Comitato Salute VCO su sanità locale

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Comitato Salute VCO riguardante la sanità locale.

  
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Operazione ST

Ci chiediamo cosa deve ancora succedere perché ci si renda conto che il VCO a Torino non conta nulla. Non sono bastati tre anni di roboanti “annunci” seguiti immancabilmente da un nulla di fatto, anzi da ridicole retromarce, da “profondi” studi che hanno prodotto documenti presentati come risolutivi per i cittadini del VCO, che invece proponevano una riduzione di servizi. L’ultima clamorosa presa in giro, in ordine di tempo è quella materializzatasi lo scorso 23 maggio.

Alla bocciatura del Bilancio della ASL, votata il 23 marzo 2022 dalla Rappresentanza dei Sindaci, il Presidente Cirio ha detto di voler incontrare i Sindaci portando anche una proposta a suo dire “definitiva” per la sanità ospedaliera del VCO. Dopo due rinvii, venduti come “approfondimenti”, finalmente il 23 maggio scorso il Presidente Cirio si presenta “annunciando” una proposta, “prendere o lasciare” che ci riporta indietro di almeno 25 anni in una situazione odierna anche peggiore.

“Dice” che sarà rafforzata la “bipolarità ospedaliera” e che saranno investiti ben 200 milioni totali per “adeguare” gli attuali nosocomi. Ciò a smentire clamorosamente la stessa IRES che nel documento elaborato nell’aprile 2021 a pag. 13 escludeva una tale ipotesi sia per ragioni economiche che funzionali. Alla ragionevole richiesta dei Sindaci di avere maggiori dettagli su personale e specialità, Cirio promette un documento esaustivo entro un mese, ma quello arrivato venerdì 17 giugno non lo è per niente, mancano parecchie importanti informazioni.

Già, come al solito, “annuncia” che incontrerà i Sindaci, si prende due mesi di tempo per prepararsi e poi arriva qui a mani vuote. Il bello è (si fa per dire) che subito un gruppetto di Sindaci del Verbano con al seguito qualche “politico” locale, diffonde un documento che plaude alla proposta prima ancora di ricevere alcunché da Cirio. Preveggenza o servilismo?

È lo stesso gruppo che lo scorso anno quando fu reso noto il Documento IRES, plaudeva alla riduzione dei posti letto al Castelli. Mah, anche qui forse si sono dimenticati di leggere ….

Ribadiamo che mantenere in vita questo tipo di “bipolarismo ospedaliero” è una scelta perdente oltre che sbagliata e che non può avere futuro:
perché già stiamo sperimentando che non è possibile garantire a tutti i cittadini un decente livello di servizio. Mancano risorse importanti.
perché in una situazione di drammatica mobilità passiva, non se ne incentiva la riduzione per i motivi di cui al punto precedente.
perché la sicurezza non può più essere garantita se il numero dei casi trattati scende al disotto del livello minimo stabilito dal Ministero.
perché se ciò accade, saranno gli stessi medici a rifiutare di operare in simili condizioni. In questi casi la loro responsabilità è penale.

Non è terrorismo psicologico, è dire le cose come stanno. Come mai già oggi con questo medesimo assetto ospedaliero, quasi la metà dei cittadini del VCO con problemi “chirurgici” va a farsi curare altrove? Ma è chiaro che riproponendo lo stesso schema ospedaliero la mobilità passiva non può che peggiorare. Sfugge purtroppo a qualcuno che il cittadino può liberamente scegliere dove curarsi. Il politico di turno può imporre la sua soluzione, ma sono i cittadini che ne decretano il successo o la morte. Questo non lo può impedire nessuno, né i Sindaci né i Partiti. Chi si sorprende dimostra di non capire le esigenze dei cittadini.

La difesa dell’Art. 32 della Costituzione è compito di tutti perché la salute è un diritto costituzionale. Complicato?
Sono rimasti solo i Sindaci a poter intervenire, eppure anche fra di loro le divisioni “ideologiche” abbondano. Speriamo le possano superare nell’interesse generale dei nostri cittadini. Utopia? Forse, ma non è in nostro potere fare di più. Se c’è qualcuno con idee migliori, si faccia avanti.
Cosa significa ST nel titolo? Completate voi a piacimento. Leggi QUI il post completo