Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia
A San Maurizio D'Opaglio.
👤 lumus ⌚ 28 Gennaio 2013 - 15:55 Commentaa-
+
Piazza Martiri 1 - San Maurizio d`Opaglio (No)
Aperto dal martedì alla domenicacon orari dalle 15.00 alle 18.00
Sito internet: www.museodelrubinetto.it
Il “Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia” di San Maurizio d’Opaglio, è un unicum al mondo; esso affronta l’affascinante ed atavico argomento del sofferto rapporto dell’uomo con l’acqua in un percorso dal quale riemerge il cammino dell’umanità da un insolito punto di vista: la storia dell’igiene e delle innovazioni tecnologiche (di cui rubinetti e valvole costituiscono i componenti fondamentali) che hanno permesso di dominare l’elemento liquido, trasformando la cura del corpo da una pratica di lusso per pochi a fenomeno di massa.
Il progetto museale intende quindi ripercorrere la storia sociale dell’acqua e delle innovazioni che hanno permesso di dominare l’elemento liquido, trasformando la cura del corpo da pratica elitaria a fenomeno di massa e determinando il sorgere del distretto industriale del rubinetto e del valvolame nel Cusio.
Il cammino verso il museo
Nell’aprile del 1995 fu inaugurata nell’atrio del Municipio di San Maurizio d’Opaglio una rassegna permanente dal titolo “L’uomo e l’acqua”, che esponeva rubinetti e utensili vari, completi di pannelli didascalici, strettamente legati alla storia produttiva del territorio cusiano.
In essa la popolazione di San Maurizio d’Opaglio “raccontava” l’operosità della sua zona, il cui simbolo è il rubinetto, con lo scopo non solo di ricordare ai posteri la storia del rapporto dell’uomo con l’acqua nel corso dei secoli, ma soprattutto di salvaguardare e trasmettere alle future generazioni l’immenso patrimonio umano e tecnologico che ha fatto del territorio del Cusio il maggior polo industriale italiano nel settore rubinettiero.
Nel luglio del 2005 si è aperto un nuovo capitolo. L’approntamento di una prima parte della nuova e definitiva sede, e più precisamente i due locali a piano terra del vecchio Municipio, ha permesso il trasferimento di tutti i materiali che facevano parte della primitiva mostra permanente, consentendo ora di rinnovare il concetto di esposizione che troverà il suo pieno compimento quando l’intero edificio sarà restaurato in conformità a moderni requisiti museali.
Attualmente lo spazio utilizzato dal museo è composto da due sale: una utilizzata come ufficio, sala riunioni e archiviazione documenti; l’altra è uno spazio espositivo adibito a mostre tematiche, in attesa che giunga a compimento il recupero completo del “vecchio municipio” il cui progetto prevede spazi per un laboratorio didattico, sala conferenze, ufficio, biblioteca tecnologica per ricerche e studi.
La missione del Museo
La missione che il Museo si prefigge è quella di illustrare non solo la storia di San Maurizio d’Opaglio e del distretto industriale del rubinetto, ma soprattutto esporre le numerose tematiche relative alla potabilizzazione dell’acqua e l’uso delle risorse idriche con cui la tecnologia del rubinetto si è dovuta e si deve confrontare.
Il Museo intende ripercorrere la storia sociale dell’acqua e delle innovazioni che hanno permesso di dominare l’elemento liquido, trasformando la cura del corpo da pratica elitaria a fenomeno di massa, determinando il sorgere del distretto industriale del rubinetto e del valvolame nel Cusio.
Il Museo si propone anche come spazio aperto alla discussione sui temi legati alla produzione del rubinetto e del valvolame, ma anche su quelle globali relative alla disponibilità di acqua nel mondo e alla necessità di razionalizzarne l’uso per limitare gli sprechi e garantirne a tutti l’accesso.
Finalità questa che è propria di quello strumento, semplice e insieme complesso, che prende il nome di “rubinetto” (dal francese “robinett” = “piccolo montone”, termine desunto dalla forma a testa d’ariete diffusa in Francia), una piccola chiave, in fin dei conti, che se ben utilizzata può consentire l’accesso al deposito dell’oro blu.
Museo e territorio
Il Museo non rappresenta il solo comune di San Maurizio d’Opaglio, ma è l’espressione di un distretto territoriale e produttivo più vasto, legato da profonde interazioni economiche e culturali.
La storia del distretto del rubinetto
Ricostruire la storia dell’industria della rubinetteria e del valvolame nel novarese significa ripercorrere la storia industriale e sociale dell’Italia post unitaria.
Un mondo in cui lo sviluppo delle grandi città detta il passo ad un cambiamento che è insieme economico, sociale, tecnologico e culturale.
Ai primi timidi inizi, a carattere ancora prettamente artigianale, quando antiche tecniche ed esperienze secolari di lavoro cominciano ad incontrarsi con le richieste di un mondo che va rapidamente cambiando, segue l’accelerazione impressa dalla modernizzazione.
In un susseguirsi di periodi di crescita e di crisi, nei quali il sistema produttivo si riorganizza, si arriva al 1965, anno in cui il distretto della rubinetteria e del valvolame decolla definitivamente affermandosi a livello mondiale.
Storia di una trasformazione
Per parlare della crescita industriale che ha trasformato il basso Cusio in una delle principali aree industriali italiane abbiamo richiesto la testimonianza delle aziende sorte dal 1860 al 1965 e ancora in attività.
Ogni testimonianza costituisce, col proprio soggettivo punto di vista, incentrato sulla storia aziendale, un tassello di un mosaico storico la cui ricostruzione complessiva è in larga misura ancora da scrivere.
Una storia in cui l’innovazione tecnologica, la capacità di stare sui mercati e la personalità dei fondatori assumono notevole rilevo.
Una storia corale con molti protagonisti, ciascuno con un proprio prodotto, atteggiamento, stile.
Info:
Ecomuseo del Lago d`Orta e Mottarone, tel. 0323.89622; fax 0323.888621; info@lagodorta.net
Museo del rubinetto e della sua tecnologia: museodelrubinetto@lagodorta.net
Leggi QUI il post completo