Valerio Tedeschi al Museo del Paesaggio
Le opere di Valerio Tedeschi in dialogo con la pinacoteca del Museo del Paesaggio di Verbania sul Lago Maggiore. 2 marzo 2024 - 12 maggio 2024.
👤 Redazione ⌚ 1 Marzo 2024 - 08:01 Commentaa-
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Attraverso è la personale di Valerio Tedeschi, curata da Lorella Giudici e Ilaria Macchi, organizzata da Asilo Bianco e allestita al Museo del Paesaggio di Verbania. Le sue sculture in dialogo con le opere ospitate nella pinacoteca di Palazzo Viani Dugnani.
La mostra nasce dalla collaborazione tra Asilo Bianco, Galleria Giannoni, Comune di Novara e Museo del Paesaggio di Verbania.
"Attraverso è un viaggio duplice: nelle opere di un artista contemporaneo e in tele dell'Ottocento che sono parte della collezione del Museo del Paesaggio, un viaggio che non guarda al senso del tempo ma assume significato attraverso soggetti che si sposano e dialogano in perfetta armonia. Un dialogo di forme, di colori, di contenuti per far comprendere come l'arte contemporanea possa avere una grande affinità anche con quella del passato perché l'arte non ha una data di scadenza, è una continua riflessione sulla vita e sul senso delle cose " spiega Lorella Giudici.
"Attraverso sottolinea il movimento per sfondare e andare oltre quella barriera anche culturale tra le opere storiche e la contemporaneità" aggiunge Ilaria Macchi.
Oltre venti le sculture di Valerio Tedeschi in mostra, rappresentano tutta la sua ricerca e popolano le sale dedicate ai pittori vigezzini, quelle con le opere di Guido Boggiani, Luigi Litta, Federico Ashton, Sophie Browne; sorprendenti le Zolle in marmo di Carrara al cospetto della monumentale tela Alla Vanga di Arnaldo Ferraguti, affascinante l'incontro delle eleganti opere di Tedeschi con i due capolavori di Paolo Veronese temporaneamente esposti nel museo verbanese: Allegoria con la sfera armillare e Allegoria della scultura.
"È molto emozionante accostare i miei lavori alla collezione del Museo del Paesaggio, una realtà che vanta anche grandi scultori: da Paolo Troubetzkoy ad Arturo Martini. È una sfida intrigante" dichiara Valerio Tedeschi. Lo scultore, nato a Verbania, vive e lavora a Mergozzo all'ombra di quella cava di Candoglia che da più di seicento anni fornisce il marmo al Duomo di Milano.
La mostra di Verbania è la terza tappa di un percorso iniziato con L'altra pelle a Villa Nigra a Miasino (NO) e proseguita con Soffi di marmo alla Galleria Giannoni di Novara. Sul Lago Maggiore l'esposizione si presenta completamente rivisitata.
La mostra si accompagna a una pubblicazione sull'intera ricerca artistica di Tedeschi.
"Una delle missioni che il nostro museo ha deciso di perseguire negli ultimi anni è proprio quella di aprire le porte alle nuove espressioni artistiche, accostate alle nostre opere. Siamo sicuri che anche questo nuovo dialogo colpirà il pubblico portandolo ad una riscoperta delle collezioni con rinnovato stupore" commentano il presidente del Museo del Paesaggio Carlo Ghisolfi e la direttrice artistica Federica Rabai e aggiungono: "La mostra anticipa l'inaugurazione della stagione turistica estiva a Verbania e sul Lago Maggiore con l'apertura dei Giardini Botanici di Villa Taranto e delle Isole Borromee".
INFORMAZIONI:
Museo del Paesaggio, Palazzo Viani Dugnani, Via Ruga 44 Verbania
segreteria@museodelpaesaggio.it - www.museodelpaesaggio.it
COMUNICAZIONE/UFFICIO STAMPA
Laura Fabbri - comunicazione@museodelpaesaggio.it
VALERIO TEDESCHI (Verbania 1958) risiede e lavora a Mergozzo sul Lago Maggiore. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico di Novara, si trasferisce nel 1979 a Londra dove approfondisce diversi aspetti della sua personalità creativa. Vive dal 1982 al 1988 in Sicilia. Dal 1988 frequenta i laboratori di scultura di Carrara, svolta decisiva nelle sue determinazioni poetiche. Ha acquisito da diversi anni una posizione di rilievo nella complessa vicenda della scultura italiana contemporanea, in virtù di una originale ricerca di rara qualità tecnica e stilistica sulla materia marmorea. Ha realizzato diverse opere pubbliche sia in Italia che all’estero. Ha partecipato a numerose mostre e iniziative tra cui: Prix Unesco Pour La Promotion Des Arts, Parigi - personale alla Galleria Fumagalli, Bergamo - Galleria Artifex, Torino - Galleria Care Of, Milano - Elektráren Tatranskej Galerie, Poprad Slovacchia - Galleria Jana Koniarke, Trnava, Slovacchia - Galerie Zàmek, Klenová, Republice Ceské - Mapováni Prostoru, Castello di Klatovy, Republice Ceské - Castello di Rivara, Torino - Lo Spirito del Lago, Isola Bella, Lago Maggiore - Palazzo Righini di San Giorgio, Fossano (Cuneo) - Galleria Claudio Bottello, Torino - Galleria Monopoli, Milano.
IL MUSEO DEL PAESAGGIO DI VERBANIA (PIEMONTE, LAGO MAGGIORE) E' il 1909 quando Antonio Massara e l’associazione intercomunale “Pro Verbano” fondano a Pallanza il Museo Storico Artistico del Verbano e delle Valli adiacenti che pochi anni dopo verrà ribattezzato "Museo del paesaggio”. Massara, insegnante e studioso di cultura locale, individua proprio nel paesaggio il maggiore valore del territorio del Verbano. Oggi il museo, in tre sedi, vanta collezioni permanenti e mostre temporanee e ospita diversi eventi. Il nucleo centrale è palazzo Viani Dugnani al quale si affiancano Casa Elide Ceretti e Palazzo Biumi Innocenti. L’intero piano terra di Palazzo Viani Dugnani è dedicato allo scultore impressionista Paolo Troubetzkoy (1866-1938), nato a Intra, sul lago Maggiore. Per desiderio dell’artista stesso, i suoi eredi donano al Museo del Paesaggio tutte le opere in gesso lasciate sia nella residenza verbanese che nello studio di Neuilly sur Seine, in Francia. Sempre per la scultura, la sala dedicata alla figura di Arturo Martini costituisce uno dei nuclei fondamentali del museo: la selezione di opere proposte copre tutto il percorso artistico dello scultore ed è articolata in senso cronologico. Il Museo del Paesaggio ha una ricca collezione di opere pittoriche allestite nel piano nobile di Palazzo Viani Dugnani che ospita anche, in modo permanente, la sala degli affreschi del Quattrocento. Le opere, realizzate prevalentemente tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, sovente raffigurano il paesaggio lacustre e montano del Verbano e delle aree adiacenti. Tra gli artisti in collezione lo scapigliato intrese Daniele Ranzoni e il suo primo maestro Luigi Litta; il romanticismo del pittore di montagna Federico Ashton; esponenti del naturalismo lombardo quali Achille Tominetti, Eugenio Gignous, Guido Boggiani; il verismo di Arnaldo Ferraguti; il simbolismo di Sophie Browne della Valle di Casanova; quindi i divisionisti, di cui si segnalano, tra gli altri, Vittore Grubicy De Dragon, Carlo Fornara, Cesare Maggi, Guido Cinotti; fino ad alcuni maestri del Novecento tra cui Siro Penagini e Mario Tozzi. Leggi QUI il post completo