Onda Teatro: dalla Montagna al Lago
Una rassegna itinerante, che da 25 anni ha il suo cuore pulsante in Val di Susa, ma che nel 2020 abbraccia anche la Val Sangone, la Valle di Viù e il Cusio Mottarone, per riscoprire borgate e cortili, piazze e giardini, luoghi di rilevante interesse storico, paesaggistico e architettonico.
👤 Redazione ⌚ 4 Agosto 2020 - 15:03 Commentaa-
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La prima manifestazione che, ininterrottamente, dal 1996, accende ogni hanno i riflettori sulle montagne per coinvolgere ed emozionare il pubblico in un’esperienza che va oltre la visione di uno spettacolo e diventa occasione d’incontro intergenerazionale e di riflessione.
Dopo i primi due spettacoli a Casale Corte Cerro, il 10 luglio "La felicità è uno schiaffo" e il 25 luglio "Alpiniste, pareti, imprese" il festival farà tappa a Baveno.
BAVENO – Piazza della Chiesa
mercoledì 5 agosto alle ore 21.30
NANIROSSI: Caffè doppio
Di e con Matteo Mazzei e Elena Fresch
Siete tutti invitati all’inaugurazione del Caffè Doppio, dai suoi due camerieri dal piglio energico e dispettoso a gustare i loro cocktail ed i piatti preparati con un mix di circo tradizionale e comicità disarmante. Caffè doppio è la cucina dei vostri segreti, uno spazio in cui tutto è possibile, e si realizzerà davanti ai vostri occhi con una semplicità spiazzante. Due folletti saranno complici di ricette improbabili, bevande e cocktail improponibili che magicamente si trasformeranno in piatti quasi appetitosi.
Le principali tecniche impiegate sono il mano a mano e la giocoleria. Nello spettacolo anche lo sguardo alla composizione delle scene è “doppio”: un grande slancio nel creare novità nel rispetto e nello studio della tradizione dei clown e degli acrobati.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria. In caso di pioggia lo spettacolo si terrà presso il Centro Culturale Nostr@domus
Info e prenotazioni: Ufficio Turismo e Cultura (tutti i giorni ore 9/12.30 e 15/18) tel. 0323/924632 – email info@bavenoturismo – whatsapp 345/7936361
VENTICINQUE
Quando abbiamo progettato la venticinquesima edizione de Lo Spettacolo della Montagna, non si sentiva ancora parlare di coronavirus.
L’idea era quella di cogliere l’occasione dei 25 anni per spingere lo sguardo lontano e tutto intorno, come un alpinista sulla cima della vetta che ha conquistato.
Avevamo pensato, in questa speciale edizione, di incontrare le altre montagne di altre province piemontesi e di altre regioni. Avevamo pensato che fosse importante aprirci agli altri festival e dedicarci a nuove collaborazioni. Ci piaceva l’idea di uscire dalla nostra zona di comfort per rimetterci in gioco e attivare un processo d’innovazione dopo 25 anni di (r)esistenza.
Lo spettacolo delle Montagne dunque, doveva essere un festival declinato al plurale, una manifestazione che si lasciava contaminare da nuove suggestioni.
Avremmo anche voluto riflettere sui venticinque anni trascorsi dalla prima edizione. Com’è cambiata la montagna alle soglie del terzo millennio? Quali sono state le trasformazioni? Chi sono i nuovi montanari?
Il confinamento non era previsto né prevedibile
Ora, che l’alba ci ha portato un nuova luce, ci apprestiamo a riprendere il cammino con la consapevolezza che non abbiamo vissuto un tempo sospeso e che il passo indietro che abbiamo fatto per poter andare in scena comunque (dal vivo), anche in questo 2020 così difficile, ci ha permesso di riprendere con rinnovato slancio. Riprendiamo dunque il nostro progetto che, con il teatro, la musica, la danza, la letteratura, il nuovo circo e il cinema, racconta storie sui temi che oggi, ancor più di prima, desideriamo mettere al centro del nostro agire culturale: ambiente, memoria storica, impegno civile e la montagna, naturalmente.
E ci aspettiamo che il nostro pubblico e un nuovo pubblico ci sostengano in questo cammino. Leggi QUI il post completo