Comitato Si Fusione Cossogno-Verbania: replica
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato Comitato per il Sì - Fusione Cossogno-Verbania, che torna sulle dichiarazioni di alcuni esponenti politici locali.
👤 Redazione ⌚ 21 Aprile 2018 - 11:05 Commentaa-
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Gli organi d’informazione hanno raccolto alcune reazioni del nostro sempre meno "quasi candidato" provocate dal nostro ultimo comunicato stampa, e alcune dichiarazioni dell'ex Sindaco di Verbania, che richiedono delle precisazioni.
Il nostro sempre meno "quasi candidato", che ha ricevuto nei giorni scorsi, la "benedizione" della Lega, si è sorpreso perché la sua dichiarazione di non andare a votare per il Referendum sulla fusione fra Verbania e Cossogno è stata interpretata come un invito a non recarsi alle urne.
Non ha tenuto conto che la sua persona è esposta mediaticamente ed ha delle responsabilità pubbliche, quindi le sue dichiarazioni hanno un peso superiore da quello che lui gli attribuisce.
Imbarazzante però la sua difesa sul diritto all'astensione nella quale cita Renzi e Napolitano.
Lui che lamenta l'assenza di una strategia, dimentica che in questo referendum è in gioco il futuro non solo della città che lui ambisce governare, ma anche dell'area che su essa insiste, nella quale ben 7 Comuni su 13 hanno meno di 1000 residenti. Emblematico è il "grido di dolore" della comunità di Caprezzo a cui ha dato voce questa settimana un settimanale locale.
Come si fa a dire che questo non è un disegno strategico?
Se si qualifica la fusione come un mezzuccio per raccattare qualche soldo non si è capito nulla.
E se poi trenta milioni di euro per Verbania e Cossogno sembrano a qualcuno ...
Indubbiamente affermazioni poco comprensibili di chi si candida ad amministrare Verbania, contro gli interessi della nostra realtà.
Ancora una volta consigliamo di leggere i testi della "Legge Del Rio" e quello della "Legge di stabilità del 2017". Leggi dello Stato non promesse elettorali.
D'altra parte, anche l'ex Sindaco di Verbania rimpiange di non aver portato a termine un'operazione analoga, ma ci par di capire però, che se lui ci riusciva andava bene, gli altri invece sbagliano. La "fusione a freddo" come lui la chiama, non esiste.
Come abbiamo già avuto modo di spiegare anche in altre sedi, esiste un percorso graduale che ha avuto inizio con Giacomo Ramoni quando 20 anni fa era Sindaco di Cossogno. Oggi i tempi sono maturi per concluderlo. Forse è sfuggito qualche passaggio storico.
Oggi più che mai questa più che una strategia, è una necessità.
Decidere insieme e singolarmente con i Comuni interessati le tappe di avvicinamento alla fusione, valutando problemi, difficoltà e opportunità, evitando dannose ammucchiate, nelle quali nessuno si sente tutelato nei propri interessi, questa è la strada. E' proprio su questi punti che il progetto dell'ex Sindaco di Verbania è naufragato. Leggi QUI il post completo