Ecografia rifiutata al Castelli: il racconto del padre
Nella giornata di ieri è rimbalzata sui quotidiani locali, la denuncia di un futuro padre che raccontava di aver ricevuto un rifiuto, a visita in corso, per una ecografia all'ospedale Castelli. Abbiamo contattato il protagonista che ci ha concesso di pubblicare la lettera di denuncia.
👤 Redazione ⌚ 24 Agosto 2014 - 09:16 13 commentia-
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Buongiorno.
Vorrei mettervi a conoscenza di quello che è successo oggi alla mia compagna.
Premetto che aspettiamo un bambino, lei infatti è alla 36° settimana, e ha un leggero diabete gestazionale, A Domodossola ci segue la dottoressa Amico e vorremmo avere il bambino presso l’ospedale di Domodossola.
Bruna, è cosi che si chiama la mia compagna, si è trasferita a Domodossola da 1 anno, prima abitava in Lombardia, vicino a Saronno, abbiamo deciso di venire a Domodossola ad abitare in quanto io sono nato e ho sempre vissuto qui.
Ma arriviamo al punto, La dottoressa Amico, visto il diabete gestazionale, ha prescritto nell’ultimo mese di gravidanza un ulteriore ecografia, Esame non invasivo e con nessuna controindicazione, purtroppo a Domodossola, non è possibile fare l’ecografia, in quanto manca l’ecografo, ci è stato proposto quindi di farla o a Verbania oppure ad Omegna (VB). Premetto che tutte le ecografie precedenti, sono state fatte in un centro convenzionato a Lainate (MI), questo perché la mia compagna arrivando da Saronno, conosceva già il posto, e andando comunque ogni tanto a Saronno, ha preferito farle li.
Questa ecografia, invece, visto che dovrebbe essere l’ultima, e considerato che ci è stata chiesta come precauzione visto il disturbo di Bruna, e considerando anche che Lei è praticamente al nono mese di gravidanza, abbiamo preferito non andare più a Linate nel centro convenzionato, ma abbiamo quindi prenotato l’ecografia all’Ospedale di Verbania.
L’ecografia era prevista per oggi 22 Agosto 2014 alle ore 9.00 presso l’ospedale Castelli di Verbania nel reparto di Ginecologia, siamo arrivati molto puntuali circa alle ore 8.50, un’infermiera di ha accolti e siamo entrati nell’ambulatorio, ci sono state fatte delle domande sulla ricetta che avevamo, la ricetta porta questa dicitura “ECOGRAFIA OSTETRICA 3°TRIMESTRE PER DIABETE GESTAZIONALE” timbrata dalla regione Piemonte ASL VCO distretto 05.
L’infermiera ha chiesto a Bruna dove voleva partorire e chi ci seguiva, abbiamo risposto Domodossola e Dottoressa Amico.
A questo punto, dopo un leggero sogghigno, l’infermiera si è alzata e se ne è andata, senza nemmeno far sedere su una sedia Bruna. Dopo circa 10 Minuti è tornata, dicendo che sarebbe arrivato il medico, qualche minuto ancora di attesa ed arriva il medico.
Il medico inizia a fare le domande di rito, ultima mestruazione, settimane di gestazione, dopo di che si avvicina all’ecografo, l’infermiera, sempre con un sogghigno stampato sul viso dice al medico, “LA SIGNORA PARTORISCE A DOMODOSSOLA ED E’ SEGUITA DALLA DOTTORESSA AMICO”...
Probabilmente sarà una mia impressione, ma il medico si è fermato, e ha chiesto di vedere l’ultima ecografia fatta.
Noi non avevamo l’ultima ecografia, essendo seguiti da un altro centro, abbiamo pensato di non portare con noi gli altri referti, un analisi l’avrebbe fatta la persona che ci seguiva, e quindi abbiamo risposto che non avevamo con noi l’ultima ecografia, eravamo li solo per un ecografia e non per un consulto.
Il medico a questo punto, ci ha risposto che non avrebbe fatto l’ecografia…….tra l’altro con un tono anche molto seccato. Bruna era già stesa sul lettino, con il ventre scoperto, è stato un NO molto secco, mi sono chiesto come mai, la sua risposta è stata che non avrebbe potuto fare una diagnosi esatta, non avendo i valori dell’ultima ecografia e non avendo le settimane giuste di gestazione, cosa che noi avevamo comunque comunicato.
A questo punto, visto come stavano andando le cose, ho chiesto a Bruna di alzarsi che volevo andarmene, lui con tono sgarbato ha risposto che stava parlando e a ribadito che si rifiutava categoricamente di effettuare l’ecografia, continuando a spiegare che non poteva fare una diagnosi corretta.
C’è ne siamo andati...
Mentre tornavamo a Domodossola, siamo passati in un centro non convenzionato, “BIOCHEMICAL” proprio di Domodossola, dove ho chiesto un preventivo per un ecografia, mostrando la ricetta, ci è stato detto il costo circa 80,00 € ho riferito che non avevamo nessuna eco precedente e ho chiesto se questo era un problema, mi è stato detto di no, mi è stato detto che ci sarebbero stati dati i risultati e che noi avremmo dovuto mostrarli alla persona che ci seguiva.
Abbiamo contattato il centro di Lainate, che ricordo essere un centro convenzionato, e abbiamo chiesto la stessa cosa, la risposta è stata la stessa, a loro non interessavano le ultime ecografie, in quanto avrebbero dato i risultati a noi per consegnarli a chi seguiva il nostro caso.
Abbiamo poi chiamato l’ospedale di Domodossola, in quanto a loro avremmo dovuto portare l’ecografia, dicendo quello che è successo. Ci è stato detto di non prendercela, ci è stato detto di provare a fare la richiesta presso il centro in Lombardia dove avevamo già fatto tutte le altre, e ci è anche stato detto che se volevamo fare un reclamo, avremmo potuto andare al CUP per ritirare i moduli di reclamo, ma che purtroppo non sarebbe cambiato nulla, in quanto di reclami di questo tipo c’è ne erano già diversi, non eravamo le prime persone a cui veniva riservato un trattamento speciale.
A questo punto mi chiedo il perché di quanto accaduto, mi chiedo il perché un’infermiera si metta a sogghignare quando scopre che vogliamo avere in nostro bambino in un ospedale diverso da quello dove lavora lei. E mi chiedo se un dottore si possa rifiutare categoricamente di effettuare un ecografia dietro una ricetta e una prenotazione fatta diversi giorni prima.
Avrebbe potuto fare l’ecografia e rifiutarsi di fare una diagnosi in quanto non aveva dati precedenti, ma non certo di rifiutarsi categoricamente di farla.
Voglio aggiungere una cosa importante, Il medico NON ci ha assolutamente detto di tornare con le vecchie ecografie, anche se il punto non sarebbe questo, mi rendo conto però, che questa è la mia parola contro la parola di un medico che lavora presso un centro ospedaliero, e che tutta la sanità deve e terrà le sue difese, e quindi verrà detto che lui mi ha invitato a tornare.
Io penso che la rivalità in ambito sportivo sia una cosa buona e giusta, ma la rivalità tra due strutture ospedaliere non sia una cosa buona, soprattutto per i pazienti.
Enrico Pietrobon Leggi QUI il post completo