Associazione Bicincittà VCO su pista ciclabile Suna - Fondotoce

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato dell'Associazione Bicincittà VCO riguardante la messa in sicurezza 1° Lotto Pista ciclabile Suna-Fondotoce.

  
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Il 1° Lotto della Pista Ciclabile Suna-Fondotoce in corso di costruzione si presenta nel primo tratto pressochè finito si presenta privo di dispositivi di protezione.

Sebbene il Progetto Preliminare nelle sua varie versioni indicava in tutti i tratti una barriera di protezione tra la corsia ed il percorso senza differenza di livello, il progetto esecutivo ha optato per la scelta di non prevedere una barriera di protezione in alternativa ad una differenziazione di livello.

Il punto 3.3 del Capitolo 3 della D.G.R. maggio 1997, n. 85-19500 infatti “consiglia” l’introduzione di una protezione fisica dove la velocità e l’intensità del traffico motorizzato imporrebbe la realizzazione di una differenza di livello senza la possibilità di realizzarla.

Ne consegue che la previsione della differenza di livello, come realizzato dal progetto, esonererebbe la previsione della protezione avendo appunto riscontrato una velocità ed una intensità di traffico motorizzato che invece la imporrebbe.
Tutto ciò sebbene la stessa D.G.R. escluda la protezione solo nei centri urbani con limitazioni a 30 km/h e solo nel caso il differenziale di velocità tra bici e traffico veicolare non superiore a 20 km/h.

E’ il caso di ricordare che il punto a) del comma 2. Dell’art. 6 del Decreto 30 novembre 557, laddove elenca le tipologie di percorsi, nella indicazione di quelli in sede propria ad unico o doppio senso ne prevede “idonei spartitraffico logitudinali fisicamente invalicabili”.

La soluzione adottata, sebbene interpreti buorocraticamente la norma regionale con una compatibilità “formale”, lascia irrisolti troppi margini di rischio reali e riscontrabili.

Appare infatti del tutto evidente come le caratteristiche del traffico veicolare esistente lungo la statale avrebbero dovuto suggerire ed imporre una idonea barriera di protezione ritenendola la misura tecnica più affidabile e “sicura” di protezione dei ciclisti, e “precauzione ottimale per la sicurezza”, soprattutto di quelli della categoria A (ragazzi inferiori a 12 anni e anziani con tempi di reazione tardivi).

Considerando altresì il fatto che il percorso è bidirezionale (con direzioni di marcia dei ciclisti parallela ma anche contraria a quella veicolare), e che nulla è stato previsto per moderare la velocità di transito del traffico veicolare (come purtroppo lungo quella dell’Eden), la scelta “burocratica” è pertanto molto azzardata e priva di buon senso tecnico e progettuale perché mette l’utenza di fronte ad un rischio concreto, prevedibile e grave.

Chi si assume nei fatti questa responsabilità?
Nessun responsabile della sicurezza si assumerebbe ragionevolmente e consapevolmente l’onere della responsabilità.
Se confermata questa modalità realizzativa è peraltro facile prevedere che ciò inibirà fortemente l’uso dello stesso percorso ciclabile da parte di nuclei familiari con bambini ed anziani e nulla e nessuno potranno giustificare possibili incidenti potenzialmente anche gravi.

L’Associazione BICINCITTA’ chiede pertanto un ripensamento di tale scelta prima della conclusione dei lavori e l’adozione dei necessari provvedimenti per dotare la pista ciclabile delle necessarie ed idonee barriere di protezione lungo tutto il suo percorso.

A ciò si aggiunga il fatto che nulla sembra sia stato previsto:
- per eliminare i rischi derivanti dal mantenimento del guard rail in alcuni tratti dovuti alla presenza di montanti e lamiere pericolose in caso di contatto da caduta;
- la barriera lato lago è stata pensata con elementi verticali inidonei a proteggere adeguatamente soggetti in movimento sempre in caso di contatto per caduta.
Al fine di evitare questi ulteriori fonti di pericolo si consiglia la posa di correnti orizzontali tubolari, a varie altezze, per attenuare/mitigare il danno da contatto in caduta.

Associazione BICINCITTA’ VCO
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