Operazione Santa Cruz- 13 arresti tra Ossola, Calabria e la Svizzera
Nella mattinata odierna, il Settore Polizia di Frontiera/ Commissariato P.S. di Domodossola con la collaborazione delle Questure di Verbania, Milano e Reggio Calabria, hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di 13 soggetti resosi responsabili di traffico di sostanze stupefacenti e di armi.
👤 Redazione ⌚ 7 Maggio 2018 - 14:33 Commentaa-
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L’ attività di indagine denominata “Santa Cruz”, durata più di un anno, condotta dal personale della Polizia Giudiziaria del Settore Polizia di Frontiera/ Commissariato P.S. di Domodossola e coordinata dal Sost. Procuratore dr. Gianluca PERIANI della Procura della Repubblica di Verbania, ha permesso di smantellare un sodalizio criminoso che gestiva un traffico di sostanze stupefacenti in Ossola e nella vicina Confederazione Elvetica, nonché un traffico di armi dall’Ossola alla Calabria.
La presenza del soggetto (attualmente latitante) di notevole spessore criminale, già coinvolto in alcune attività criminose negli anni ‘90, per le quali erano già state effettuate operazioni che avevano permesso di arrestarlo, insospettiva gli inquirenti. Da qui partiva l’ attività investigativa, il cui nome “ Santa Cruz”, prende spunto da un tentativo nel 2015 del sopracitato di entrare con un passaporto falso illegalmente in Bolivia, dove veniva bloccato dalla polizia allo scalo aereo di Santa Cruz della Sierra. Il tentativo di entrare in Sud America era il segnale per gli investigatori che il soggetto stesse programmando un traffico di cocaina, visto i suoi rapporti con persone legate al traffico di stupefacenti.
L’indagine confermava il ruolo del ricercato, Capo del sodalizio e vero e proprio broker della droga, che lo vedeva coinvolto in un'intensa, prolungata e continuata attività di cessione, acquisto e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina e marijuana, unitamente ad altri soggetti residenti in Ossola, in Calabria, nella vicina Confederazione Elvetica e in Lombardia.
La rete era composta, oltre che dal suddetto soggetto, da:
1) L. M. (pluripregiudicato, volto noto alle FFOO) punto saldo e uomo di fiducia del Capo del sodalizio.
2) P. G. (pregiudicato per reati inerenti le sostanze stupefacenti ed appartenente alla criminalità organizzata 'ndrangheta), e R. M. (pregiudicato per reati inerenti il traffico delle sostanze stupefacenti, porto abusivo di armi), i quali avevano il compito di smerciare la sostanza stupefacente nella vicina Svizzera ove risiedevano.
3) M. D. (pluripregiudicato) uomo di fiducia del soggetto latitante, nonché anello di congiunzione tra il ricercato e i fornitori di droga residenti in Calabria.
In Ossola collaboravano con L. M. una batteria dedita allo spaccio al dettaglio composta da 5 persone.
Nella rete degli investigatori finivano anche C. P. R., residente a Reggio Calabria, I. A., residente a Roghudi (RC), pregiudicato per associazione mafiosa, affiliato alla cosca M.-P. e B. F., residente in Lombardia, legato da vincoli di parentela alle storiche famiglie dell’‘ndrangheta dei B. e P. tutte originarie di Platì, radicatesi in Lombardia.
In una prima fase delle indagini venivano già tratti in arresto, in flagranza di reato, C. P. trovato in possesso di 1, 2 Kg di marijuana e R. M. trovato in possesso di grammi 300 di cocaina.
Il sodalizio per approvvigionarsi della droga utilizzava vari canali. Un primo canale era retto da C. P. R., giovane rampollo della cosca C. . Un secondo canale era gestito da I. A. pregiudicato per associazione mafiosa. In alternativa il gruppo si riforniva anche da B. F., operante nel milanese, anche lui legato ad alcune famiglie della ‘ndrangheta, che tradizionalmente operano in Lombardia.
Dunque, il sodalizio svolgeva un attività ( principale) criminale che si estrinsecava nelle operazioni di acquisto, vendita e detenzione ai fini di spaccio in concorso tra di loro, compiute con più azioni legate dal vincolo della continuazione, tutte esecutive di un medesimo disegno criminoso, vale a dire realizzare un profitto mediante la commercializzazione delle sostanze droganti.
Durante le esecuzioni di O.C.C. sono stati sequestrati svariati telefoni cellulari e schede Sim utilizzati dal sodalizio per comunicare tra di loro , inoltre, veniva sequestrata della sostanza stupefacente del tipo marijuana, nonché due strumenti necessari per la pesatura .
Delle 13 misure di custodia cautelare in carcere ne venivano di fatto eseguite solo 12, in quanto come sopra indicato una persona si rendeva irreperibile. Sono tutt’ora in corso le sue ricerche. Si precisa altresì che un altro soggetto veniva indagato in stato di libertà nei cui confronti sempre nella giornata di oggi veniva effettuata perquisizione domiciliare delegata dall’A.G.
Tutti i soggetti tratti in arresto sono stati condotti in carcere. Leggi QUI il post completo