Danze popolari del sud Italia!
Dopo il successo del primo ciclo di incontri dedicato allo studio delle danze popolari del sud Italia a cura di Amina, replichiamo a Trontano questa volta. Mercoledì 6 giugno 2018
👤 Redazione ⌚ 6 Giugno 2018 - 11:47 Commentaa-
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Il corso di danze popolari del sud Italia si articola in tre incontri da un'ora e mezza ciascuno a partire da MERCOLEDÌ' 6 GIUGNO, per tre mercoledì consecutivi! Sarò un viaggio di scoperta attraverso la pizzica pizzica salentina, la tammurriata campana e la tarantella calabrese, tre danze diverse tra loro e ricche di grande fascino e sensualità!
Danze allegre e vivaci coinvolgono tutti, grandi e piccini, grazie al suono travolgente del tamburello che riporta al contatto con la terra!
Adatto a tutti: donne e uomini.
Abbigliamento consigliato: gonnella ampia e top con foulard in vita per le donne e abbigliamento comodo e maglietta per uomini. Piedi scalzi o scarpette di danza.
Il corso ha un costo complessivo di 50 euro e sono previsti sconti per chi frequenta già corsi di danza con Amina, anche a chi ha partecipato agli stage tematici quest'anno.
Il corso si realizza con un minimo di 8 partecipanti fino ad un massimo di 12. La prenotazione è necessaria e si effettua al numero 347/2218820!
A seguire informazioni sulle danze e biografia artistica di Amina:
DANZE POPOLARI
Ispirate al fenomeno del tarantismo, le danze popolari del sud Italia sono danze cariche di energia, che ritrovano la loro essenza nella manifestazione popolare spontanea, spesso legate al suono del tamburello che ritma il cuore di chi le pratica. Diffuse nella Puglia, nella Campania ed in Calabria, lungi dall'essere un fenomeno 'sorpassato', hanno acquisito nuova forza e vigore grazie soprattutto alle manifestazioni che gravitano attorno alla Notte della taranta. Gonnellone, foulards, piedi scalzi accompagnano il gesto che rievoca il morso la tarantola, simbolo in verità del mal di vivere che sperimentavano soprattutto le donne nella società contadina degli anni '60. Attraverso la danza 'indiavolata' trovavano guarigione! E così anche noi, riadattando ai nostri contesti una forma di grande liberazione.
BIOGRAFIA ARTISTICA DI AMINA (MANUELA RODA’)
Amina si è formata con le maggiori grandi scuole di danza orientale di Torino, ed ha proseguito la sua formazione in Egitto, Spagna e Italia, studiando dapprima a Torino con la scuola Artemide e poi con Aziza, con i maggiori maestri internazionali, Mahmoud Redha, Nesma, Saad Ismail, Yousry Sharif, Randa Kamel, Kammelia, Anasma, Amar Gamal, Linda Faoro, Manuela Bellodi, approfondendo lo studio del folklore arabo, oltreché della danza orientale fusion, della danza butoh/contemporanea, della tribal belly dance. Il suo metodo riconosce la potenzialità del femminile in ogni suo aspetto creativo. Le sue lezioni coinvolgono la donna nella sua interezza, trasmettendo sia gli aspetti tecnici che culturali che espressivi.
A Torino studia le percussioni arabe col maestro Tareq Awad Alla e grazie a ciò la sua danza acquisisce una forma più profonda di consapevolezza.
Inoltre ha studiato le danze popolari del sud Italia quali la pizzica pizzica salentina, la tammurriata e la tarantella calabrese, ritrovando nella matrice del folklore un filo rosso comune a tutte le danze popolari passionali e creando così un proprio stile comunicativo ed espressivo.
Ha ballato con la compagnia di danza orientale contemporanea Ammonia di Torino con la quale ha portato in scena due spettacoli, "Acqua, aria, terra e fuoco" e "Tilo, ricetta di mondi possibili", ispirato al testo dell'autrice indiana Divakaruni "La maga delle spezie", in occasione della Biennale della democrazia a Torino.
Si è esibita assieme alla compagnia di danza e musica popolare La paranza del geco in Polonia in occasione delle celebrazioni della giornata della memoria.
E' stata ospite danzante durante un concerto dei Kardhjia, gruppo calabrese che rivista la tradizione musicale popolare.
Ha partecipato al festival Belly Fusion di Assisi nel 2014 organizzato da Jalila.
Ha collaborato in vari spettacoli in Spagna assieme alla ballerina Amada Verdu Lopez.
A Torino ha creato la "funambola", ispirandosi al testo letterario di Fermine Maxence "Neve", durante un recital teatrale.
Ha portato in scena una fiaba di Daisaku Ikeda "I tesori di Dunhuang" assieme alle donne che con lei condividono la danza, fondendo teatro danza e musica.
Numerose sono le sue collaborazioni con artisti locali e internazionali, in special modo quelle che richiedono, come è nella sua formazione e predilezione, una certa poliedricità. Amina ha danzato coi quadri, con gli attori, coi musicisti, ha sperimentato l'arte di strada a Lisbona e nell'improvvisazione trova -ritrova- molto di sé. In continua ricerca e sperimentazione, nella danza la sua vita.
Si è laureata in antropologia culturale con una tesi di laurea sulle donne che studiano danza orientale in Ossola.
Ha ricevuto una borsa di studio per il folklore egiziano stile Reda da Nesma a Madrid, prosegue quindi la sua formazione con la Maestra con cui si dedica anche allo studio della danza e della musica arabo-andalusa.
Ha messo in scena per l’Ossola Guitar Festival nel luglio 2017 uno spettacolo di pregio con il gruppo spagnolo Les Morenillas, interpretando nel suo stile fusion la bellezza della musica sefardì.
Di recente è stata invitata come ospite danzante al Festiv’al Shimmy a La motte, in Francia e ha condiviso il palco con artisti internazionali.
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