E-commerce: primato nei borghi montani
"I dati diffusi ieri da Amazon.it relativi alle vendite nelle zone interne del Paese - seconda classifica nel 2017, dopo quella pubblicata nel 2015 - confermano che il commercio elettronico è un elemento per lo sviluppo economico delle aree montane, dei borghi e dei piccoli Comuni in particolare ove vi sono pochi o nessun esercizio commerciale". Inizia cosi la nota di UNCEM nazionale.
👤 Redazione ⌚ 29 Dicembre 2017 - 12:05 Commentaa-
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Il borgo cuneese di Marmora, con 62 abitanti in 16 frazioni, si conferma per la seconda volta il comune più attivo negli acquisti online. Al secondo posto Cursolo-Orasso, nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola con 90 abitanti, mentre al terzo si posiziona Maccastorna, che con i suoi 73 abitanti sulle rive dell’Adda.
Nelle prime 10 posizioni anche Bonvicino (Cuneo), Introzzo (Lecco), Rhêmes-Notre-Dame (Valle D’Aosta), Cissone (Cuneo), Balme (Torino) e Piazzolo (Bergamo). Il comune più piccolo che acquista su Amazon.it è Moncenisio, in provincia di Torino, con i suoi 30 abitanti.
L'e-commerce non è solo utile per chi abita nei Comuni montani, bensì è uno strumento che molte aziende agricole e artigiane delle aree interne stanno scegliendo per promuovere e vendere i loro prodotti al di fuori dei confini comunali, in tutto il Paese, anche all'estero. Favorisce l'internazionalizzazione e l'aumento dei fatturati anche dei "più piccoli". Molto spesso le imprese si uniscono in "portali di valle", di territorio.
La domanda e l'offerta di commercio on line dimostrano l'importanza delle ultime norme in materia varate dal Parlamento. Non solo la necessità di un'Agenda digitale attenta alle aree interne e il concreto, già in attuazione, Piano nazionale per la Banda ultralarga, con oltre 3 miliardi di euro di investimenti in infrastrutture da oggi al 2020, per superare il divario digirale. È del 21 dicembre 2017, la norma della legge di bilancio 2018 che recepisce la legge 158 sui piccoli Comuni, i quali possono stipulare protocolli aggiuntivi con Poste Spa per favorire la consegna di prodotti fino a 5 chili sfruttando la capillarità del servizio postale (12.845 uffici in Italia).
La consegna di questi pacchi da parte di Poste rientra dunque nel servizio postale universale. L'articolo che rivitalizzerà inevitabilmente la funzione della rete degli uffici postali sparsi su tutto il territorio nazionale, con la prospettiva che il network di Poste possa delineare un nuovo modello logistico italiano in un momento in cui ci sono sempre più pacchi che viaggiano per effetto dello sviluppo dell’e-commerce. Leggi QUI il post completo