Protocollo d'intesa ANCI Piemonte/Sindacati
I Comuni e le Unioni di Comuni piemontesi potranno sottoscrivere accordi con le organizzazioni sindacali al fine di garantire il miglioramento della qualità dei servizi, la difesa dell’occupazione e la tutela delle condizioni normative e retributive nei cambi di appalto. Di seguito la nota di ANCI Piemonte.
👤 Redazione ⌚ 4 Gennaio 2018 - 15:01 Commentaa-
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È questo il senso dell’intesa sottoscritta da ANCI Piemonte e da CGIL, CISL e UIL allo scopo di rafforzare la nuova normativa sugli appalti pubblici. Dopo l’adozione del Codice degli Appalti (D.Lgs. 50/2016) e, a livello regionale, delle “Linee guida in materia di appalti pubblici e concessioni di lavori, forniture e servizi” (DGR 13-3370 del 30.5.16), il protocollo invita i Comuni a dare piena applicazione alla clausola sociale a tutela dell’occupazione, a favorire la garanzia dei diritti e delle tutele per tutti i lavoratori e la piena applicazione dei Contratti collettivi nazionali di lavoro e degli accordi sindacali di miglior favore.
“Il nostro obiettivo - spiega Claudio Corradino, vicepresidente di ANCI Piemonte e sindaco di Cossato - è quello di favorire la piena trasparenza delle procedure e degli affidamenti degli appalti, al fine ricostruire il clima di fiducia tra cittadini, lavoratori e imprese. Con questo documento, al quale ci auguriamo che i Comuni diano la loro adesione, vogliamo dare un contributo significativo al contrasto dell’illegalità e della corruzione e abbiamo deciso di mettere le nostre intenzioni sulla carta”.
“Oggi lanciamo un segnale importante – dice Francesco Lo Grasso a nome di CGIL, CISL e UIL – oltre ad auspicare la massima trasparenza degli appalti, per la prima volta all’unisono con i Comuni chiediamo garanzie per i lavoratori e per le imprese del territorio. Il protocollo sottoscritto può aiutarci a superare una serie di criticità che abbiamo più volte denunciato”. Tra gli obiettivi del protocollo la tutela del tessuto imprenditoriale locale e il contrasto ai fenomeni di concorrenza sleale che rischiano di generare conseguenze molto gravi per l’intera collettività. In tal senso, ANCI e sindacati chiedono ai Comuni di dare piena attuazione al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e di escludere dall’asta i costi della sicurezza e della manodopera, per superare la pratica del “massimo ribasso” che penalizza la qualità dei servizi e rischia di aprire la strada a comportamenti illeciti.
Infine, allo scopo di rafforzare il sistema di controllo su appalti e subappalti e le sanzioni nei confronti degli operatori economici che non rispettino leggi e contratti, il protocollo chiede ai Comuni di adottare rigorosamente i principi riguardanti comunicazione e informazione antimafia, premiando i possessori del Rating di Legalità e garantendo inoltre ai lavoratori l’intervento diretto della stazione appaltante sulle retribuzioni e sui versamenti contributivi.
“La sottoscrizione del documento è soltanto un primo passo – concludono Corradino e Lo Grasso – ora tocca ai Comuni ma ci auguriamo il protocollo che favorisca l’apertura di tavoli di confronto che portino ad intese capaci di realizzare gli obiettivi in esso contenuti”. Leggi QUI il post completo