Lezioni di... Cinema: Le città visibili
Filmare, ricostruire e sognare gli ambienti urbani al Cinema. Corso di linguaggio cinematografico a cura di Carlo G. Cesaretti.
👤 Redazione ⌚ 4 Aprile 2022 - 15:03 Commentaa-
+
Distrattamente percepiti come generico “sfondo” per le performance dei personaggi che in primo piano si parlano, baciano, sparano, gli ambienti urbani modulano invece un racconto segreto che chiede di essere ascoltato, regalando, a chi lo intenda, una visione più chiara e profonda del contesto che determina le azioni sullo schermo.
La città, al cinema, è infatti soprattutto un luogo dell’anima, le cui architetture e tessiture urbanistiche rimandano sempre alla nostra percezione dei rapporti umani, di cui sono, in ultima analisi, l’esplicitazione plastica. Lo vedremo negli scorci filmati di città reali o nelle loro ricostruzioni scenografiche; nelle prefigurazioni in digitale di possibili “città future” o ancora in “città ideali” che hanno magari trovato forma disegnate (nel cinema di animazione) o che sono addirittura state solo evocate dalla resa sonora…
Ma la “distrazione dal racconto urbano” di noi spettatori va di pari passo con quella di noi cittadini… L’osservazione di tale aspetto della messa in scena cinematografica ci aiuterà, allora, anche a riscoprire il nostro rapporto con le città di cui troppo spesso siamo inconsapevoli abitanti, sordi ai richiami espressivi delle architetture, persi nelle strade che meccanicamente percorriamo.
In questo senso assumerà un rilievo sostanziale la lettura di alcuni brani tratti da “Le città invisibili” di Italo Calvino, capolavoro letterario a cui fin dal titolo questo corso è dedicato. In ognuno degli incontri, ciò costituirà un ideale contrappunto all’abituale visione di spezzoni di film classici e recenti, di cui (pur magari conoscendone i risvolti narrativi e stilistici) potrebbe essere rimasta inavvertita la trama ordita da case, strade, ponti, grattacieli, viali affollati o vicoli appartati, perdendone così lo spessore complessivo.
E invece, armati di questo sguardo approfondito sui fondali, potremmo alfine anche scorgere come, nascosta nei fumi dello smog e coperta dal frastuono cittadino, sussista ancora della poesia possibile.
Tutti i venerdì dal 29 aprile al 27 maggio alle ore 21:00 presso il Centro Culturale Nostr@domus.
Programma:
29/04 Le metafore abitate
06/05 Strade di cartapesta
13/05 L'amore in città
20/05 Il poetico urbano
27/05 Automobili
1. Le metafore abitate
Il fondamentale lavoro di selezione attuato da regista e scenografo prima (con la scelta delle ambientazioni) e dall’inquadratura dell’operatore poi (con il “ritaglio” di alcuni dettagli a scapito di altri), trasfigura di fatto le città esistenti nella realtà quando vengono filmate, facendole assurgere a metafora. Proveremo appositamente a gettare questo sguardo inedito su celeberrimi capolavori della storia del cinema, per comprenderne a fondo le implicazioni espressive.
2. Strade di cartapesta
E quando la città filmata viene ricostruita scenograficamente in studio? Alla medesima opera di “selezione trasfigurante” valida per le riprese in ambienti reali, si aggiungono la sensazione struggente di un mondo di sogno (in cui tutto è possibile) ma anche quella alienante data dal cronometrico controllo dei movimenti delle comparse (che, ancor più dei personaggi principali, ci rappresentano sullo schermo), disvelando appieno la natura contraddittoria delle nostre città.
3. L’amore in città
Ancora una volta, raccontando le vicende degli innamorati metropolitani, la città filmata mostra l’ambivalenza dei suoi caratteri: da una parte le straordinarie opportunità offerte dalle miriadi di occasioni di incontro, di svago e di scoperta, dall’altro il contrasto fra la tenerezza dei sentimenti e l’aspetto respingente delle grandi vetrate degli uffici o del frastuono stradale. Ma questo insieme finisce col rendere romanticamente la lotta che sempre l’amore deve fare per riuscire ad affermarsi.
4. Il poetico urbano
Le nostre metropoli sono sempre più inquinate e teatro delle nostre crescenti paranoie. Eppure, l’estro creativo di alcuni visionari costruttori, unito alla nostra capacità di riuscire comunque a scorgere il bello negli angoli più inaspettati, possono riservarci ancora intensi stupori e inattesi languori, giungendo perfino a farci emozionare nel vedere sorgere l’alba guardando un ponte di ferro. Proprio come altrove, o in un altro tempo, si sarebbe fatto dinanzi allo spettacolo della natura.
5. Automobili
Ricorrentissime da sempre, anche perché perfettamente funzionali alla natura del racconto cinematografico (spettacolari inseguimenti a tutta velocità, ma anche intimi abitacoli in cui dialogare mentre si procede altrove) le automobili rappresentano al meglio l’affollata nevrosi metropolitana, testimoniando come il traffico registri il nostro continuo, spasmodico e a volte frustrante bisogno di relazioni.
Iscrizioni entro mercoledì 27/04 presso l'Ufficio Turismo e Cultura - quota di iscrizione adulti €25 studenti €15.
L’evento è organizzato nel rispetto della normativa anti Covid vigente.
Info: Ufficio Turismo 0323 924632, info@bavenoturismo.it, WhatsApp 345 7936361 Leggi QUI il post completo