Betlemme pronta a gemellarsi con Verbania
Verbania gemellata con Betlemme. A lanciare l'idea è stato ieri, 31 maggio, il sindaco della città natale di Gesù.
👤 Redazione ⌚ 1 Giugno 2019 - 08:01 1 commentoa-
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Anton Salman, nell'inaugurare il campo dedicato a Davide Astori realizzato a Betlemme, ha dichiarato che ciò è stato possibile grazie al progetto Assist for peace guidato dal verbanese Luca Scolari (e sostenuto dalle società di Cagliari e Fiorentina) e che perciò si auspica un gemellaggio tra la città palestinese e quella lacuale.
"Sono onorato che grazie a questo progetto possa nascere un'opportunità simile per Verbania: legarsi al luogo dove è nato Gesù", ha commentato Scolari.
In attesa degli sviluppi futuri veniamo alla cronaca odierna. Stretto tra le case di Betlemme, oggi, sotto un sole cocente, è stato inaugurato il playground che porta il nome di Davide Astori. I Nazionali Chiesa e Barella, tra gli altri giocatori delle rispettive squadre, i genitori e i fratelli di Davide Astori, Giancarlo Antognoni, il presidente del Cagliari Giulini e il vice della Fiorentina Salica, Luca Scolari di Assist for peace, sono arrivati a metà mattina e hanno calpestato per primi l'erba del campo tra gli applausi dei bambini. Una grandissima emozione, colorata di calcio, quello buono, fatto dei colori delle magliette, dei sorrisi dei bambini, che seduti all'ombra non vedevano il momento di entrare in campo per giocare con i loro campioni, su un fazzoletto di terra verde tra le abitazioni e le colline di Betlemme.
Quello realizzato da Assist for peace è l'unico campo aperto a tutti, tutto il giorno.
“Qui a Betlemme si trovano solo campi da calcio all'interno delle scuole – ha spiegato il sindaco di Betlemme, Anton Salman - e sono troppo pochi. Questo è un regalo per tutti coloro che desiderano un futuro di pace, perché qui sono benvenuti i bambini di ogni cultura e giocheranno insieme”.
Luca Scolari, Assist for peace, ha spiegato come “in un mondo che muta rapidamente è importante realizzare qualcosa che resti per i bambini che qui si incontreranno nel nome del calcio e della pace. Questo è il secondo campo che realizziamo. Il primo è stato inaugurato a Gerusalemme nel 2016. Lì giocano bambini di ogni cultura e religione, come succederà qui a Betlemme. Si è realizzato il nostro sogno di costruire tra Betlemme e Gerusalemme un simbolico ponte di pace nel nome dello sport”.
Il progetto, nato con Assist for peace, si è realizzato grazie al contributo di Cagliari e Fiorentina. I lavori erano partiti nel mese di marzo, dove si trovava solo una pietraia. Gli operai hanno lavorato durante la notte a ritmi serrati per arrivare puntuali all'inagurazione, perché di giorno le temperature sono altissime, ed è tempo di Ramadan. All'inagurazione è arrivato anche padre Ibrahim Faltas, oggi direttore della scuola Francescana di Gerusalemme; noto per essere rimasto asserragliato nel 2002 per 36 giorni alla Basilica della Natività a Betlemme, dove si è preso cura dei palestinesi feriti che vi avevano trovato rifugio. Con lui c'era anche quello che oggi è diventato il sindaco di Betlemme, Anton Salman. Sul campo di Assist for peace, però, oggi padre Ibrahim, come lo chiamano tutti, ha portato la speranza, attraverso i bambini che militano nelle squadre della scuola e, sorridente nel suo saio, nonostante il grande caldo, ha continuato a ripetere che “il futuro di questa terra dipende da noi, da gesti come questo”.
Commossi i genitori di Davide Astori che ieri avevano firmato la mattonella all'esterno del primo campo realizzato da Assist for peace nel 2016, nel cuore della città vecchia di Gerusalmme, nel quartiere armeno. Avrebbe dovuto essere Davide a firmarla, perché all'ideatore, Scolari, aveva chiesto di partecipare al progetto, sarebbe stato una delle tante iniziatice che, senza rumore, ha portato avanti il campione della Fiorentina per il sociale. Il destino ha voluto diversamente. Chiesa davanti alla grande scritta che porta il nome di Davide, ha detto “per noi è sempre presente, ma ricordarlo qui, in questo campo, è un'emozione grandissima”. E come lui i compagni di squadra, gli amici che se lo sentono correre a fianco, a chiamare una palla, a gioire per un gol. Leggi QUI il post completo