Provincia VCO: scuola, trasporto
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato della Provincia del Verbano Cusio Ossola, riguardante scuola, trasporto pubblico locale, delegificazione: aspetti finanziari.
👤 Redazione ⌚ 30 Aprile 2020 - 08:01 Commentaa-
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SCUOLA
La scuola continua ad essere la grande assente del dibattito e nonostante i ripetuti appelli sollevati dall’ Unione Province Italiane, da ultimo nell’ultima riunione della Cabina di regia Fase 2, il tema della riorganizzazione della scuola per l’immediato continua a non essere considerata questione da affrontare.
Non si può pensare di non parlare di scuola, demandando il tutto alle indicazioni sulla riapertura a settembre che verranno dal Comitato dei tecnici del MIUR: anche la scuola deve stare a pieno titolo nel cronoprogramma del Governo sulla fase 2. Anche domenica alla Cabina di regia del Governo su questi temi, come sulla proposta delle Province sulla verifica dell’opportunità di riapertura di edifici scolastici per assicurare alle famiglie in grandi difficoltà, almeno i servizi estivi, non abbiamo avuto risposte. E’ urgente affrontare con il Governo le questioni di stretta attualità inerenti la gestione dei servizi scolastici, dalla materna alle superiori, nell’immediato. Gli studenti, le famiglie e tutto il mondo della scuola hanno bisogno di risposte subito.
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
In stretta correlazione all’organizzazione del sistema scolastico nonché alla crisi del sistema turistico, va posta con urgenza l’attenzione sul trasporto pubblico locale, anche alla luce del protocollo e delle linee guida condivise a livello ministeriale.
Per gli anni 2020 e 2021 l’entità del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale deve essere incrementato di un importo tale da consentire alle Regioni e di conseguenza agli Enti affidanti, di poter riequilibrare i contratti di servizio con i gestori a fronte della riduzione degli introiti tariffari causata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Questa previsione è essenziale per salvaguardare le aziende di trasporto pubblico e per continuare a garantire il regolare svolgimento dei servizi che altrimenti potrebbero essere compromessi dal disequilibrio economico e finanziario dei contratti derivante dal rilevante calo degli introiti tariffari.
ASPETTI FINANZIARI
Per le Province, sono tre i temi strategici su cui occorrono risposte immediate:
1. La costituzione di un fondo adeguato destinato a recuperare il mancato gettito delle entrate degli Enti locali.
Il Fondo dovrà essere ripartito attraverso una analisi attenta e dettagliata sui bilanci, agli enti in proporzione alla quota di gettito realmente persa.
Pertanto deve essere un fondo indistinto, che non preveda assegnazioni stabilite a titolo di contributo generico, ma mirate per ogni singolo Ente in relazione all’effettiva necessità, monitorando attentamente gli andamenti delle entrate e l’ammontare del mancato gettito da coprire con il fondo, in modo da garantire gli equilibri di bilancio e garantire almeno pari entrate rispetto al 2019.
2. L’assegnazione a Province, Comuni e Città metropolitane di un ruolo da protagonisti della “fase 2” di rilancio del Paese, attraverso un forte impulso agli investimenti degli Enti locali.
Continuare a puntare soltanto sulle grandi opere non è la risposta corretta al bisogno di iniettare liquidità nell’immediato sui territori aprendo subito tanti piccoli cantieri in tutto il Paese.
Occorre piuttosto considerare strategica l’apertura di migliaia di piccole opere, agendo sui sistemi e sulle economie locali.
Dal 2018 l’UPI, dati alla mano ed attraverso monitoraggi meticolosi a tappeto su tutto il territorio, ha fornito un quadro chiaro delle urgenze e delle criticità.
Il monitoraggio sui ponti è rimasta lettera morta dal 2018.
Abbiamo un piano, che si fonda su un parco di progetti già pronti per essere tradotti in opere, per la cui realizzazione chiediamo la costituzione di un fondo ad hoc destinato alla viabilità e alle infrastrutture viarie.
Sulle scuole, tra l’altro, vista la chiusura prolungata quasi certa, si potrebbe fare un grande lavoro di messa in sicurezza e di riorganizzazione degli spazi, così da permettere ai ragazzi, quando potranno rientrare, di trovare edifici sicuri, moderni e pronti per supportarne la ripresa delle attività didattiche.
E’ chiaro però che la tempistica di realizzazione di queste opere dovrà essere il più possibile accelerata.
3. Misure di semplificazione e accelerazione delle procedure di appalto.
Non è possibile rilanciare gli investimenti nel Paese se non si interviene con norme di semplificazione, accelerazione delle procedure di gara e di appalto e rafforzamento delle stazioni appaltanti. Il rischio, altrimenti, è di destinare risorse per cantieri che saranno aperti tra due anni.
Non si chiede una modifica definitiva al Dlgs 50/16 ma norme di deroga fino al 31 dicembre 2021, per semplificare le procedure degli appalti pubblici per lavori, forniture e servizi previste dal Codice dei contratti con l’obiettivo di accelerare l’azione amministrativa per favorire la ripresa degli investimenti pubblici locali.
Le proposte di semplificazione e accelerazione delle procedure riguardano le fasi di programmazione, progettazione ed affidamento dei contratti pubblici sotto e sopra soglia comunitaria.
In particolare si chiede di prevedere per gli Enti locali:
- la possibilità di espletare le procedure di appalto anche in mancanza di previsione nei documenti di programmazione degli investimenti e degli acquisti;
- la previsione di un unico livello di progettazione definitivo-esecutivo e la semplificazione delle conferenze di servizio per l’approvazione del progetto;
- la possibilità di stipulare il contratto senza attendere il termine di 35 giorni rispetto alla data di aggiudicazione;
- la semplificazione delle procedure di affidamento dei contratti relativi a lavori, servizi e forniture di importi inferiori alla soglia comunitaria prevista dall’articolo 35 del Codice dei contratti pubblici, riferite alle modalità di scelta del contraente;
- la semplificazione delle procedure di affidamento dei contratti relativi lavori, servizi e forniture di importi superiori alla soglia comunitaria prevista dall’articolo 35 del Codice dei Contratti pubblici, riferite alla modalità di scelta del contraente;
-la possibilità di utilizzare le procedure di affidamento di cui ai punti precedenti anche per gli incarichi di progettazione.
Il Presidente
Dott. Arturo Lincio Leggi QUI il post completo