Casa della Salute, "si poteva fare di più"

Riceviamo e pubblichiamo, una nota del Comitato Salute VCO, riguardante l'inaugurazione della Casa della Salute a Verbania e alcune preoccupazioni sulla sanità locale.

  
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Registriamo con soddisfazione la nascita a Verbania, di un punto di aggregazione dei "Medici di famiglia" che viene chiamata impropriamente "Casa della salute" per offrire una continuità assistenziale che oggi non c'è. Questo tassello va a consolidare quella "Sanità del territorio" per la quale da tempo immemorabile ci battiamo, altrimenti definita nei suoi contenuti da una legge dello Stato nel 2012 (legge Balduzzi).

Il territorio provinciale è oggi presidiato, seppur non organicamente dalla presenza storica di Cannobio, di quelle più recenti di Crevoladossola e di Omegna e di quella che si profila all'orizzonte di Premosello. Questa lentezza è imputabile anche a fattori oggettivi che frenano il processo. Uno di questi è l'adesione su base volontaria del Medici di Medicina Generale (M.M.G.) e per questa disponibilità vogliamo ringraziare i 16 medici di famiglia che rendono possibile a Verbania questo avvio come pure gli altri 8 che opereranno comunque in collegamento con loro, ma pesa anche l'assenza di una rinnovata "convenzione" con lo Stato italiano ormai da troppi anni scaduta, ma che finora non è stata rinnovata non solo nella parte economica, ma anche in quella normativa per inserire questa importantissima innovazione strategica.

Su questo equivoco, anche le Amministrazioni locali non accelerano la messa a disposizione delle adeguate strutture che la Direzione locale della A.S.L. dovrebbe dotare delle apparecchiature necessarie.
Su Verbania non possiamo evitare di sottolineare il ritardo nella sua realizzazione e il modesto risultato organizzativo, che prevede la copertura giornaliera di 5 ore per 5 giorni alla settimana, ben al di sotto di quanto avviene in altri presidi analoghi. E' certamente un positivo passo avanti ma è ben lontano da quello che ci si aspettava.
Come avevamo suggerito, il problema degli spazi insufficienti andava risolto ricollocando altrove alcuni servizi distrettuali utilizzando per esempio il piano superiore presso la Farmacia comunale.

Durante la cerimonia di presentazione a Verbania, è stato anche affermato che la collocazione finale della "Casa della salute" di Verbania sarà all'interno dell'Ospedale Castelli. Un'ottima soluzione che conferma l'impegno di non abbandonare l'utilizzo sanitario del nosocomio verbanese come logico che sia anche per il San Biagio di Domodossola.
Però non siamo tranquilli.

Non vorremmo che la "Casa della salute " al Castelli fosse condizionata all'apertura del nuovo nosocomio previsto ad Ornavasso. Con l'aria che tira attorno a questo progetto, questo azzardo metterebbe a rischio tutta la "Rete sanitaria del territorio" con grave pregiudizio per i cittadini che hanno diritto invece di avere a disposizione un sistema sanitario completo ed efficiente.

Diciamo perciò con chiarezza che "LE SORTI DELL'OSPEDALE NUOVO", che ci auguriamo venga costruito senza ulteriori incertezze, non devono interferire con la funzionalità della "Medicina territoriale" che si sta faticosamente realizzando. La "squallida" contesa politica che si sta sviluppando attorno a questo progetto può mettere a rischio la "sicurezza sanitaria" dei cittadini che avrebbero bisogno invece di uno sforzo comune finalizzato al suo completamento.
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