Falso contrassegno invalidi, condannati
Avevano “taroccato” il certificato di sosta per disabili, parcheggiando abusivamente
per almeno 15 mesi. Il giudice del tribunale di Verbania li ha condannati.
👤 WebMaster ⌚ 2 Luglio 2012 - 16:00 Commentaa-
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Due uomini – F.S., residente a Verbania e W.Z., cittadino cinese domiciliato in città – sono stati condannati per truffa e falso in concorso tra di loro, rispettivamente a 6 mesi e 20 giorni (160 euro di multa) il primo; a 8 mesi il secondo, disponendo 3.700 euro di risarcimento al Comune oltre al pagamento delle spese legali.
L’indagine era partita nel dicembre del 2010 su iniziativa della polizia municipale.
Alcuni agenti in servizio a Intra s’erano insospettiti controllando il tagliando disabili esposto da una monovolume (Verbania è una delle poche città in Italia che consente la gratuità ai disabili nelle aree blu a pagamento) e notando strane bordature. S’è poi riscontrato che il proprietario dell’auto non era disabile, mentre il titolare del permesso sì.
Interrogati separatamente, i due hanno ammesso di conoscersi e di utilizzare saltuariamente il contrassegno – duplicato dal proprietario –, quando sull’auto del cinese l’invalido saliva per essere accompagnato in alcune commissioni. Ulteriori controlli hanno invece appurato l’esistenza di più copie di quel certificato e di quello, identico, rilasciato nel 2003 ma scaduto nel 2008.
Proprio per aver esposto il vecchio tagliando non più a regola il proprietario dell’auto era stato già sanzionato in passato. Tale circostanza, unita al fatto che un’ulteriore copia era comparsa su un veicolo in sosta all’outlet di Serravalle (e lì multato), ha convinto il giudice dell’uso non casuale del tagliando “taroccato” e che, anzi, il
contrassegno abilmente falsificato permetteva al cittadino cinese di eludere il parcometro.
Da qui la condanna e l’obbligo di risarcire il Comune della sosta non incassata, stimata in 3.700 euro. «Una sentenza esemplare – commenta l’assessore alla Disabilità, Fabrizio
Sottocornola –, non tanto per l’entità della pena, ma perché s’è scoperto il colpevole
ed è stata risarcita la comunità. In Italia, e lo dico per esperienza diretta, sono
pochissime le città che consentono la sosta gratuita sugli stalli blu a chi espone il
contrassegno disabili. Abusarne è un gesto grave, che va condannato moralmente e
perseguito. Sono contento che i controlli abbiano funzionato».
Alla soddisfazione di Sottocornola s’aggiunge il ringraziamento dell’assessore alla
Viabilità, Gian Maria Vincenzi. «Mi congratulo con gli agenti che hanno svolto un’indagine accurata – dichiara –. Da tempo insistiamo nei controlli e nella prevenzione contro gli abusi. Questa sentenza mette in guardia tutti e lancia un chiaro messaggio: non tolleriamo abusi».
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