigiani ignoti fucilati negli eccidi dell’estate ’44 e sepolti senza che se ne conoscesse il nome. Dare un nome ai caduti è un dovere morale, prima che scientifico. L’articolo 6 del Codice civile e le Convenzioni di Ginevra sui diritti umani sanciscono che il diritto al nome deve essere garantito a tutti, anche ai defunti, come segno distintivo dell’individualità di una persona. A ottant’anni dalle stragi nazifasciste del 1944, il Labanof e la Casa della Resistenza tenteranno di garantire questo diritto ricostruendo una delle pagine più tragiche della Resistenza partigiana.
Per questo, il Labanof, coordinato dalla professoressa Cristina Cattaneo, e la Casa della Resistenza rimarranno a disposizione dei parenti di partigiani dispersi tra Ossola e Verbano, i quali potrebbero essere parte dei 33 caduti ignoti, per raccogliere dati, informazioni, fotografie, campioni di DNA. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto Diritto al nome, diritto alla memoria, avviato dalla Casa della Resistenza assieme al Labanof, ai comuni di Verbania e Baveno, al Parco nazionale Val Grande.
Nel corso del 2023 sono iniziate le analisi di laboratorio del Labanof sui resti dei 33 partigiani ignoti. Lo studio è finalizzato a raccogliere informazioni sul profilo biologico dei caduti, sui loro ultimi istanti di vita, sulle condizioni di morte. Ora l’auspicio è che, con la collaborazione dei parenti dei partigiani dispersi e attraverso l’esame del DNA o riscontri fotografici, si possa giungere a identificare gli ignoti delle stragi di Fondotoce, Pogallo e Baveno. Ai parenti dei dispersi si chiede quindi di contattare la Casa della Resistenza per notificare la propria presenza il 25 aprile (sono invitati a portare eventuali fotografie dei propri congiunti scomparsi e a compilare un modulo relativo allo stato di salute o a qualsiasi altro dato utile per ricostruire la loro vicenda partigiana), per dichiarare o meno la propria disponibilità a sottoporsi ad un eventuale esame del DNA o anche semplicemente per dichiarare il proprio interesse alla ricerca pur non potendo essere presenti in quel giorno. Leggi QUI il post completo