"Liberi e Resistenti" relazione di fine mandato

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato con la relazione di fine mandato del gruppo di Minoranza "Liberi e Resistenti" di Cannero Riviera.

  
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DICHIARAZIONE DI VOTO CONTRARIO E CONSIDERAZIONI DI FINE MANDATO

Esprimiamo il nostro voto contrario sull’approvazione del Conto consuntivo 2013, così come precedentemente avvenuto per i Conti consuntivi per gli esercizi 2009, 2010, 2011, 2012.

Il giudizio negativo è stato ogni volta dettagliatamente motivato e si riferisce esclusivamente alle scelte non condivise effettuate dalla maggioranza, mentre è stato ogni volta apprezzato il competente lavoro svolto dal Responsabile del servizio rag. Belotti Dario, che ringraziamo per il suo impegno.

Fin dal primo anno di questo quinquennio amministrativo abbiamo sottolineato di non condividere la realizzazione di interventi che denotano una radicale diversità di concepire la salvaguardia del territorio, le priorità da soddisfare, l’utilizzo delle scarse risorse disponibili, il concetto di sviluppo di una comunità.

Abbiamo continuamente rilevato lo spreco, purtroppo non solo a livello comunale, ma anche sovra comunale (Stato, Regione, Provincia) nell’utilizzare pubblici finanziamenti per la realizzazione di interventi che non sono prioritari, che spesso procurano danni all’ambiente e rilevanti futuri costi di gestione.

Pensiamo, solo per citare qualche esempio tra i più costosi, all’illuminazione della S.S.34 da Cannero fino al confine con Oggebbio, al parco degli agrumi, alla strada Ponte/Donego, alla sistemazione del Viale dei tigli, opere pubbliche con costi pesanti di realizzazione, ma anche con rilevanti futuri costi di gestione e di ammortamento del debito nel caso di accensione di mutui (Viale dei tigli 280.000 euro).

I lavori del Viale dei tigli, nella relazione della Giunta al Conto Consuntivo 2012, venivano inclusi tra gli “interventi concreti che diano risposte più immediate alle reali esigenze dei cittadini”.
Se può essere diverso il giudizio in merito alla necessità dell’opera, credo che sia esagerato pretendere che abbia dato riposta immediata ad una reale esigenza dei cittadini.

Dalla relazione di fine mandato del Sindaco uscente, in data 21/2/2014, pubblicata sul sito ufficiale del Comune, si ricavano dati e tabelle provenienti da precedenti documenti contabili e fiscali approvati, ma non c’è quasi nessuna informazioni e valutazione sulla gestione svolta dalla amministrazione.

Tra le opere pubbliche elencate, oltre a quelle sopra citate, troviamo anche il parcheggio di Donego, costato centinaia di migliaia di euro e di fatto eliminato, prima ancora che fosse finito e usato, dalla costruenda nuova strada Ponte/Donego, così come il vecchio lavatoio di Donego per il quale veniva previsto il recupero nel programma elettorale del Sindaco Bottacchi, ed è ora ridotto ad un mucchietto di sassi.

Troppo spesso questa politica di facciata si preoccupa di mettersi in mostra con opere pubbliche non indispensabili, ma appariscenti, per le quali si trovano sempre le disponibilità finanziarie che poi si dicono non esserci per cose più importanti, quali la scuola, la salute, il lavoro, la famiglia.

La gestione dell’opera, una volta realizzata, è a carico del Bilancio comunale, che spesso vede le spese correnti aumentare in maniera considerevole, a discapito di altre finalità e servizi.

Tutto ciò inoltre è sempre avvenuto senza coinvolgere nelle decisioni i cittadini, che sono coloro che in buona parte garantiscono, con il pagamento dei tributi, la copertura delle spese.

L’aumento degli oneri per l’ammortamento dei mutui, per maggiore fornitura di energia elettrica, maggiore spesa per la manutenzione del verde, conseguenti ai nuovi interventi effettuati, corrispondono alla minore disponibilità per interventi di manutenzione ordinaria del patrimonio pubblico già esistente: strade, centri storici, mulattiere, sentieri, pulizia, ecc.

E’ evidente lo stato di trascuratezza e di abbandono soprattutto delle frazioni, dove la carenza dell’amministrazione comunale è spesso sostituita dal lavoro di volonterosi abitanti.
La manutenzione ordinaria non effettuata comporta, col passare del tempo, necessità di interventi straordinari molto più costosi, e rappresenta una non edificante immagine del Comune ai numerosi turisti e villeggianti.

I riconoscimenti ottenuti in campo ambientale, bandiera blu, arancione, certificazioni varie, che richiedono grande dispendio di tempo da parte degli uffici e costi non trascurabili, devono corrispondere ad una effettiva situazione di attenzione e cura di tutto il territorio comunale e di migliorata qualità di vita dei suoi abitanti, non solo turisti.

Nel Programma elettorale, con il quale codesta maggioranza si è presentata agli elettori il 6-7 giugno 2009, veniva messo in luce il notevole indebitamente ereditato dalla precedente amministrazione (Chiodoni) che aveva creato non pochi problemi, ma leggendo la tabella 3.1 della Relazione di fine mandato del Sindaco scadente (Bottacchi) non si può fare a meno di notare che la spesa per il rimborso di prestiti (mutui) dal 2009 al 2013 è cresciuta del 77,42% !

Si persevera facendo scelte che vanno in un’ottica di consumo del territorio, invece che di utilizzo, rischiando di perdere quel patrimonio di bellezza naturale e tipiche caratteristiche, che fanno della nostra zona un ambiente in buona parte ancora integro e meta ambita di un turismo amante della natura.

Altra questione che vogliamo rilevare, leggendo sempre la suindicata Relazione, riguarda la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti. Nel 2009 era del 71,21%, nel 2013 era del 69,43%, quindi peggiorata nell’ultimo quinquennio, quando invece sarebbe logico aspettarsi un costante miglioramento, sia nell’ottica di un maggiore contributo alla salvaguardia dell’ambiente e al riciclo dei rifiuti, sia in quella di una diminuzione dei costi del servizio, che potrebbe determinare minori tariffe a carico degli utenti.

In ambito fiscale, dove dovrebbe essere con più vigore rivendicata l’autonomia impositiva del Comune, le recenti norme in materia tributaria hanno contribuito non poco a creare confusione, quando non anche giustificata insofferenza nei contribuenti e inutile sovraccarico di lavoro agli uffici comunali.

Si sono sovrapposte competenze dei Comuni e competenze dello Stato.
Il comportamento della maggioranza non è stato certo di conforto ai cittadini, non avendo fornito sufficienti informazioni e avendo sempre rifiutato di organizzare pubbliche assemblee, come spesso da noi richiesto.

Si pensi alle modifiche intervenute nel campo dell’applicazione dell’IMU, poi TARES, ora TASI e in mezzo altre sigle ancora, che hanno creato sconcerto, maggiore peso tributario e aumentato il disagio e il peggioramento dei rapporti istituzioni/cittadini.

Disattendendo ancora una volta il programma elettorale, codesta maggioranza ha sempre negato ogni richiesta di pubblico dibattito presentata su questioni diverse e tutte di rilevante importanza, come ad es. progetto strada Ponte/Donego, Riforma Enti Locali, Regolamento e applicazione TARES.

Sulla riforma Enti Locali, senza il minimo dibattito pubblico con i cittadini, né in Consiglio Comunale, a gennaio 2013 è stato deciso il convenzionamento del Comune di Cannero con i Comuni di Bèe, Arizzano, Premeno e Vignone per i servizi di Polizia municipale e Protezione civile. In prospettiva si sarebbero poi convenzionati gli altri servizi previsti dalla legge. Invece dopo dieci mesi i Comuni di Arizzano e Vignone decidevano di uscire dalla convenzione denunciandone il totale fallimento per aver mancato entrambi gli obiettivi imposti dalla normativa: miglioramento dei servizi e diminuzione dei costi.

Nell’ambito dell’informazione costante ai cittadini e al coinvolgimento e partecipazione dei giovani non si è visto minimamente l’utilizzo dei mezzi informatici, internet, FB, ecc. ai quali era stata data tanta importanza ed enfasi in campagna elettorale.
Ciò avrebbe in qualche modo supplito alla mancanza di altre forme di informazione pubblica.

Potrebbe sembrare che queste argomentazioni non siano attinenti al punto dell’o.d.g. in discussione, ma non è così, perché il conto consuntivo 2013, che viene stasera esaminato, è il risultato della gestione dei precedenti esercizi finanziari, comprende dati contabili di entrata e di uscita, frutto delle scelte dell’amministrazione uscente degli ultimi dieci anni, non solo riferite agli investimenti, ma comprendente anche quelle di gestione corrente, con particolare riguardo ai servizi erogati, ai tributi, al personale, agli appalti per manutenzioni, al rimborso dei prestiti.

La chiusura, rispetto ad un civile confronto con i gruppi consiliari di minoranza, è stata pressoché totale.
Durante questi cinque anni di mandato amministrativo abbiamo presentato una trentina di mozioni, interrogazioni, interpellanze sempre per approfondire argomenti di fondamentale importanza, motivati con una quarantina di dichiarazioni scritte i nostri voti contrari, favorevoli, di astensione.

Nessuna richiesta di pubblica assemblea è mai stata accolta.
Abbiamo votato a favore su proposte condivise e con considerazioni e condizioni scritte, all’adesione al Patto dei Sindaci, all’istituzione dell’imposta di soggiorno, all’adesione alla riserva mondiale della biosfera – Programma MAB –Unesco-Valle Ticino.
Abbiamo presentato un centinaio di richieste di informazioni, di copia di atti, inviato e pubblicato relazioni, fogli informativi, comunicati stampa, avvisi alla popolazione.

La sottoscritta, in sedute pubbliche di C.C. è stata spesso oggetto di attacchi personali da parte del Sindaco Bottacchi, spesso nell’assordante silenzio dei presenti.
Agli attacchi ricevuti è sempre stata data l’importanza che meritavano, ma abbiamo sempre ritenuto che da un simile comportamento offeso fosse la dignità dello stesso Consiglio comunale, in quanto istituzione pubblica.

Il Sindaco e i Consiglieri dovrebbero essere in grado di dare il buon esempio e tenere un comportamento consono alla carica rivestita per cercare di recuperare quella credibilità delle istituzioni, nel rapporto con i cittadini, che è andata svanendo nel tempo, proprio per contrapposizioni, arroganza, mancanza di trasparenza, rispetto e partecipazione, queste ultime essenziali per un corretto confronto tra le persone e per garantire una effettiva democrazia.
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