Paga 1000€ di bollette non sue

Signora di 70 anni di Gravellona Toce costretta a pagare 1.000 euro di bollette per un’utenza che non le appartiene. Di seguito la nota di Federconsumatori Verbania.

  
a-
+
La vicenda ha inizio nel marzo 2022 quando la donna, residente a Gravellona Toce, attratta da un prezzo conveniente, si convince a firmare un contratto di energia elettrica con i soliti venditori porta a porta. Si precisa che l’agente incaricato si è comportato in modo corretto, ma per errore ha inserito nel contratto un numero di POD che non appartiene al misuratore di energia elettrica della cliente (le ultime due cifre sono state invertite): ciò ha determinato l’attivazione della fornitura presso un altro immobile appartenente ad altra famiglia.

La signora si è quindi ritrovata a sostenere contemporaneamente una doppia spesa, sia per le bollette del proprio appartamento (con la società che ha sempre avuto da diversi anni), sia per le bollette di un consumo di un’altra famiglia.

La società fornitrice, nonostante tutti i reclami e i solleciti, non ha mai corretto l’errore contrattuale, che peraltro ha avuto seguito anche con le due società che sono successivamente subentrate. La signora ha voluto adempiere al pagamento delle bollette che non le competono, per un importo superiore a 1.000 euro, sia per non incorrere in spiacevoli controversie giudiziarie, ma anche per evitare che la famiglia dell’altro appartamento subisse il pregiudizio della disattivazione dell’utenza. Le società per motivi di privacy non hanno mai rivelato le generalità della titolare dell’altro immobile, limitandosi solo a riferire che si trova a Gravellona Toce.

Stremata da una situazione senza soluzione, la signora si è rivolta alla sede locale di Federconsumatori VCO. Tempestivo è stato il reclamo indirizzato a tutte le società e al distributore di zona, con richiesta di restituzione immediata di tutti gli importi fino ad oggi pagati, di essere informati delle generalità della titolare dell’altro appartamento, e di avvisarla comunque dell’annosa vicenda.

Due Società fornitrici hanno già risposto ammettendo l’errore, e rendendosi disponibili alla restituzione delle somme. Si attende di conoscere le intenzioni della Società che ha generato l’errore. La mal capitata ha già manifestato l’intenzione di rivolgersi al Giudice di Pace in caso di mancata restituzione delle somme: si tratta ormai di una questione di principio, ove il consumatore è sempre costretto a subire le conseguenze degli errori delle Società che forniscono energia, rimanendo spesso vittima dei loro comportamenti vessatori e/o omissivi.

Si consiglia, come al solito, di non dar credito ai venditori porta a porta, di non firmare contratti e di non fornire mai le proprie generalità e i propri documenti. In caso si voglia dare fiducia a questi Agenti si consiglia di richiedere i loro dati anagrafici, di verificare la correttezza dei dati inseriti nel contratto e che i moduli sottoposti alla firma contengano in modo specifico e dettagliato il prezzo applicato.
Leggi QUI il post completo