Assemblea annuale di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale
Una crisi fortemente evidenziata al mondo della politica e delle istituzioni, “imprese ormai senza fiato” in un tempo che è ormai quello delle azioni concrete e non più delle parole.
👤 WebMaster ⌚ 25 Giugno 2012 - 10:27 Commentaa-
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Nel suo intervento di apertura della 67ma assemblea annuale di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, svoltasi sabato 23 giugno a Stresa, il presidente Francesco Del Boca, nella sua relazione, ha denunciato chiaramente le urgenti necessità delle piccole imprese, schiacciate fra una crisi internazionale e finanziaria – che però stanno pagando le imprese e le persone – e un peso burocratico e fiscale non più tollerabile, avendo superata ormai la soglia del 50% del fatturato delle imprese.
“Noi siamo stanchi di una pressione fiscale ormai al 53% del nostro fatturato, siamo stanchi di bruciare tempo e denaro per adempiere una burocrazia che ci sembra arrivata dalla luna, tanto è assurda, irrazionale, incomprensibile” ha detto Del Boca, per passare subito al tema caldo del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti che, dopo due anni di penosa vita (generando solo burocrazia e costi a carico delle imprese) è stato sospeso per dodici mesi dal Consiglio dei Ministri, nell’ambito del cosiddetto Decreto Sviluppo. Il timore del presidente di Confartigianato Imprese è che si sia dato un contentino ma senza una vera volontà di riforma di un sistema che chiamato a operare in un settore importante – quello dello smaltimento dei rifiuti – ha sempre dato cattiva prova di se.
Poi il tema del lavoro, lavoro che manca, spiega Del Boca, mentre in Italia si discute solo dell’articolo 18 “Noi piccoli imprenditori non vogliamo libertà di licenziare, vogliamo libertà di assumere!”. In tema di Europa, del Boca ha auspicato un’unione più politica, per evitare che i tempi siano dettati solo dalle Agenzie di rating: “Guardiamo all’Europa della buona politica” ha detto Del Boca. “Un’Europa in cui le direttive tengano conto delle enormi differenze che esistono tra i Paesi europei, dove si possa competere alla pari e non dove l’enorme differenza dei costi d’esercizio crea concorrenza sleale. Perché il lavoro di una nostra impresa deve attendere mesi – o anni - prima di essere pagato?E intanto noi paghiamo i fornitori, gli stipendi ai nostri dipendenti, le tasse … su queste voci non c’è dilazione. Poi ci stupiamo che le imprese chiudano”.
Chiaro il riferimento alla direttiva europea sui tempi di pagamento, ma anche riferimento preciso al tema del cuneo fiscale che fa lievitare verso l’alto il costo del lavoro nel nostro Paese.
Per il futuro, Del Boca evidenzia la necessità di infrastrutture che tengano al passo il paese con i nuovi scenari economici, che ne impediscano il declino. Un Paese, ha concluso del Boca, amato dagli artigiani e dai piccoli imprenditori ma che quasi mai li corrisponde.
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