Achille Tominetti e i giganti della montagna
Il Museo del Paesaggio di Verbania, nel centenario della morte dell’artista Achille Tominetti, organizza uno spettacolo a cura di Chiara Gatti e Michele Tavola (storici e critici dell’arte, giornalisti del quotidiano “La Repubblica”) con la partecipazione straordinaria dei SULUTUMANA, grande ritorno sul palcoscenico verbanese, dopo la serata di grande successo organizzata nel Settembre 2016 sulla figura di Paolo Troubetzkoy.
👤 Redazione ⌚ 7 Settembre 2017 - 14:33 Commentaa-
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La serata di storytelling prevede un alternarsi di momenti sonori, video, letterari che nel complesso restituiscono l'epoca in cui il maestro visse e operò.
Nel caso di Tominetti, celebre per le sue immagini dedicate al grande tema del paesaggio, lacustre e montano, si prevede un racconto focalizzato sull'iconografia delle Alpi che affascinò profondamente i pittori della sua epoca. Sullo sfondo dell'Ottocento borghese, molti artisti arrivarono infatti in trasferta nelle terre di Tominetti, attratti dal fascino della montagna incantata.
Carlo Fornara, per esempio, fu fra i primi a guidare questa cordata di signori delle nevi. Ma i veri giganti della montagna furono Pellizza da Volpedo, Giovanni Segantini e Vittore Grubicy de Dragon, interpreti potenti del ritratto contadino, della vita campestre, dei silenzi delle alture. Anche Longoni e Morbelli restituirono nei loro colori autunnali la fotografia di una società rurale segnata dai ritmi lenti della valle. Tutti affascinati dall'idea di indagare sentimenti genuini e assaporare l'aria buona di una vita en plein air, questi maestri si muovevano fra l'Engadina e la Val Vigezzo, fra il Limidario e gli alpeggi nascosti da macchie di querce e castagni.
Un ritorno alle cime tempestose narrato da immagini, suoni e brani tratti dai libri che catturarono, fra le pieghe di un sentimento romantico, il richiamo della foresta, antidoto alle inquietudini moderne del Novecento in arrivo.
ACHILLE TOMINETTI
Achille Tominetti nasce nel 1848 a Milano da genitori lattivendoli originari di Miazzina, un piccolo paese posto sulle alture del Lago Maggiore. Studia all’Accademia di Brera, dove nel 1866 si iscrive alla Scuola del Paesaggio, sotto la guida di Luigi Riccardi; durante il triennio instaura un legame artistico e amichevole con il pittore Eugenio Gignous. Nel 1872 torna con la famiglia a Miazzina continuando però a dipingere quadri di paesaggio, che invia con una certa regolarità alle Esposizioni di Milano, Torino, Genova e che si collocano nel filone del naturalismo lombardo. Chiamato dalla famiglia Troubetzkoy presso la loro villa di Ghiffa a impartire lezioni di pittura al figlio Pietro, Tominetti amplia i propri contatti con la committenza aristocratica e alto-borghese. Inoltre stringe un fecondo sodalizio artistico con Vittore Grubicy De Dragon, i cui stimoli conducono l’artista, negli anni ’90, verso un divisionismo crepuscolare non alieno da suggestioni simboliche. Nel 1917 il pittore muore nella sua casa di Miazzina.
I PROTAGONISTI
CHIARA GATTI è storica e critica dell’arte, specialista di scultura e di grafica moderne e contemporanee. Scrive per le pagine del quotidiano «La Repubblica» e cura progetti dal taglio trasversale, che incrociano ricerca estetica e antropologia. Al Futurismo ha dedicato una grande mostra, L’estetica della velocità, promossa dall’Università dell’Insubria e ospitata alla Villa Panza di Varese nel 2005. Ha curato monografie e testi critici dedicati, fra gli altri, a Carlo Carrà, Fausto Melotti, Alberto Giacometti, Angelo Bozzola, Enrico Baj, Carlo Ramous. Ha sviluppato contributi scientifici su temi come: l'arte tessile, fra cultura tessile primigenia e recupero della tessitura nell'ambito della visual art contemporanea; oppure, il pensiero anarchico veicolato dalle riviste francesi anarchiche di fine Ottocento e inizio Novecento. Ha pubblicato, per la casa editrice Bruno Mondadori, il manuale d'arte contemporanea L’arte tra noi. Ha firmato Insolite natività per le Edizioni Interlinea, e La Milano scolpita da Leone Lodi per Officina Libraria.
MICHELE TAVOLA è nato a Lecco il 2 ottobre 1973, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte presso l’università di Torino dopo essersi laureato in Lettere all'Università Statale di Milano e dopo essere stato borsista alla Fondazione Longhi di Firenze, città dove ha frequentato anche la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte. In qualità di esperto d’arte ha collaborato con Radio Popolare di Milano e collabora dal 2008 con il quotidiano "La Repubblica". Dal 2010 al 2015 è stato assessore alla cultura del Comune di Lecco. Per la casa editrice Alpha Test ha pubblicato un manuale di storia dell’arte contemporanea e un glossario di storia dell’arte. È nel comitato scientifico della rivista Art App e di ArtItalies, la rivista degli storici francesi dell'arte italiana. È direttore della collana Impronte – monografie d’arte digitali, della casa editrice emuse, per la quale ha pubblicato Miró. La poesia della pittura, Michelangelo. La potenza della forma, Picasso. L'avventura del segno. Ha curato mostre, tra gli altri, di Goya, Picasso, Matisse, Miró, Chagall, Dubuffet e Rouault.
SULUTUMANA (Giambattista Galli, voce, suoni e parole; Francesco Andreotti, pianoforte e tastiere; Nadir Giori, contrabbasso, basso elettrico, chitarra) il loro progetto musicale nasce nel 1998 quando Gian Battista Galli e Michele Bosisio, fondatori del gruppo, incontrano Francesco Andreotti e Nadir Giori. Nascono così le prime canzoni originali a firma SULUTUMANA. Quella che fino ad allora era stata una cover band diventa una proposta nuova nel panorama musicale italiano. Nel 2000 realizzano il primo demo-cd, grazie al quale vincono il “Premio Tenco – Targa Imaie” come miglior gruppo inedito. Per l’occasione si esibiranno sul palcoscenico del Teatro Ariston di San Remo. Siamo all’inizio di un cammino entusiasmante e di una carriera ricca di soddisfazioni. Oggi il nucleo della band è costituito da Gian Battista, Francesco e Nadir, che sono anche gli autori di testi e musiche.
INFORMAZIONI
Quando: VENERDI 8 SETTEMBRE, ORE 21.00
Dove: CORTILE DI PALAZZO VIANI DUGNANI, Via Ruga 44- Verbania.
In caso di pioggia l’evento verrà spostato presso l’Aula Magna della Scuola di Polizia Penitenziaria, Piazza Papa Giovanni XXIII, 21.
INGRESSO LIBERO
Fino all’inizio dello spettacolo sarà possibile visitare la mostra “I volti e il cuore” e la Gipsoteca Troubetzkoy. Leggi QUI il post completo