Con Silvia per Verbania su Il Maggiore
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del gruppo consiliare Con Silvia per Verbania, che interviene sulle ultime polemiche su Il Maggiore.
👤 Redazione ⌚ 5 Luglio 2018 - 11:14 1 commentoa-
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In merito alla querelle sul Maggiore sollevata in questi giorni dai alcuni gruppi consiliari di minoranza interveniamo per evidenziare alcuni aspetti e affermazioni che hanno dell'incredibile.
Ricordiamo al lettore, prima di tutto, come il CEM Il Maggiore così com'è oggi sia stato fortemente voluto dall'amministrazione Zacchera (sostenuta nel 2009 dalla coalizione FdI, Lega Nord e PdL e poi di fatto delegittimata dalla stessa maggioranza consiliare con conseguente dimissioni del sindaco) che stravolse, sia concettualmente che come location, l'originario progetto di teatro cittadino concepito dalla precedente amministrazione Zanotti.
Addossare all'amministrazione Marchionini la responsabilità di tutte le criticità progettuali, tecniche strutturali e di completamento di un'opera voluta da questi signori pare quantomeno pretestuoso e strumentale ma si avvicinano le elezioni e, a quanto pare, tutto è concesso per far propaganda. Chi critica con tale e tanta aggressività quanto fatto da questa amministrazione crede che i Cittadini di Verbania abbiano scarsa memoria ma questo teatro, costato la
bellezza di 18 milioni di euro denari pubblici, senza la previsione di un parcheggio, senza illuminazione esterna, senza rifiniture, con 500 posti (scomodi) per una città di 31.000 abitanti e una provincia di 160.000, di fatto è nato senza un progetto.
Che cosa voleva essere ? Un teatro? Un centro congressi? Uno spazio multifunzionale ibrido? Nessuno lo sa, pensiamo nemmeno FdI, Lega e FI. Proseguiamo ad evidenziare altri difetti da dilettanti della progettazione: bar malconcepito e malfatto, ristorante sottodimensionato ove seduti al tavolo non si vede il lago, impianti elettrici e idrici non separati per settori con un solo contatore per fornitura, anche per bar e ristorante, nessun sistema antineve
sulle coperture dei sassi. Infine la chicca del mancato rilascio del CPI, cavallo di battaglia delle opposizioni: perché non è stato ancora concesso?
Certamente a causa della struttura in legno non ignifuga e delle placche di unione delle travi non adatte a conferire alle travi un sufficiente grado di resistenza al fuoco. Limiti progettuali e tecnici di chi allora ha concepito, progettato e realizzato l'opera e di chi allora avrebbe dovuto verificare e controllare la bontà del progetto
o dell'attuale amministrazione cui s'impone l'onere di metterci una pezza?
Al lettore il giudizio fine. Leggi QUI il post completo