Sanità nel VCO, la posizione di ALPI
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di ALPI (Associazione Libera Per l'Insubria) riguardante il futuro della sanità provinciale.
👤 Redazione ⌚ 8 Novembre 2019 - 10:11 1 commentoa-
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In merito al dibattito in essere sulla costruzione del nuovo ospedale interviene Giorgio Restelli, Presidente della Delegazione ALPI Verbania - Ossola: "Senza nulla togliere alle idee delle parti in causa, riteniamo doveroso indicare nella salute dei residenti la priorità assoluta. L'assistenza prestata dai due ospedali deve essere prioritaria, così come la permanenza dei medesimi nel nostro territorio.
Pensiamo sia inutile la costruzione di un ospedale che visti i tempi tecnici non sarà pronto prima del 2026 e quindi nascerà già vecchio e costruito con criteri sorpassati. Rendiamoci conto che con un bacino di utenza pari a poco meno di un quartiere di Milano, nessun luminare della medicina verrà mai a fare il primario da noi e comunque, con i passi da gigante che sta facendo la scienza medica, forse sarebbe meglio progettare sale operatorie robotizzate in modo da permettere così al fantomatico luminare di operare a distanza, come già avviene nel mondo".
Anche Luca Bona, il Presidente dell'Associazione, lancia un monito ed esprime preoccupazione per un territorio che continua a subire penalizzazioni: "il VCO è strettamente connesso con Novara, o almeno dovrebbe esserlo. Continuare a ragionare per 'compartimenti stagni', ragionando sulla base di ipotetiche divisioni territoriali non fa altro che indebolire tutti e a farne le spese è la parte più debole e anziana della nostra gente.
Il Lago Maggiore, che oltretutto è il secondo bacino turistico del Piemonte ed è perciò soggetto ad un forte incremento di popolazione nei periodi estivi (decine di migliaia di abitanti in più per alcuni mesi) ha già subito la perdita dell'ospedale e del pronto soccorso di Arona con un incremento di accessi che il DEA di Borgomanero fatica ad assorbire, oltre al ridimensionamento dell'ospedale di Omegna. Il risultato è un impoverimento dei servizi e il conseguente sfogo verso la vicina Lombardia. Se nei problemi attuali includiamo anche lo stallo per la città della salute novarese, il quadro è ancora più preoccupante".
Il nostro Territorio merita rispetto e attenzione, ma soprattutto deve restare unito e far valere l'unicità della conformazione territoriale e socio economica, che non può essere omologata da disposizioni fatte per altri territori.
"Siamo vicini alle posizioni espresse dai Sindaci del distretto del Verbano: ora come ora si cominci ad investire le risorse a disposizione per la valorizzazione tecnologica delle strutture esistenti, si parta dalle cose concrete, realizzabili in termini ragionevoli e soprattutto più utili al Territorio. Innescare 'lotte politiche' tra aree che meritano entrambe attenzione e rispetto, creando divisioni inutili è irresponsabile e penalizzante per tutti" conclude Bona. Leggi QUI il post completo