Doppio appuntamento al Museo Universicà
Mentre il Museo dell'UniversiCà “galoppa” verso le 1.500 presenze in soli due mesi di apertura (tra visitatori e partecipanti alla giornata inaugurale) segnaliamo la conclusione della rassegna “Me.Mo. - Memorie e Montagne 2014”.
👤 Redazione ⌚ 28 Agosto 2014 - 17:59 Commentaa-
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Sabato 30 agosto, al Museo dell'UniversiCà di Druogno, nell'ala est della colonia montana, sono in programma due incontri.
Alle 16 verrà presentato il volume "Forme che volano", che raccoglie una serie di interventi sul Barocco nel territorio e un contributo inedito curato da Marina Dell'Omo, già soprintendente per i beni artistici, su Giuseppe De Bernardi, un intagliatore vigezzino del Settecento.
Alle 21 verrà presentato un documentario sulla vita d'alpeggio, realizzato all'Alpe Aggia con la famiglia Prelli da Marco Bossi e Gianni Dal Bello.
Alla serata parteciperà lo scrittore Benito Mazzi con una serie di racconti sulla vita di montagna.
"Riteniamo che un numero così alto di visitatori in un tempo così breve sia un successo straordinario - commenta la presidente della Fondazione, Anna Belfiore - se si pensa che a funzionare come pubblicità sia stato soprattutto il passa parola. Il museo piace davvero a tutti, sia agli adulti sia ai bambini e a leggere i commenti sul registro all'uscita c'è da essere orgogliosi del lavoro svolto. Ora si procederà con una ulteriore valorizzazione dell'iniziativa puntando soprattutto sulle scolaresche".
IL MUSEO DELL'UNIVERSICA'
“Si tratta di un museo di nuova concezione – spiegano i curatori del Museo - che vuole dare valore alle testimonianze, che mette in primo piano il dato narrativo costruito sulla ricerca documentaria e che trova nell’emozione la chiave d’accesso principale. Un museo non solo da vedere ma da scoprire, da usare, da vivere seguendo le immagini, i filmati.
Ogni sala, la cui sequenza è in connessione logica, è stata pensata e strutturata come uno spazio teatrale, come una scena sulla quale non solo i manichini ma anche i visitatori si sentano protagonisti a volte interagendo con le luci, i filmati, ascoltando le voci.
Le chiavi di lettura sono molteplici, per cui il museo può essere visto sia da bambini sia dagli adulti”.
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