Bona su iter autonomia Piemonte
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del consigliere regionale di Forza Italia, Luca Bona, riguardante l'iter per l'autonomia di Regione Piemonte.
👤 Redazione ⌚ 11 Marzo 2019 - 12:05 1 commentoa-
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“L’iter è lungo perché prevede complesse trattative prima di arrivare finalmente all’autonomia differenziata. Ma non escludo che il Piemonte riesca a saltare gli accordi preliminari, recuperando così il tempo perduto rispetto a
Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, ormai a un passo dal traguardo”. È ottimista il consigliere regionale di Forza Italia Luca Bona, nei giorni in cui il vento del federalismo soffia forte su tutta Italia: Con la convinzione che il ferro vada battuto finché è caldo, preme sull’acceleratore per mettere il Piemonte di nuovo in linea con le tre regioni “pioniere” in fatto di autonomia: “Dobbiamo ottenere al più presto gli stessi strumenti di cui dispongono i territori lombardi per tornare competitivi e non subirne lo strapotere”.
La trattativa con lo Stato è partita nel novembre 2018, dopo l’approvazione della delibera regionale che è servita al Piemonte per chiedere la gestione diretta di nuove competenze con risorse certe, nel solco dell’articolo 116 della Costituzione. Il testo ha recepito importati emendamenti del consigliere e del suo gruppo per ottimizzare la governance, la fiscalità, le infrastrutture e i rapporti con l’Ue e gli Stati confinanti. “All’interno della Consulta nazionale di Forza Italia per l’autonomia e il federalismo, che si è riunita proprio nei giorni scorsi, siamo stati i capofila di una proposta molto
avanzata capace di far uscire dall’angolo il Piemonte - continua Bona -. Perché indugiare ancora? La rimonta rapida è possibile”.
Più efficienza, maggiori risparmi, risorse direttamente sul territorio, il taglio della burocrazia, ecco in sintesi i benefici. Tutto a costo zero. “Non un solo euro di più di spesa per le casse dello Stato – sottolinea il consigliere del Lago Maggiore che chiede a gran voce più Piemonte in Italia -. Prima si definiscono le competenze e poi i costi che, grazie alla gestione territoriale, potranno solo diminuire”.
E a chi gli domanda se il rischio non è quello di spaccare in due l’Italia risponde: “Assolutamente no. L’autonomia nuoce soltanto alle regioni che non ce l’hanno. Non la vuole chi è in cerca di un alibi per gli sprechi, chi preferisce non fare i conti con le proprie responsabilità, fingendo di credere che la colpa sia sempre degli altri. Basta giocare allo scaricabarile". Leggi QUI il post completo