Autorità di Bacino vuole alzare livello lago
Il Tavolo Tecnico istituito dall'Autorità di Bacino insiste: il livello del lago Maggiore va alzato. I Sindaci dei comuni dell’alto lago Maggiore contrari: scelta contro il turismo e a tutela degli interessi del Consorzio del Ticino. Anche il CNR segnala criticità nella scelta.
👤 Redazione ⌚ 19 Dicembre 2020 - 08:01 3 commentia-
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Sono state presentate ieri le conclusioni della fase sperimentale quinquennale per definire le politiche di gestione del livello del Lago Maggiore.
Le risultanze sono molto problematiche per i paesi rivieraschi della sponda piemontese del lago: si propone di prolungare la sperimentazione alzando il livello del Lago a +1,35 m (10 cm in più rispetto al massimo previsto attualmente) sullo zero idrometrico di Sesto Calende e poi sperimentare un aumento fino a +1,50 m. I centri rivieraschi occidentali si troveranno quindi potenzialmente molto ridotta la fruibilità delle spiagge.
Verrebbe cioè a mancare una delle leve competitive essenziali per ricostruire una capacità di attrazione verso un pubblico proveniente dal centro e dal nord Europa che è stato allontanato dal Covid facendo mancare quasi il 70% delle presenze.
Un settore duramente provato dalla pandemia come il turismo si troverà a dover pagare un ulteriore prezzo all’agricoltura della pianura.
D’altra parte anche il fiume Ticino rischia di vedere sacrificata la propria naturalità, perpetuando questa scelta orientata a favorire gli interessi economici prevalenti, oltre a mantenere inalterate anche le originarie concessioni per la derivazione e l'utilizzazione delle sue acque.
Al grave danno per il turismo si aggiungono le notevoli difficoltà che i Comuni incontrano per la manutenzioni delle fasce spondali e delle opere di contenimento, che in queste condizioni non solo non possono essere programmate ma diventano pesanti e gravose per i fenomeni erosivi che si manifestano con maggiore intensità a causa dell’innalzamento del livello.
L’Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR di Verbania ha commentato i risultati ottenuti da questi cinque anni di sperimentazione affermando che ci sono ancora troppe incertezze sulla gestione di un livello più alto nel periodo primaverile-estivo soprattutto se in concomitanza con forti piogge e ha proposto la definizione di un modello per la gestione dei livelli, tale da trovare i modi e i tempi più adatti per una nuova regola, ed ha ancora una volta sottolineato come l’approvvigionamento idrico necessario alla irrigazione non può avvenire solo a discapito del lago e di questo solamente, ma deve avvenire attraverso una politica di gestione della risorsa idrica dell’area vasta del Bacino del Po che tenga conto non solo delle necessità dell’agricoltura ma anche degli ecosistemi e delle attività socio-economiche di tutto il distretto (monte e valle).
Altre critiche hanno riguardato il fatto che i modelli proposti hanno considerato gli eventi fino alla data di scadenza formale della sperimentazione (15 settembre 2020) ignorando, con motivazioni del tutto formali dal momento che i dati ci sono tutti, l’eccezionale evento della prima settimana di ottobre che non ha prodotto danni drammatici proprio grazie al basso livello del lago e la cui considerazione avrebbe potuto modificare sensibilmente le conclusioni del tavolo tecnico.
Infine, i tecnici delle Aree Protette del Ticino e Lago Maggiore hanno sottolineato che l’innalzamento del livello del lago provoca fenomeni erosivi importanti che non sono stati considerati nella valutazione dell’impatto ambientale.
I Sindaci dei comuni dell’Alto Lago Maggiore (Cannobio, Cannero Riviera, Oggebbio, Verbania, Mergozzo, Baveno e Stresa) riuniti nei giorni scorsi in assemblea, hanno approvato la seguente dichiarazione:
"Non si presta alcuna attenzione a quanto scaturito dagli studi, dalle osservazioni e dai commenti di tutti i partecipanti al tavolo.
L’obiettivo unico è alzare il livello del lago per consentire un maggiore apporto di acqua alle attività economiche (agricole, industriali ed elettriche), senza mettere in discussione le politiche di gestione delle falde nonché la gestione dello sbarramento della Miorina.
Si tratterebbe di un altro duro colpo inferto al settore turistico, a quello della navigazione e agli aspetti socio-culturali del lago, già duramente provato. Siamo pronti ad adire alle vie legali e a chiedere i danni all’Autorità di Bacino".
I Sindaci dei Comuni dell’Alto Lago Maggiore
Baveno, Cannero Riviera, Cannobio, Mergozzo, Oggebbio, Stresa, Verbania Leggi QUI il post completo