Cittadinanzattiva su sanità VCO

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Cittadinanzattiva e del tribunale per i diritti del malato del Verbano e del Cusio riguardante la sanita provinciale.

  
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Cittadinanzattiva con il tribunale per i diritti del malato del Verbano e del Cusio ritiene che il progetto di riorganizzazione ospedaliera presentato dal Presidente della Regione Cirio e dall’Assessore alla sanità Icardi sia irrecivibile e non rispondente alla volontà espressa a suo tempo dalla totalità dei cittadini (associazioni, comitati conferenze dei sindaci, ASL...), che hanno chiesto e chiedono un ospedale nuovo, unico e baricentrico per rispondere in modo appropriato ai bisogni sanitari dei cittadini, in particolare per le emergenze e le acuzie.

La posizione baricentrica è un’assoluta necessità, in quanto legata alla densità della popolazione e ai flussi turistici. Una giusta collocazione baricentrica permetterebbe ai cittadini di usufruire al meglio dei servizi ospedalieri; diversamente l’offerta sanitaria del nostro territorio finirà per “spegnersi”, a vantaggio di altre strutture ospedaliere di Novara o Milano, con un notevole aumento della mobilità passiva e un aumento delle persone che rinunciano a curarsi: siamo oggi al 10%.

Inoltre, un ospedale unico perché non è pensabile il mantenimento di un altro ospedale depotenziato o a mezzo servizio, ovunque esso sia collocato, in grado di garantire le attività soprattutto in urgenza, per la carenza di personale, aspetto già presente in alcuni servizi.

Cittadinanzattiva chiede inoltre il completamento della Case della salute, punto di riferimento della medicina territoriale, per dare una risposta efficiente ed efficace ai bisogni di salute di tutti i cittadini in particolare, per le persone anziane.
Siamo convinti che il futuro della sanità della ns. provincia sia nel nuovo ospedale unico e baricentrico, ciò consentirà di mantenere un volume di attività indispensabili per rimanere efficaci e attrattivi.

Chiediamo, infine, che il Presidente Cirio e l’Assessore Icardi ritirino il progetto, per cercare un'intesa a livello provinciale con un coinvolgimento più attivo del personale sanitario dell’Asl o con un referendum per consentire ai cittadini di esprimersi in proposito.
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