Coronavirus: aggiornamenti (22/4/2020 - ore 19.00) da Regione Piemonte
Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 3.200 (224 in più di ieri).
👤 Redazione ⌚ 22 Aprile 2020 - 20:28 Commentaa-
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301 (+32) in provincia di Alessandria, 124 (+13) in provincia di Asti, 152 (+3) in provincia di Biella, 335 (+28) in provincia di Cuneo, 257 (+16) in provincia di Novara, 1.633 (+103) in provincia di Torino, 169 (+11) in provincia di Vercelli, 188 (+18) nel Verbano-Cusio-Ossola, 41 provenienti da altre regioni.
Altri 1.938 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 2.598
Sono 74 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 11 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale complessivo è ora di 2.598 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 505 ad Alessandria, 132 ad Asti, 154 a Biella, 196 a Cuneo, 228 a Novara, 1.105 a Torino, 146 a Vercelli, 104 nel Verbano-Cusio-Ossola, 28 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 22.854 (+705) rispetto a ieri le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 3020 in provincia di Alessandria, 1.269 in provincia di Asti, 840 in provincia di Biella, 2.187 in provincia di Cuneo, 2.123 in provincia di Novara, 11.091 in provincia di Torino, 1.014 in provincia di Vercelli, 960 nel Verbano-Cusio-Ossola, 217 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 133 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 273 (-18 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.027.
Le persone in isolamento domiciliare sono 11.818.
I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 113.930, di cui 58.804 risultati negativi.
Legenda del bollettino allegato
E’ allegata al bollettino di questa sera la tabella riassuntiva dei dati di oggi.
Per agevolare la lettura della tabella, si riporta qui di seguito la legenda.
Totale test processati: sono tutti i test effettuati, compresi quelli ripetuti sulla stessa persona, ad esempio per accertare la guarigione virologica, e quelli processati, ma in fase di refertazione
Totale casi negativi: sono le singole persone con una diagnosi negativa
Totale casi positivi: sono le singole persone con una diagnosi positiva
Legenda dei grafici allegati
Grafico 1. Nel grafico sono riportate le positività COVID-19 in Piemonte per giorno di diagnosi fino al 21 aprile 2020. La parte di istogramma colorata in blu rappresenta il numero di casi positivi riscontrati nelle Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani (pari al 60% del totale delle diagnosi del 21 aprile 2020).
Grafico 2. Nel grafico sono riportate le positività COVID-19 in Piemonte per giorno di diagnosi fino al 21 aprile 2020 esclusi i casi delle Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani.
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CORONAVIRUS PIEMONTE, LA REGIONE PIEMONTE PREPARA GLI ATTI PER TUTELARSI IN GIUDIZIO CONTRO GLI AUTORI DELLA TRASMISSIONE REPORT, UNA SCELTA OBBLIGATA
La Regione Piemonte si rammarica dell’operato dei responsabili della trasmissione Report, andata in onda lunedì scorso su Raitre, non avendo fornito una rappresentazione della gestione dell’emergenza coronavirus in Piemonte corrispondente a quanto emerge dalle interviste e dalla documentazione filmata registrata.
La Regione non nega che vi siano anche criticità, ma, come emerge da punti di seguito evidenziati, la Regione deve sicuramente ricorrere allo strumento giudiziario per la tutela della propria immagine e dei propri interessi gravemente lesi .
Ad esempio, dalle immagini relative al bar dell’ospedale di Alessandria, questo è presentato come luogo potenzialmente fonte di contagio per la presenza di una attigua sala di attesa, dove stazionerebbero pazienti sospetti covid. E’ sufficiente un sopralluogo per accertarsi che non esiste alcuna sala d’attesa e che per i pazienti covid vi sono percorsi dedicati che non intersecano mai percorsi di personale e pazienti non covid.
La ricostruzione fornita sull’acquisto delle mascherine Miroglio è errata. Non è esatto che non avrebbero certificazione, invece sono prodotte in conformità all’articolo 16 del Decreto legge “Cura Italia”, oltre ad essere testate e certificate ad uso sociale in ambito nazionale e internazionale.
Parimenti inesatto affermare che le mascherine Miroglio “non sono mai arrivate”.
Sono state invece consegnate a centinaia di migliaia all’Unità di crisi (le prime 500 mila donate a titolo personale da Giuseppe Miroglio, azionista del Gruppo) e successivamente distribuite a Comuni, associazioni del Coordinamento regionale della Protezione civile, Amministrazioni statali (Polizia, Carabinieri, Vigili del fuoco…) e medici di base (unitamente a quelle chirurgiche).
Parlare di un “pasticcio piemontese”, così come si cita nel titolo della trasmissione, a giudizio della Regione, è un discutibile espediente mediatico, che confonde atti prodotti da Uffici periferici delle Asl, sui quali l’assessore non poteva avere conoscenza diretta, con gli atti prodotti dall’Unità di crisi su questioni di fondo di primaria importanza, come le norme sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Miscelare atti prodotti da enti diversi, come avessero una unica genesi, è una travisazione della realtà.
A ciò si aggiunga che le risposte verbali e scritte alle domande, puntualmente fornite dagli intervistati, sono state utilizzate dagli autori della trasmissione Report parzialmente, tanto che i telespettatori non hanno avuto la possibilità di farsi un’idea obiettiva delle tematiche affrontate.
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FASE 2 ECONOMIA: IL PIEMONTE LAVORA AL DISEGNO DI LEGGE “BUROCRAZIA ZERO”
In fase di rimodulazione anche il Piano Competitività da 600 milioni di euro
Un pacchetto di misure per sostenere la ripartenza del sistema produttivo e del lavoro in Piemonte e un disegno di legge “burocrazia zero”: è ciò a cui lavora in queste ore il presidente della Regione Alberto Cirio in vista della Fase 2.
Sul fronte delle misure economiche la Regione sta rimodulando il Piano della competitività da 600 milioni di euro, predisposto e pronto per essere presentato prima che iniziasse l’emergenza coronavirus e ora in fase di ridefinizione per rispondere alle criticità causate dalla pandemia.
Basato per circa il 50% su fondi europei e pensato per essere attuato nell’arco di due anni, il Piano dovrà ora iniziare a generare una ricaduta immediata nell’arco di tre mesi, per iniettare nel sistema le risorse necessarie a supportare la ripartenza economica.
Parallelamente si lavora a un disegno di legge regionale per ridurre la burocrazia e incentivare il tessuto produttivo. Su questo fronte si è svolto, oggi, un incontro con il Prefetto di Torino. Accanto alla necessità di abbattere il più possibile le procedure burocratiche e agevolare la ripartenza economica c’è infatti quella di garantire la legalità e non abbassare la guardia rispetto al rischio di infiltrazioni da parte della criminalità.
Il documento è in fase di ultimazione, l’obiettivo è di avere pronto il disegno di legge entro la fine della prossima settimana.
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RSA: OPERATIVA DA OGGI LA SECONDA UNITÀ MOBILE PER I TAMPONI
E’ stata consegnata questa mattina, presso l’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, la seconda unità mobile destinata ad effettuare tamponi in modo prioritario su operatori e ospiti delle Rsa piemontesi, ad integrazione della pianificazione ordinaria già disposta dalle Asl.
“Esprimo sincero apprezzamento - dichiara l’assessore regionale al Welfare Chiara Caucino - per il grande spirito di collaborazione mostrato dal Coordinamento tegionale delle Società di Mutuo Soccorso del Piemonte, presieduto da Pietro Alioto, in sinergia con la Fondazione Centro per lo Studio e la documentazione delle Società di Mutuo Soccorso, guidata da Guido Bonfante, i quali si sono attivati, tramite la SOMS di Castellazzo Bormida, per mettere a disposizione della collettività piemontese un camper che verrà utilizzato per i tamponi nelle Rsa, in linea con le finalità che le Società di Mutuo Soccorso perseguono quotidianamente”.
Il mezzo, che appartiene all'Associazione “Prevenzione e salute km zero” presieduta da Giampiero Varosio, va quindi ad affiancare la prima unità mobile messa a disposizione da FAB SMS nei giorni scorsi.
Le unità mobili, che svolgono una funzione integrativa rispetto a quella propriamente in capo alle Asl e alle loro articolazioni territoriali, si occupano delle segnalazioni urgenti che giungono all’area funzionale dell’Unità di Crisi e rispetto alle quali si assume la decisione, di concerto con i territori, di procedere con rapidità.
“Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a implementare l’operatività dell’attività di tamponamento sul personale e gli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali piemontesi, in particolare il consulente FAB Raffaele Abbattista, che fin da subito si è attivato affinché questa iniziativa fosse realizzata”, conclude Caucino. Leggi QUI il post completo