Eventi invernali Museo del Paesaggio
Durante il periodo invernale il Museo del Paesaggio di Verbania promuove una serie di eventi espositivi dedicati sia all’arte antica che a quella contemporanea.
👤 Redazione ⌚ 15 Dicembre 2023 - 09:16 Commentaa-
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Il Museo del Paesaggio di Verbania
presenta:
MICHELE DOLZ. MEMORIA
(16 dicembre 2023 – 25 febbraio 2024)
Il Volume dedicato al Veronese:
“DUE VERONESE sul Lago Maggiore
STORIA DI UNA COLLEZIONE”
con scoperte e dettagli INEDITI
Vernissage Dolz: 16 dicembre ore 18.00
Museo del Paesaggio - Palazzo Viani Dugnani
Via Ruga n. 44, Verbania
Presentazione del volume dedicato al Veronese:
20 dicembre ore 18.30
Attualmente in corso fino al 25 febbraio 2024 è la mostra Due Veronese sul Lago Maggiore. Storia di una collezione con la presentazione al grande pubblico di due straordinarie Allegorie cinquecentesche di Paolo Calliari detto il Veronese, a cui si accompagna una interessante storytelling sul luogo del loro ritrovamento: la Villa San Remigio, di proprietà del Marchese Silvio Della Valle di Casanova e di sua moglie Sophie Browne.
Il successo della mostra si completa ora con l’annuncio della pubblicazione di un libro di approfondimento, la cui presentazione avrà luogo il 20 dicembre 2023 presso la sala conferenze di Palazzo Viani Dugnani di Verbania, sede del Museo del Paesaggio. Curato da Federica Rabai e Stefano Martinella, il libro comprende una serie di contribuiti critici – a firma di Michela Cardinali, Stefania De Blasi, Cristina Moro, Leonardo Parachini, Valentina Parlato, Xavier F. Salomon e Renzo Villa – finalizzati ad approfondire aspetti storici e artistici legati ai due capolavori esposti in mostra.
A questa iniziativa il Museo del Paesaggio affiancherà dal 16 dicembre Memoria, mostra personale di Michele Dolz, artista di origine spagnola ma italiano d’adozione. La mostra, curata da Elena Pontiggia, indaga il tema della “memoria”, intesa come azione della mente, da cui trae ispirazione e si alimenta il lavoro concettuale di Dolz; e in particolare quello gravitante intorno al tema del paesaggio. Tema, questo, che – ricorda l’artista – “è stato per anni la mia ossessione. Mi definivo contemplativo della natura e al di fuori della visione tutto mi sembrava cervellotico e rarefatto. Un giorno scoprii che in realtà stavo esplorando l’animo umano. Il paesaggio mi era diventato un codice simbolico per quello che in verità indagavo. E allora levai gli ormeggi e mi costruii una poetica tardo-pop con paesaggi a larghe campiture di colori brillanti”.
I paesaggi di Dolz non sono abitati dall’uomo, ma lo presuppongono. Vedendoli si capisce che l’uomo li ha misurati, li ha percorsi, li ha coltivati col suo lavoro, seminandoli, arandoli e raccogliendone i frutti. Le linee che nei suoi quadri attraversano il terreno (e che infondono un sottile ritmo in una stesura materica capace di riannodare un dialogo con l’informale) sono i segni della presenza umana. Dolz non dipinge paesaggi veri, ma archetipi della terra e del cielo che la lambisce. In essi l’artista suggerisce una diversa nozione del tempo, e quindi dell’esistenza. Inoltre i suoi colori, che prediligono le gamme delle ocre o dei bianchi minerali, ci insegnano che tutto è pervaso dalla luce. Anche ciò che sembra arcaico e fossilizzato. Perché, come diceva Carolux Rex: Sunt lumina OMNIA. Tutto, tutto ciò che è, è luce.
Il percorso espositivo si completa con Intervallo, titolo che l’artista ha dato al suo ultimo ciclo di fotografie. Dolz – ricorda Elena Pontiggia nel saggio in catalogo – “cerca sulle bancarelle, nelle librerie in disuso, nelle botteghe dei trovarobe (tutti luoghi lontani dal mainstream della fotografia di moda) e trova immagini di uomini e donne che hanno vissuto in un’epoca imprecisata di un passato non troppo lontano, mostrandoceli in tutta la loro naturalezza. Insieme queste figure, raggiunte da qualche macchia o pennellata, formano un mosaico quasi pittorico. I loro volti, le loro espressioni, il colore indefinito e sobrio delle fotografie suscitano una singolare suggestione”, e ci spingono anche a una considerazione riguardo alla morte, che talvolta si colora di speranza, visto che la memoria non è solo rievocazione del passato, ma anche presentimento del futuro.
Profilo di Michele Dolz
Nato a Castellón (Spagna) nel 1954, Michiele Dolz risiede in Italia dal 1976. È docente di Storia dell’Arte Cristiana alla Pontificia Università della Santa Croce, in Roma. Allievo del pittore spagnolo Salvador Pérez, ha sviluppato nel tempo una pittura meditativa e di grande espressività. Si occupa inoltre di fotografia, pensata come parte integrante di altre opere. Nella sua carriera ha esposto in Italia, Spagna, Irlanda e Stati Uniti, prediligendo quasi sempre sedi non convenzionali. È autore inoltre di numerosi libri su arte e spiritualità, tra cui Il Dio bambino (2001), Lo splendore delle cose (2001), Il volto del Padre (con Rodolfo Papa, 2004), La pietà Lombarda, Dalla «devotio moderna» a Bergognone (2011), Nicola Sebatia scultore (2014).
Vive e lavora a Milano.
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MICHELE DOLZ
MEMORIA
16 dicembre 2023 – 25 febbraio 2024
Museo del Paesaggio - Palazzo Viani Dugnani
Via Ruga n. 44 – Verbania
Contatti: +39 0323.557116
Email: segreteria@museodelpaesaggio.it
www.museodelpaesaggio.it
Orari: dal giovedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18
Ingresso: intero 8 euro – ridotto 5 euro
Vernissage: 16 dicembre ore 18.00 Leggi QUI il post completo