Convenzione per fisioterapia a domicilio

Con atto deliberativo del 22 febbraio 2018 l’Azienda Sanitaria ha stipulato una convenzione con la Sacra Famiglia Onlus di Verbania per l’erogazione di prestazioni fisioterapiche ambulatoriali domiciliari dal 1° marzo e fino al 31 dicembre 2018.

  
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L’iniziativa nasce dalla volontà di sviluppare la presa in carico di pazienti a domicilio, in particolare in dimissione ospedaliera, che necessitano di trattamenti riabilitativi in via sperimentale per i residenti nei Comuni di Verbania, Arizzano, Aurano, Bee, Cambiasca, Caprezzo, Cossogno, Mergozzo, Miazzina, Premeno, San Bernardino Verbano, Vignone, Baveno e Gravellona Toce, privilegiando i pazienti con maggior grado di disabilità.

Non è prevista all’interno della convenzione l’effettuazione di prestazioni su prescrizione del medico di base o di altro specialista diverso dallo Specialista in Recupero e Riabilitazione Funzionale dell’ASL.

Il Direttore del Distretto Dott. Bartolomeo Ficili ritiene che questo intervento sia essenziale anche per il trattamento di patologie acute e/o croniche frequentemente causa di disabilità in soggetti, prevalentemente anziani, con difficoltà di accesso alle strutture ambulatoriali, motivo di ricoveri presso strutture riabilitative di primo e secondo livello che sono evitabili con il servizio di fisioterapia domiciliare in sperimentazione.

La D.ssa Marina Buttè, Direttore sostituto della SOC Recupero e Riabilitazione Funzionale ha stimato che necessitano di questo tipo di intervento circa 50 pazienti l’anno, con una media di quindici trattamenti per paziente, con un totale presunto di 750 trattamenti, attività non garantibile dal personale dipendente dell’ASL.

La D.ssa Nadia Bazzi, Direttrice della Fondazione Sacra Famiglia ONLUS filiale di Verbania consapevole del bisogno che questo territorio ha, mette a disposizione le competenze e le capacità della Fondazione per dare risposte adeguate ed innovative in collaborazione con i servizi, mettendo a frutto l’esperienza e il know out delle proprie figure professionali.

Il Direttore Generale si augura che tale sperimentazione possa avere una ricaduta positiva sull’assistenza erogata ai pazienti e che sia possibile in futuro estendere tale opportunità su tutto il territorio dell’ASL. Leggi QUI il post completo