Marco Parachini

La scheda biografica, il programma e i candidati, di Marco Parachini candidato sindaco alle amministrative di Verbania per "Comunità.vb".

  
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Biografia
Marco Parachini è nato a Verbania l’ 8 agosto 1962.

Dal 1974 al 1985 partecipa attivamente al gruppo Scout di Pallanza.

La prima volta che assistette ad un Consiglio comunale fu quando era nel grembo materno. Maria Teresa Bellentani, la mamma, fu una delle prime donne a partecipare al Consiglio cittadino.

Marito di Giuliana dal 1997 e papà di Giovanni dal 2005.

Eletto in Consiglio Comunale nel 1985 nella lista DC.

Dall’anno successivo: Consigliere delegato al Decentramento.

Negli anni 1989, 1990 Assessore alla Viabilità e Commercio

Rieletto Consigliere nel 1990, nel 1993 diventa Assessore all’Urbanistica.

Nuovamente eletto alle Amministrative del 1995, rinuncia per accettare l’incarico di Assessore, sempre all’Urbanistica.

Dimessosi nel 1998, nel 1999 presentatosi candidato Sindaco appoggiato dalla lista civica Cittadini per Verbania, entra nuovamente in Consiglio Comunale dove rimane sino al 2002.

Nelle successive elezioni del 2004 viene eletto Consigliere, quale capolista dei Riformisti per Verbania.

Nel 2009 è candidato come indipendente nella lista PDL; eletto, rinuncia per diventare Assessore all’Urbanistica, carica che manterrà sino alle dimissioni del Sindaco in carica.

Sin qui è illustrato il cinquanta per cento del programma. Il suo completamento è affidato ai contributi di idee e sensibilità di tutti i cittadini verbanesi.

Quando negli anni Ottanta andò definitivamente in crisi il modello che voleva l’economia verbanese basata esclusivamente sulla grande industria, Verbania sostituì a questo un nuovo modello di sviluppo che poneva il terziario pubblico quale pilastro portante dell’intera economia cittadina.

Fu l’istituzione della Provincia del VCO, e la contestuale erezione di Verbania a suo capoluogo, a sostenere un’economia locale altrimenti condannata. Un’operazione forse criticabile, se vista in ottica nazionale e letta alla luce degli ultimi sviluppi politici, ma che “egoisticamente” poté garantire un ventennio di relativo benessere.
Oggi è proprio questo modello ad essere messo in discussione a livello nazionale e ad andare in crisi nelle sue manifestazioni locali: Verbania deve reinventarsi il proprio futuro.

L’urbanistica
Siamo di fronte a un bivio: accontentarci di sopravvivere in un contesto di decrescita generalizzata (economica, demografica e sociale che non sarà, né indolore, né felice), oppure reinventarci un modello di città che, in chiave turistica, guardi al futuro.
Il programma del prossimo mandato amministrativo deve discendere necessariamente da questa premessa per poi prendere le mosse dalla materia che più di tutte incide sulla programmazione: l’Urbanistica.

Turismo
Lo sviluppo turistico, in una città che vive soprattutto del settore extra-alberghiero (campeggi), deve partire da questa sua forza. È logico quindi pensare a una variante urbanistica che permetta l’insediamento di almeno altri due nuovi grossi campeggi nella zona del Fondotoce, capaci anche di raddoppiare le presenze stagionali, già numericamente rilevanti, delle attuali strutture.
Questa variante urbanistico-turistica incentrata sul Fondotoce si deve accompagnare a una ricognizione dello stato d’attuazione, a un decennio dalla sua approvazione, del Piano Regolatore Generale. Una ricognizione che potrà anche sfociare in una variante generale che sposti, con meccanismi di premialità, la capacità insediativa inutilizzata (nuove edificazioni residenziali previste ma mai attuate) a beneficio di interventi di sostituzione edilizia (demolizione e ricostruzione) ad alta efficienza di edifici oggi poco performanti o incongrui rispetto al tessuto urbano, immaginandovi anche una loro trasformazione in chiave turistica.
In questa riformulazione delle destinazioni urbanistiche, non si può non registrare come questi ultimi anni abbiano assistito all’indebolimento del sistema alberghiero tradizionale, accompagnato dalla mancata attuazione delle indicazioni di Piano Regolatore che ipotizzavano un’espansione di posti letto.

Recupero del patrimonio immobiliare
Le previsioni di recupero a fini ricettivi delle proprietà Eden, Colonia Motta, ex Orsoline e Villa Poss sono andate disattese dalla congiuntura generale e bocciate dal mercato; mentre dall’altro lato, con la chiusura recente di diversi hotel (Villa Tilde, Hotel Astor, Albergo Italia, Hotel Castagnola) il sistema si è impoverito. Da ciò consegue la necessità di continuare a monitorare, dialogando con le proprietà, le singole situazioni trovando, ove e se possibile, azioni incentivanti alla riapertura, senza tralasciare la possibilità di cambiare decisamente strada, ripensando a destinazioni d’uso diverse dal turismo per quelle strutture che giacciono inutilizzate e che altrimenti finirebbero abbandonate e degradate.

Costruzione della ciclopedonale
Immaginare il raddoppio della capacità extra-alberghiera di Fondotoce sarebbe inutile senza una rete infrastrutturale che la raccordi a Intra e Pallanza e che riveda i collegamenti con le altre frazioni, perché acuirebbe la marginalità del maggior centro ricettivo rispetto alla città, alle sue attività economiche, limitando le ricadute positive sull’economia locale. Il primo, indispensabile strumento per portare i turisti in città – con conseguenti benefici per commercio e ristorazione – è la pista ciclopedonale Fondotoce-Pallanza-Intra. L’Amministrazione uscente, prima e unica tra tutte, ha lasciato in eredità un progetto e, attraverso i fondi regionali del Piano Territoriale Integrato, le risorse finanziarie per avviarlo con un primo lotto funzionale. È indispensabile garantire però la totale copertura economica affinché si completi in tempi ragionevoli.

Percorsi turistici
Un’altra direttrice da sfruttare, differente per tipologia e portata, ma non meno importante, è quella che porta al Monterosso. Il recupero e la valorizzazione, in chiave naturalistica, dei sentieri e dei percorsi pedonali che, lungo la costa, salgono a Fondotoce, Cavandone e Suna rivitalizzerebbe il territorio offrendo anche opportunità di sviluppo in loco. Il sistema dei percorsi ciclo pedonali potrà anche essere integrato con la creazione, sulle principali testate, di piccole aree attrezzate per lo stretching.
A VCO Trasporti, azienda speciale del trasporto pubblico locale, vanno sollecitate più flessibilità nell’offerta verso i privati (non solo servizio di linea) e una maggior vocazione turistica attraverso corse speciali – in orario serale o anche legate a manifestazioni ed eventi di rilievo – e servizi aggiuntivi, come ad esempio carrelli per le biciclette lungo le tratte turistiche (Premeno-Piancavallo soprattutto).
Rimanendo in tema di trasporto pubblico, pur confermando l’impianto di +Bus e mantenendone inalterato il costo per la comunità, si deve agire ricalibrando gli sconti e le esenzioni affinché si privilegino le categorie sociali più deboli.

Porto turistico
Al di fuori degli scali “ordinari” della Navigazione Lago Maggiore, va incentivata la mobilità dei natanti privati, non solo di linea. Si possono quindi immaginare, lungo tutta la costa, e soprattutto in corrispondenza dei centri di Intra, Pallanza e Suna, strutture per lo sbarco temporaneo e per l’approdo “a tempo” delle imbarcazioni in transito sul Verbano. Analogo discorso per Fondotoce in corrispondenza dei campeggi e nell’estuario, che è navigabile, del fiume Toce. Il settore nautico, benché di recente sviluppato infrastrutturalmente da privati con iniziative in atto e in progetto, ha subito una gravissima perdita con l’inabissamento del porto turistico di Pallanza-Sant’Anna. Sul porto è necessario, in tempi rapidi, risolvere il contratto con il gestore e attivare una procedura concorsuale per la sua riassegnazione a privati in grado di sobbarcarsene la ricostruzione secondo modalità che gli garantiscano la piena sicurezza.

Turismo culturale
Il porto ricostruito e gestito da privati sarà al centro di una rete di servizi turistici che va dall’auspicato recupero di Villa San Remigio, a Villa Taranto, alla biblioteca civica Ceretti con contestuale polo culturale di Villa Maioni, al costruendo Centro Eventi Multifunzionale. A completamento di questa offerta turistica è immaginabile collocare, magari utilizzando edifici esistenti e dismessi che non mancano in zona, una mostra-mercato permanente delle eccellenze agroalimentari, artigianali e manifatturiere del territorio provinciale, che fornisca più attrazioni ai visitatori di Villa Taranto, agli spettatori del Cem, a chi passeggia a Villa San Remigio o sfrutta il parco di Villa Maioni.
La porta d’accesso a questo spazio turistico-culturale tutto in riva al lago è l’intersezione tra via Vittorio Veneto e corso Europa, che va adeguata sotto il profilo viabilistico ma anche studiata nel suo impatto visivo. Si immagina, quindi, un intervento che snellisca il traffico ma renda anche riconoscibile, attraverso l’arredo urbano e ricercando uno stile architettonico ed artistico distintivo, quel tratto come luogo d’ingresso a Villa Taranto, Villa San Remigio; porta della “via delle ville” che conduce a Pallanza.
Capolinea opposto della via delle ville - percorso che ha già assunto un ruolo turistico con la formazione della pista ciclo-pedonale - sarà Villa Giulia, che dovrà essere definitivamente recuperata, mediante il restauro del parco ed il suo rilancio funzionale che privilegi sì iniziative culturali, ma anche di svago e divertimento.

CEM
Il Centro Eventi Multifunzionale che sta nascendo a Villa Maioni si propone invece come luogo di aggregazione e di spettacolo di ambito sovraccomunale, provinciale e extra-provinciale. Non può mancare, per la sua fruizione, un approdo a lago che accolga i battelli i motoscafi che trasportano i turisti alloggiati negli alberghi dei Comuni vicini, specialmente Baveno e Stresa. Va poi implementata la dotazione di parcheggi, che oggi è insufficiente.

Altre sul turismo
Lo sviluppo del turismo passa anche attraverso interventi di minor portata, maggior capillarità, basso o nullo impatto economico, ritorno sociale e culturale. Il primo è l’incentivazione alla diffusione dei Bed & Breakfast. Vanno ripresi e riproposti i corsi di formazione per intraprendere questa attività imprenditoriale, che nel passato hanno avuto un certo successo. Il Bed & Breakfast è un’opportunità economica per integrare il reddito delle famiglie, offre l’occasione di recuperare il patrimonio edilizio cittadino e crea quella cultura dell’accoglienza che Verbania deve ancora sviluppare. Per incentivare il recupero di edifici e l’apertura di Bed & Breakfast si possono immaginare anche incentivi sotto forma di sconti sulla fiscalità locale.
Un altro intervento a basso, o nullo, costo, va nella direzione del turismo di “comunità”. Possono essere messe in gioco aree di proprietà comunale sul Monterosso e verso Cavandone da attrezzare con impianti fissi (servizi generali) da riservare al campeggio di ragazzi, comunità, scout…
Il turismo itinerante en plein air, quello dei camper, al di fuori dei campeggi di Fondotoce, si può sviluppare con la creazione di una o più aree camper. Il Comune, però, non deve esserne il promotore diretto, né il realizzatore o il gestore. Individuate aree pubbliche o private atte allo scopo, l’iniziativa va affidata – tramite bando se l’area è pubblica – al privato che, investendo, propone una vera e propria attività imprenditoriale.

Viabilità e Vivibilità
Una città turistica deve essere anche una città vivibile. La vivibilità passa da una serie di interventi viabilistici che, sulla falsariga di quanto realizzato negli ultimi anni, migliorino il traffico e creino le condizioni più propizie per pedoni, ciclisti ed in genere per gli utenti deboli della strada. Il concetto di una slow city si applica con le “zone 30”, le Ztl (Zone a Traffico Limitato), le pedonalizzazioni e gli interventi di messa in sicurezza delle ciclabili. Le “zone 30”, porzioni di territorio in cui si può viaggiare al massimo a 30 chilometri orari concedendo comunque la precedenza a pedoni e ciclisti, esistono e sono numerose. In realtà non sempre sono rispettate e attuate. L’impegno deve andare all’effettiva attuazione, mediante accorgimenti infrastrutturali, quali la rimodellazione del piano stradale, la segnaletica verticale ed orizzontale speciale, la ricalibratura dell’asse viario.

Senso Unico a Suna e ZTL a Pallanza
Sul lungolago di Suna sarà reintrodotto il senso unico in direzione Fondotoce, durante tutto l’anno, giorno e notte, accompagnato da interventi viari e da specifica segnaletica con la conseguente creazione di nuovi posti auto fissi e riformulazione della viabilità interna a Suna. Proprio questo tratto di litoranea dovrà infatti ospitare il raccordo della pista ciclabile proveniente dal Fondotoce con il sistema dei lungolaghi di Suna e Pallanza.
Verrà inoltre creata una Zona a Traffico Limitato a Pallanza, in piazza Garibaldi, dal monumento a Carlo Cadorna (la “Bella Pallanza”) sino a Villa Giulia. All’intervento si accompagnerà il completo rifacimento della piazza che, libera dalle automobili, potrà ridiventare un nuovo, grande spazio urbano che dal fronte degli edifici scenda sino nel lago: sarà il salotto della città e favorirà attività commerciali e pubblici esercizi, che meglio lo potranno occupare con i loro déhors.

Circonvallazione di Intra
Per Intra l’alleggerimento viabilistico della litoranea potrà avere un suo compimento solo attraverso l’ultimazione della circonvallazione interna mediante il raddoppio della strada d’argine del San Giovanni (tratto via della Resistenza, via San Giovanni Bosco). Sempre su Intra e sempre nell’ottica di regolare il traffico e garantire la sicurezza, serve un intervento che introduca un semaforo a chiamata per pedoni sincronizzato ai tre attraversamenti pedonali di corso Mameli nel tratto tra la Tettoia e l’Imbarcadero.
Dalla viabilità alle aree di sosta: la necessità è la riorganizzazione e la razionalizzazione. Una volta mappati i parcheggi cittadini e studiate le esigenze della sosta, va applicato un piano la cui filosofia sia quella della gradualità e del turnover dei veicoli, concentrando la sosta a pagamento (aree blu) nelle zone centrali, quella libera e/o a disco orario nelle zone intermedie, quella totalmente libera al di fuori. Vanno naturalmente calibrate le esigenze della sosta per i residenti, anche nelle frazioni ove i posteggi e, soprattutto, i posti auto privati sono particolarmente carenti. In questo senso, evitando che parcheggi pubblici diventino stanziali per i residenti, non è azzardato ipotizzare che alcuni parcheggi siano affidati in gestione a singoli operatori economici o a categorie/gruppi. Potrebbero avere la gestione diretta, in cambio della corresponsione di un canone, negozianti, albergatori, le loro associazioni di categoria etc… etc…

Frontaleri
La sosta dei lavoratori frontalieri è un’altra esigenza, ma anche l’opportunità per valorizzare la categoria. Da Verbania città circa un migliaio di persone ogni giorno si recano in Canton Ticino. Sono lavoratori che producono reddito per la città attraverso il ristorno delle loro tasse al Comune, che alimentano l’economia cittadina, ma che ricevono molto meno di quanto danno. Servono dunque azioni positive nei confronti di questa categoria. Una, concreta, è la realizzazione di un parcheggio chiuso, dall’accesso riservato, videosorvegliato, da adibire a punto di partenza mattutino del car pooling dei lavoratori frontalieri, che oggi parcheggiano dove capita senza alcuna garanzia per la sicurezza dei loro veicoli.

Una banca di e per Verbania
La complessa situazione economica di Verbania, del territorio e dell’Italia in generale, non può essere affrontata e risolta in chiave locale e, soprattutto, non nel breve periodo. Serve tuttavia un “motore” che inietti carburante nei progetti e nelle iniziative private sotto forma di credito. L’auspicio è che il Comune di Verbania possa diventare soggetto promotore, in termini culturali più che materiali, per la nascita sul territorio di una banca di credito cooperativo che possa supplire al buco generato da improvvidi amministratori bancari, avallato da improvvidi amministratori politici, che sono riusciti a svendere la nostra ricchezza morale ed economica senza riuscire poi a mantenere una presenza concreta, specialmente nell’erogazione del credito, sul territorio. Di quello che ci era stato spacciato come baluardo del territorio non esiste più nulla: Veneto Banca è board lontano dal nostro territorio, debole sul piano nazionale e dal futuro incerto.
Un ragionamento, almeno sino a quando il quadro generale non si chiarirà, va fatto sulle strutture territoriali. Il futuro delle Province, della Camera di Commercio, di Tecnoparco e le ventilate proposte di zone franche al confine con la Svizzera sono tutti da definire. Dalle decisioni che verranno assunte si potrà capire quale sarà il ruolo di Verbania che, fin d’ora, deve assumere la funzione di guida dell’area vasta del VCO.

Rifiuti
In tema di rifiuti, acqua e servizi vari si va sempre di più nella direzione di una gestione d’ambito di queste risorse, governata a livello interprovinciale o, addirittura regionale. Nella gestione dei rifiuti si parla di quadrante Novara-VCO-Vercelli-Biella. Nel ciclo delle acque l’ambito è interprovinciale Novara-VCO. Se ciò può prefigurarsi come aspetto positivo nell’ottica delle economie di scala, non va dimenticato che la marginalità di Verbania e del nostro territorio provinciale richiede delle compensazioni. Essere virtuosi nella gestione dei rifiuti e essere territorio “produttore” di acqua potabile va valorizzato allo stesso modo in cui gli elevati costi di produzione in loco (in pianura è tutto più agevole) penalizzano Verbania e il VCO.

Fiscalità e riduzione dei dirigenti
Analogo discorso vale per la fiscalità locale. Non è chiaro se l’Italia, introducendo i costi standard, ricalcolando i trasferimenti e delegando la leva fiscale ai Comuni, voglia andare nella direzione del federalismo. In ogni caso va affinata la macchina comunale. Senza la possibilità di contrarre mutui, gli investimenti saranno obbligatoriamente limitati. Da un lato vanno ridotte le spese in parte corrente all’essenziale, in modo che ogni entrata ordinaria, anche minimale, si sposti sugli investimenti. Dall’altro lato la struttura va semplificata e adattata all’esigenza di oggi: fornire progetti che, pronti, possano partecipare a bandi o finanziamenti che si aprono tramite enti pubblici (UE, Stato, Regione) o privati (Fondazioni). In questo senso il corpo dirigenziale del Comune si deve dimezzare, prevedendo solo tre dirigenti ai settori Risorse umane e Finanziarie, Territorio, Individuo. Tale compito sarà agevolato dall’esternalizzazione di alcuni servizi oggi già a rischio per carenza di personale e per i limiti alle assunzioni: manutenzione, cimiteri, asili nido.
Una volta definite le risorse, il Comune deve proseguire nella diversificazione della pressione fiscale proporzionalmente al tenore dei cittadini e alle esigenze sociali, come è già stato attuato nello scorso mandato. In particolare va confermata l’attenzione riservata alla famiglia, ai figli (bonus bebè), ai giovani in età scolare (bonus universitari). Per incentivare l’offerta di strutture per la prima infanzia il Comune mette a disposizione propri immobili nei quali privati insedino micronidi.

Servizi Sociali
Se il programma si sviluppa, almeno come base e metodo di lavoro, nel prossimo quinquennio amministrativo guardando oltre, la necessità dell’intervento immediato c’è e si riflette nei Servizi sociali. L’emergenza economica che diventa emergenza sociale va affrontata potenziando e razionalizzando, a maggior ragione se si ipotizza l’avvio di una conversione economica dal terziario pubblico a quello turistico-ricettivo. Vanno scissi gli ambiti d’intervento del Comune – ente programmatore, ma anche indagatore dei problemi e sperimentatore delle soluzioni – e Consorzio dei Servizi Sociali – ente meramente gestore – evitando sovrapposizioni e doppioni. Il Comune deve farsi carico dell’individuazione delle marginalità e della parte di programmazione, inventandosi servizi e progetti che, una volta a regime, saranno gestiti dal Consorzio. Non sfugge che la casa è uno dei settori su cui intervenire. L’Amministrazione uscente ha portato a termine un intervento di Edilizia Residenziale Pubblica ad alto rendimento energetico (classe A+) in via Case Nuove, partendo da zero: previsione urbanistica nuova, convenzione con i privati, acquisizione a titolo gratuito dell’area, progettazione innovativa, realizzazione in tempi da record. Similmente, vanno individuate nuove aree e nuovi progetti, sia per l’edilizia sovvenzionata, sia per quella agevolata, e monitorate le opportunità di finanziamento. Nell’immediato, stante la carenza attuale, va completamente riformato il sistema delle manutenzioni, abbandonando il contratto con l’Atc (Agenzia Territoriale delle Casa) per tornare ad una gestione in proprio, esternalizzata solo per quanto concerne le ordinarie manutenzioni.

Giovani
Guardando alle politiche rivolte ai giovani verbanesi, si vorrebbe istituire una nuova forma di sostegno agli studenti universitari. Pur mantenendo il conferimento di borse di studio per i meriti scolastici, istituito dalla precedente amministrazione, l’idea è di assegnare altri contributi a fronte di prestazioni lavorative, in modo da rendere un doppio servizio alla comunità: da un lato il sostegno a ragazzi e famiglie con difficoltà economiche e, dall’altro, la possibilità per il Comune di avere dei giovani motivati, da impiegare nella gestione di servizi rivolti alla cittadinanza.
Altra esigenza sentita è quella della creazione di spazi di incontro che possano servire a mettere in relazione ragazzi con difficoltà di apprendimento e studenti universitari o delle scuole superiori, che possano fornir loro gli strumenti per recuperare le lacune. In buona sostanza si tratta di individuare luoghi ove sia possibile impartire ripetizioni, ma dove pure gli studenti universitari potrebbero trovarsi a studiare, superando l’attuale utilizzo improprio dei locali della Biblioteca civica.

Smart City
È auspicabile che questi ambiti siano dotati di copertura WiFi gratuita e libera, implementando così la rete comunale recentemente realizzata. Questa rete WiFi dovrà, comunque, essere estesa anche a parchi e luoghi pubblici, sino ad ora non coperti; come pure un’estensione dovrà essere prevista per la rete di banda larga comunale che ha recentemente trovato un proprio avvio con il finanziamento PISU.


La Lista "Comunità.vb"
Incerto Valentina Studente – Gia’ Consigliere Comunale
Tigano Giorgio Medico Di Base – Gia’ Consigliere Comunale
Alberganti Anna Paola Operatore Socio Sanitario
Bolamperti Massimiliano Architetto
Baj Chiara Geometra
Capra Daniele Tecnico Societa’ Di Servizi – Gia’ Consigliere Comunale
Boscolo Elisa Bancaria
Cardoletti Fabio Agente Apparecchiature Biomedicali
Domenici Anna Architetto
Cotti Francesco Volontario Protezione Civile
Fobelli Stefania Infermiera Ostetrica
D’andria Autilio Insegnante
Foglia Teresa Agente Immobiliare
Francioli Ettore Pensionato
Fratton Federica Impiegata
Ghidini Mauro Geometra
Giacoletto Patrizia Commessa
Mouti Mohamed Cameriere
Grieco Maria Teresa Impiegata
Pelganta Cristiano Commerciante
Maiuri Alessandra Esercente
Rabaini Patrich Avvocato
Montagna Laura Impiegata
Rota Bacchetta Gian Luca Medico Gastroenterologo
Monteverdi Claudia Logopedista
Spadacini Giammario Medico Cardiologo
Monzani Gabriela Restauratrice
Tacchini Carlo Studente Atleta
Penne’ Claudia Psicologa
Uglietti Mauro Ingegnere
Schiro’ Maria Casalinga
Vitello Rachele Giornalista

Sito internet di Comunità.vb

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