"DEA andata... e il ritorno?"
Riceviamo e pubblichiamo, una nota del Comitato difesa Castelli 2021, riguardante la gestione dell'ospedale verbanese ancora privo dei servizi erogati pre covid.
👤 Redazione ⌚ 11 Giugno 2021 - 18:01 Commentaa-
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La direttiva del DIRMEI regionale del maggio scorso imponeva alle ASL piemontesi il ripristino delle attività pre Covid, ma nella ASL 14 questo non è avvenuto. Il Castelli è, nei fatti, ancora oggi privo dei servizi che nell’era pre Covid venivano erogati seppur con difficoltà e ritardi che si materializzavano nelle liste di attesa. Ora la situazione è nettamente peggiorata perché solo alcuni servizi si dichiara che sono presenti nel nosocomio, ma non sono dotati del personale necessario alla loro erogazione.
Continuano ad arrivarci segnalazioni di cittadini che a fronte di una richiesta di una qualsiasi prenotazione di una prestazione, una visita medica un intervento in day hospital e anche per un intervento chirurgico, si sentono proporre per il Castelli tempi biblici di attesa, mentre se si accetta di cambiare la prenotazione per gli altri due ospedali, miracolosamente i tempi di attesa proposti diventano irrisori. Stesso trattamento è riservato anche a coloro che debbono prenotare un semplice prelievo di sangue. È normale tutto ciò?
Il caso più eclatante però è un caso di cui siamo venuti a conoscenza, ma documentato, che riguarda il DEA di Domodossola a cui il 118, per la disposizione ancora in vigore, continua a fare riferimento.
Un paziente di Verbania che vive solo e non ha qui nessun parente, una mattina si sente male, chiama il 118 che porta al San Biagio. Dopo i necessari controlli, dai quali non emerge nessuna criticità, viene dimesso alle 13,30. Come fa a tornare a casa? Non esiste un servizio pubblico a supporto dell’ospedale, non ha nessun parente che lo può aiutare. Potrebbe prendere un taxi, ma la sua condizione di pensionato INPS al minimo sindacale non glielo consente. Che può fare? Essendo in buone condizioni fisiche si reca a PIEDI alla stazione ferroviaria, aspetta due ore un TRENO che lo porti alla stazione di Verbania dove sale su il Bus della linea Omegna Verbania e arriva in casa dopo quattro ore dall’uscita del DEA. Tutto normale?
Questo è uno dei casi, ma quanti sono quelli che non conosciamo? Invitiamo i cittadini a segnalarceli.
In tempo di Covid, i cittadini pazientemente hanno sopportato disagi che oggi non hanno più senso di esistere. Stupisce che si continui sulla stessa strada come nulla fosse. Ma i cittadini non dovrebbero avere gli stessi diritti?
Per la fruizione di un qualsiasi servizio pubblico, il buonsenso suggerisce che la sua collocazione geografica ripartisca equamente vantaggi e svantaggi per la comunità di riferimento.
Appare evidente che qui questo sforzo non è stato fatto. Non si è riflettuto abbastanza sulle conseguenze negative della decisione di non ripristinare questi servizi al Castelli. Sembra fatto apposta per convincere i cittadini della “ineluttabilità” di questa “strada” quasi a voler dimostrare che del Castelli se ne può fare a meno per giustificarne l’utilizzo per altri scopi intuibili, ma non dichiarabili oggi per decenza. Solo un cieco non vede che ciò va contro gli interessi dei cittadini, ma questo accade nell’indifferenza generale.
Ma i Sindaci non possono fare nulla?
Ricordiamo loro che sono i primi responsabili nella tutela della salute dei propri amministrati. Leggi QUI il post completo