Bardaglio: "Ribadito il diritto di sei ore di attività sportiva"
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Mauro Bardaglio, riguardante la sentenza della Corte d'Appello di Torino, sulla vertenza delle ore di educazione fisica.
👤 Redazione ⌚ 9 Maggio 2014 - 18:03 2 commentia-
+
Dopo la sentenza del Tribunale di Verbania del 29 novembre 2013, che condannava l’Ufficio scolastico provinciale, il liceo Cavalieri e il Miur a fronte di una mia denuncia, per la non applicazione dell’art 87 del contratto nazionale di lavoro oggi la Corte di Appello di TORINO ha respinto il ricorso presentato dal Miur e dall’Ufficio scolastico regionale.
La sentenza diventa quindi definitiva e ribadisce il diritto per i docenti di educazione fisica di poter effettuare 6 ore settimanali di attività sportiva extrascolastica e annulla il famigerato accordo tra OOSS e Miur del novembre 2011, che riduceva impropriamente e in contrasto con l’art 87 del CCNLL riduceva le risorse alle scuole da 60 milioni di euro fino agli attuali 16 milioni per il 2014.
Con questa sentenza nel merito definitiva i docenti e gli alunni delle scuole italiana e potranno ritornare a svolgere le 6 ore settimanali come prevede il contratto nazionale.La Magistratura italiana, già il 18 provincie, in primo grado, ha condannato il Miur sullo stesso tema, oggi si aggiunge anche la Corte di Appello di Torino.
Ribadisco ancora come già fatto dopo la sentenza del 29 gennaio 2013, il mio rincrescimento nei confronti della condanna Miur e indirettamente delle OOSS, che dimostrando una scarsa sensibilità nei confronti delle attività motorie e sportive scolastiche, hanno preferito dirottare le risorse specifiche al pagamento di straordinari al personale ATA, alle supplenze attuando il famoso detto di Trilussa, e creando una lotta fra poveri, dopo che in questi anni la scuola ha subito un taglio di oltre 8 miliardi di euro. Bardaglio conclude
"..Un atto concreto a difesa dei diritti dei lavoratori della scuola, delle alunne e degli alunni e dei genitori potranno ritornare ad usufruire di un servizio gratuito non accollandosi ulteriori costi per far praticare lo sport che si ritiene un diritto di cittadinanza in tutta europa. Leggi QUI il post completo